POLITICA
Renzi: è finito il tempo della subalternità a Pm, bisogna velocizzare i processi
Nuovo intervento del premier sulla tensione tra politica e giiustizia. 'Davigo faccia nomi e cognomi. Non esiste deriva autoritaria'
Per Renzi non si sta aprendo un nuovo scontro con la magistratura: "Noi facciamo le leggi, loro i processi". Sull'eventuale necessità di una riforma della giustizia, "adesso la priorità è che si velocizzino i tempi della giustizia", afferma il premier, che si dice "non interessato all'ennesima discussione sulle intercettazioni". Quanto alla prescrizione, "va bene allargarla, ma dando tempi certi tra una fase processuale e l'altra".
Parlando del 25 aprile, "l'antifascismo è elemento costitutivo e irrinunciabile della nostra società. Giusto tenere alta la guardia", dichiara Renzi, secondo cui le candidature a Roma di Meloni e Raggi non mettono a rischio il senso della Liberazione: "Tutti ci riconosciamo nei valori della Costituzione. Sostenere il contrario significa dare spazio alla delegittimazione come arma della politica". Il presidente del Consiglio difende quindi la riforma costituzionale. "La deriva autoritaria è quella che ha portato il fascismo. Qui non cambiamo nemmeno i poteri del Governo".
Renzi smentisce la possibilità di una manovra fiscale prima delle amministrative: "Questo è il Governo che ha ridotto più tasse nella storia repubblicana. La prossima riduzione fiscale sarà con la Stabilità 2017". Sulla possibilità di abbassare le aliquote Irpef, "vedremo in Stabilità. Calma e gesso. L'unica cosa di cui i cittadini possono essere tranquilli è che le tasse continueranno a scendere".
In tema di immigrazione, la vittoria dell'ultra destra in Austria, "è un campanello d'allarme. Rispetto le scelte del popolo austriaco, ma sono convinto che loro rispetteranno le decisioni prese dall'Ue", afferma Renzi. Su un possibile intervento militare in Libia, "interverremo solo se il Governo Serraj chiederà a noi e al resto della comunità internazionale un sostegno. E solo insieme alla comunità internazionale. Pronti a un ruolo forte, ma niente avventure".
Nell'intervista Renzi annuncia una riforma sui diritti tv sul calcio: "Ci sta lavorando in modo costante il sottosegretario Lotti. Questione di qualche settimana e presenteremo il nostro progetto".