La lotta alla pandemia
Recovery fund, scienziati scrivono a Conte: svolta per rafforzare la ricerca
15 miliardi in 5 anni per avere un'economia competitiva
Una svolta per rafforzare la ricerca in Italia, con 15 miliardi in 5 anni da prevedere nel Recovery Fund per essere competitivi nella ricerca e di conseguenza nell'economia: lo chiede la lettera inviata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro per l'Università e la ricerca, Gaetano Manfredi, da 14 scienziati, fra cui Luciano Maiani, Giorgio Parisi, Alberto Mantovani, Massimo Inguscio e Angela Bracco.
"Occorre avere il coraggio di una svolta ambiziosa", si legge e "l'unica realistica possibilità per il rafforzamento della ricerca italiana dipende da come verrà ripartito il Recovery Fund".
Nella lettera si citano gli investimenti di Spagna e Francia, mentre "i nostri concorsi PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale banditi dal MUR) sono stati sospesi per anni. Riportati in vita dal ministro Valeria Fedeli e poi dal ministro Gaetano Manfredi, sono finanziati per il 2020 a un livello di circa un terzo di quelli francesi di oggi".
Oltre ai progetti di ricerca, altro punto è "il reclutamento, programmato con concorsi a cadenze regolari, basati sul merito, affidati a Università ed Enti di Ricerca. Nel prossimo quinquennio, 4 miliardi di euro potrebbero permettere concorsi per circa 5000 ricercatori ogni anno. Ciò ridurrebbe in modo significativo il divario che separa la popolazione di ricercatori nelle strutture pubbliche in Italia".
Infine, scrivono i firmatari, "infrastrutture scientifiche per 8 miliardi di Euro potrebbero essere selezionate all'interno dell'attuale PNR 2021-2027 (Piano Nazionale della Ricerca) recentemente validato dal CIPE. Una strategia qualificante capace di attrarre ricercatori dall'estero e moltiplicare gli effetti positivi degli investimenti sui progetti e sul capitale umano".