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POLITICA

Bozza PNRR

Recovery plan, tutte le misure della bozza. C'è anche lo stop a quota 100 a fine anno

Gli investimenti complessivi sono pari a 221,5 miliardi, di cui 68,9 miliardi a fondo perduto

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di Tiziana Di Giovannandrea "In tema di pensioni, la fase transitoria di applicazione della cosiddetta Quota 100 terminerà a fine anno e sarà sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti". Questo è quello che si legge nell'ultima bozza del Recovery plan a proposito del provvedimento previdenziale introdotto, in via sperimentale per un triennio, nel gennaio 2019 dal primo Governo Conte. Il Recovery plan italiano si sviluppa in sei missioni, i cui interventi il Governo ha approvato nel gennaio 2021 mentre il Parlamento ha deciso le linee guida il 31 marzo 2021. Gli investimenti complessivi sono pari a 221,5 miliardi, di cui 68,9 miliardi a fondo perduto.

La bozza  del PNRR-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si muove secondo le sei missioni individuate che sono: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo e la Pubblica Amministrazione, l'istruzione, la sanità e il fisco; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture, per la mobilità e le telecomunicazioni, con la realizzazione di una Rete nazionale di fibra ottica, lo sviluppo delle reti 5G e l'Alta Velocità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale, con particolare attenzione alle politiche del lavoro e al piano per il Sud; salute. 

Mobilità, quasi 25 miliardi alle opere ferroviarie con 14,79 miliardi a tre dorsali e 6 linee principali
Per quanto riguarda la mobilità nella bozza di Recovery plan, che dovrebbe andare domani al Consiglio dei Mministri, si punta su ferrovie e alta velocità. Per potenziare la rete ferroviaria (Alta Velocità, capacità, materiale rotabile, nodi, stazioni e ammodernamenti tecnologici) la bozza di Recovery Plan che dovrebbe andare domani al Consiglio dei ministri, assegna 24,97 miliardi. La parte principale riguarda le reti ad Alta Velocità, che assorbono quasi 15 miliardi (14,79). I tre progetti previsti al Mezzogiorno - completamento della Napoli-Bari, della Palermo-Catania e della Salerno-Reggio Calabria - valgono 4,64 miliardi. Quasi doppio (8,57 miliardi) l'impegno economico per le tre linee da completare nel Nord Italia: la Brescia-Padova, la Liguria-Alpi e la Verona-Brennero (inclusa la Fortezza-Verona). All'avanzamento di tre dorsali nel Centro-Sud sono assegnati 1,58 miliardi. I progetti finanziati sono la Roma-Pescara, la Orte-Falconara e la Taranto-Battipaglia. Quasi 3 miliardi (2,97) vengono stanziati per la linea di investimento dedicata a "Rafforzare i nodi metropolitani e i collegamenti nazionali chiave". Il riferimento riguarda i "valichi di confine svizzeri sulla Liguria-Alpi" e alle "dorsali centrali e di accesso ai porti e nelle regioni del Sud". Uno specifico capitolo e' dedicato all'investimento per il "potenziamento, elettrificazione e resilienza delle ferrovie nel Sud", con una dote di 2,4 miliardi. Sempre nel Mezzogiorno, vengono previsti 700 milioni per il "miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud". Ancora al Sud, vengono assegnati 940 milioni al potenziamento delle reti ferroviarie regionali.

Acquisti Pubblica Amministrazione, lista di fornitori certificati
Il Recovery plan mira a rinnovare le procedure di acquisto di servizi ICT per la Pa. Lo prevede l'ultima bozza del piano. Attualmente, l'acquisto di servizi ICT comporta dispendio di tempo e risorse per gli attori soggetti al "codice degli appalti". Per semplificare e velocizzare questo processo saranno effettuate tre azioni. Primo, sarà creata una "white list" di fornitori certificati. Secondo, sarà creato un percorso di "fast track" per gli acquisiti ICT, adottando un approccio semplificato per gli acquisti in ambito PNRR. In ultimo, queste azioni normative saranno accompagnate dalla creazione di un servizio che includa la lista dei fornitori certificati e consenta una selezione/comparazione veloce e intuitiva. Per il capitale umano nella PA arriva una piattaforma digitale per il "miglioramento delle modalità  di accesso/ingresso nella PA". La prevede il Pnrr per mettere "a disposizione delle amministrazioni i profili e i curricula dei candidati, velocizzando l'attività di 'preselezione' propedeutica alla selezione vera e propria". La piattaforma "faciliterà anche l'attività di gestione e pianificazione delle risorse umane, raccogliendo in un unico punto le informazioni riguardanti le competenze dei dipendenti della PA in servizio (obiettivo di avere - in forma standard - l'80% dei dati di tutte le amministrazioni sulla piattaforma entro il 2023)".

