EUROPA
Eurogruppo
Recovery Fund, Gentiloni: "Bene piano italiano ma va rafforzato"
Il commissario Ue per l'Economia smorza i toni sul debito pubblico italiano. L'Italia, come altri Paesi, subisce la crisi causata dal Coronavirus
La prima riunione dell'anno dei ministri finanziari si è occupata dei rapporti con l'amministrazione Biden, ma soprattutto dell'esame dei piani che i singoli Paesi devono elaborare per accedere al programma di aiuti da 750 milioni in arrivo dall'Ue.
Secondo Gentiloni "il piano italiano del Recovery Fund è ampiamente convergente con i nostri obiettivi e politiche generali, ma come molti altri ha bisogno di essere discusso e rafforzato sotto l'aspetto delle riforme, delle raccomandazioni specifiche Ue per paese, dei dettagli sul calendario e degli obiettivi che vogliamo raggiungere". Per il commissario europeo queste considerazioni non valgono solo per l'Italia ma per tutti i Paesi dell'Unione Europea. "Abbiamo una base molto buona ma dobbiamo lavorare per rafforzarla", ha aggiunto.
Gentiloni ha poi risposto alle preoccupazioni sul debito pubblico italiano smorzando i toni: "La crisi ha aggravato gli squilibri economici pre-esistenti" alla pandemia del Coronavirus, "facendo aumentare il debito pubblico nei Paesi più colpiti economicamente dalla crisi, che erano anche quelli con il debito più elevato prima della pandemia". Per questo, ha continuato Gentiloni, bisognerà "affrontare la sostenibilità del debito anche con misure per aumentare la crescita". Il sostegno economico dei governi "è stato ed è la cosa giusta da fare, dobbiamo fornirlo per tutto il tempo necessario, consapevoli della necessità di affrontare gli squilibri al momento appropriato", ha poi aggiunto.
"Affrontare la sostenibilità del debito richiederà non solo azioni di bilancio, ma anche misure per aumentare la crescita potenziale". E' forte il timore che, a causa del Covid-19, i Paesi più indebitati "trattengano la ripresa e portino ad ulteriori divergenze della zona euro".
Gentiloni ha concluso esprimendo la speranza, da parte della Commissione europea, di avere nel governo italiano "un interlocutore stabile perché l'Italia è fondamentale per il successo dell'intero programma Next Generation Eu".