ITALIA
Senato
Rai, opposizione presenta 1500 emendamenti al ddl
Il provvedimento domani nell'Aula di Palazzo Madama
L'approvazione da parte del Parlamento sembra quindi destinata a slittare a settembre, con la conseguenza che il Cda di viale Mazzini venga prorogato, così da evitare un rinnovo con le attuali regole della legge Gasparri. La riforma ha superato agevolmente il primo scoglio dell'aula del Senato, dove sono state respinte le pregiudiziali presentate da Lega, M5s, Sel e CRi. A votare contro non solo i gruppi di maggioranza ma anche Fi, che la scorsa settimana aveva visto approvare alcuni suoi emendamenti in Commissione Cultura.
Il governo comunque si è portato avanti con il lavoro e il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, è andato nell'altro ramo del Parlamento per preparare il terreno alla riforma, incontrando i deputati del Pd, ai quali ha illustrato lo stato dell'arte e le modifiche introdotte in Senato dalla Commissione Cultura. Tuttavia i deputati del Pd hanno chiesto e ottenuto dal governo che il testo che arriverà dal Senato non sia considerato blindato, e che possa essere almeno discusso in alcuni punti.
Insomma appare probabile che il sì della Camera arrivi a settembre, anche perché il regolamento di Montecitorio prevede che un ddl sia esaminato per 30 gironi dalla Commissione di merito, a meno di una decisione diversa presa però all'unanimità, comprese tutte le opposizioni, da Fi a M5s. Uno scenario poco realistico che rende plausibile la proroga dell'attuale Cda di Viale Mazzini in attesa della riforma.