Raul Castro a Roma, prima incontro con il Papa poi il colloquio con Renzi

"Oggi possiamo toccare con mano che molto sta cambiando, la storia fa il suo corso e vogliamo e dobbiamo essere protagonisti". Sono le parole del premier Matteo Renzi dopo l'incontro, durato oltre un'ora, con il presidente cubano Raul Castro. "Oggi possiamo scrivere una pagina nuova e sono convinto che possiamo fare molto insieme" ha continuato il premier che poi ha ricordato gli ottimi rapporti tra Italia e Cuba, nati nei secoli scorsi.

"Rapporti perfetti" ha commentato il presidente cubano. "L'Italia svolge un ruolo molto importante nel negoziato che stiamo portando avanti con l'Unione europea e che speriamo di concludere entro la fine di quest'anno". Poi ha parlato del riavvicinamento tra Cuba e Stati Uniti sottolineando come il Paese non sarebbe mai "dovuto essere incluso nella lista dei paesi terroristi. Forse il prossimo 28 maggio il Senato degli Stati Uniti ci toglierà da questa famosa lista". Centrale nel miglioramente delle relazioni anche il ruolo del Pontefice che il presidente cubano ha incontrato prima del bilaterale con Renzi. "Sono rimasto molto colpito dalla saggezza e modestia del Papa. Leggo tutti i suoi discorsi e a Renzi ho detto: 'se il Papa continua così tornerò alla Chiesa cattolica'. Io sono del partito comunista che non ha mai ammesso i credenti".



Udienza privata con il Pontefice
È durato circa un'ora, nello studio del Pontefice presso l'Aula Paolo VI, il colloquio tra Papa Francesco e Raul Castro. "Ho ringraziato il Santo Padre per il suo contributo al riavvicinamento tra Cuba e gli Stati Uniti" le parole del presidente cubano al termine dell'udienza. "Nel colloquio - ha spiegato Padre Federico Lombardi portavoce vaticano - si è parlato anche dell'accoglienza che verrà data dai cubani al Papa" nella prossima visita nell'isola caraibica che avverrà a settembre. Già nei mesi scorsi Raul Castro aveva sottolineato il ruolo di Papa Francesco nel miglioramento delle relazioni tra i due Paesi. 




La stretta di mano e i doni
Dopo il colloquio Papa Francesco e il presidente cubano Raul Castro si sono scambiati una lunga e cordiale stretta di mano. Il presidente cubano ha donato a Papa Francesco una medaglia commemorativa dei 200 anni della cattedrale dell'Avana e un quadro fatto dall'artista cubano Kacho, presente nella delegazione, che raffigura una croce realizzata con barconi come quelli che trasportano i migranti e con davanti una persona inginocchiata a pregare. Il quadro, hanno detto i rappresentanti cubani, realizzato espressamente per la visita, è ispirato al viaggio fatto nel luglio 2013 dal Papa a Lampedusa. Il Pontefice ha invece ragalato al leader cubano il Medaglione con San Martino. "Con questo mantello copre il povero - ha spiegato il Pontefice -. È un'intuizione di quello che dobbiamo fare: dobbiamo coprire la miseria della gente e poi promuovere la gente. Mi piace molto regalare questo, perché è un segno di buona volontà" 

Renzi: Mio incontro con Castro segno di pagina nuova, vamos!
"Ho ricevuto, oggi a Palazzo Chigi, Raul Castro, presidente di Cuba, per la prima volta in Italia. Ciò che sta accadendo tra Cuba e Usa, grazie anche all'autorevole mediazione di Papa Francesco, è una pagina di storia bella e intensa. E l'Italia è pronta a fare la sua parte, con tenacia e determinazione". Così Matteo Renzi, su Facebook, racconta l'incontro di oggi a Palazzo Chigi con il presidente cubano.

"Abbiamo secolari legami di solidarietà e cooperazione - racconta il premier - con il popolo cubano, progetti di sostegno culturale e molte iniziative economiche pronte a partire nei prossimi mesi. Che sia l'inizio di una nuova stagione di diritti e di pace per combattere tutti insieme, nessun escluso, la povertà e le ingiustizie. Possiamo scrivere una pagina nuova, facciamolo insieme. Vamos!".