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POLITICA

La conferenza dei 1.000 giorni

Renzi: "Governo nato per fare le riforme, ora che le abbiamo fatte decideranno i cittadini"

Il premier snocciola dati positivi sull'economia, "ma non siamo ancora soddisfatti". E sul referendum: esito incerto, molti indecisi, ma se vince il no valuteremo la situazione politica

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"Questo governo è nato per fare le riforme costituzionali, le abbiamo fatte e deciderà il cittadino se vanno bene o no. Nostro compito era anche portare a casa la ripartenza che va ancora piano ma è molto più forte di prima". Lo dice il premier Matteo Renzi celebrando i 1.000 giorni di governo a Palazzo Chigi, "giorni particolarmente belli ed esaltanti" con una conferenza stampa corredata da slide. Alle sue spalle la bandiera italiana e quella europea dopo le polemiche per la scomparsa del vessillo Ue durante una diretta web nello studio del premier.

La crescita
"La crescita non è soddisfacente ma decisamente migliora - continua il premier - dal febbraio 2014 a oggi il Pil è cresciuto dell'1,6%" ed è tornato il segno più dopo che il segno era meno con i governi Letta e Monti. Inoltre "è diminuito il rapporto deficit pil" e migliorano gli altri indicatori economici, dal debito che scende ai consumi che salgono. "Siamo soddisfatti? No, abbiamo fame di futuro, ancora voglia di crescere. Ma i numeri dimostrano" che l'economia migliora".

I mercati
"Credo che sia fisiologico che davanti ad una possibile novità politica ci sia una fibrillazione maggiore dei mercati, personalmente reputo ovvio l'assioma riforme-pil su e al contrario che lo spread salga se non si fanno. Detto questo però chiarisco che il compito di chi sostiene il "Sì" non è usare la carta della paura ma cercare di riempire di motivazioni le ragioni del "Sì". Bankitalia poi fa il suo mestiere".

Il referendum
"Tutti i sondaggi danno il "No" al referendum in testa - dice Renzi - si potrebbe buttarla sul ridere dal momento che nel 2016 non ne hanno azzeccato una sola, non è che devono iniziare questa volta. Ma vedo la partita referendaria totalmente aperta in ragione degli indecisi. E le buone ragioni che ci spingono a lottare per il "Sì" sono più forti che mai. Sono convinto che la maggioranza silenziosa degli italiani sappia scegliere sulla base del quesito poi potranno scegliere Sì o no". Se vince il "No" "cosa accadrà al governo lo scopriremo solo vivendo....Seriamente io penso che questo referendum possa segnare davvero il cambiamento, questo governo è nato per cambiare e fare le riforme. Ove i cittadini bocciassero le riforme, verificheremo la situazione politica".
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