Sanità, ammodernamento degli ospedali con 1,9 miliardi per acquisto di 3.133 tra Tac, risonanze, mammografi
Le risorse del Recovery plan per l'ammodernamento tecnologico e digitale del Servizio Sanitario Nazionale prevede l'investimento di 1,91 miliardi per "la sostituzione dei macchinari con l'acquisto di 3.133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico (Tac, risonanze magnetiche, acceleratori lineari, sistema radiologico fisso, angiografi, gamma camera, gamma camera/Tac, mammografi, ecotomografi) caratterizzate da una vetustà maggiore di 5 anni". Per questo obiettivo - riporta l'ultima bozza del Pnrr - è prevista "una spesa complessiva di 1,19 miliardi di euro: 0,60 miliardi destinati alla sostituzione di 1.568 apparecchiature entro il terzo trimestre del 2023, e altri circa 0,60 miliardi per la sostituzione delle restanti 1.565 apparecchiature entro la fine del 2024".

Riforma processo civile, penale, giustizia tributaria e Csm
Sul fronte della giustizia vengono indicati nella bozza del Recovery Plan, la riforma dei processi civili, penali, dell'ordinamento giudiziario e della giustizia tributaria come macro interventi. In particolare, sui tempi per la riforma del processo civile, ''si stima che le leggi delega possano essere adottate entro settembre 2021 e che i decreti attuativi possano essere approvati entro settembre 2022. L'impatto sulla durata dei procedimenti potrebbe verosimilmente stimarsi alla fine del 2024''. ''Un processo civile lento e disfunzionale - si legge nella bozza - difficilmente può affiancarsi a sistemi alternativi validi ed efficaci, poiché questo creerebbe distorsioni ed effetti negativi. È necessaria quindi una riforma del processo che riesca a contrastare le più evidenti disfunzioni registrate nella prassi applicativa''. In tema di giustizia tributaria, invece, si stima che la riforma possa essere approvata entro il 2022. ''Gli interventi - si spiega nel testo - sono rivolti a ridurre il numero di ricorsi alla Cassazione, a farli decidere più speditamente, oltre che in modo adeguato. Il contenzioso tributario, settore cruciale per l'impatto che può avere sulla fiducia degli operatori economici, risente fortemente delle criticità legate ai tempi della amministrazione della giustizia''. Sulla riforma del processo penale, obiettivo del governo è ''rendere più efficiente'' il procedimento ''e accelerarne i tempi di definizione''. Per quanto riguarda i tempi della riforma dell'ordinamento giudiziario infine, si spiega che ''non risulta ancora fissato un termine per gli emendamenti in tema di riforma del Consiglio superiore della magistratura e dell'ordinamento giudiziario. Per i tre progetti di riforma il Governo ha richiesto la trattazione prioritaria che ne comporterà la calendarizzazione per l'esame dell'Aula entro giugno 2021''.

Superbonus del 110%
Nella bozza in circolazione si legge che il Governo "intende estendere la misura del Superbonus 110% recentemente introdotta (articolo 119 del Decreto Rilancio) dal 2021 al 2023". "Il sostegno sarà fornito in forma di detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute, usufruibili in un periodo di 5 anni e disponibili per chi intende effettuare ristrutturazioni energetiche e antisismiche degli edifici residenziali. La misura prevede inoltre l'introduzione di strumenti finanziari come la ''cessione del credito'' e il ''pagamento anticipato'' per agevolare gli ingenti investimenti iniziali. 
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