POLITICA
Intervista a "Otto e mezzo"
Renzi: "Solidarietà alla Francia, Europa unita contro il terrorismo"
Il presidente del Consiglio esprime la vicinanza dell'Italia a Parigi e auspica una collaborazione sempre maggiore a livello europeo. Poi ammonisce: "Non è un problema che si affronta con banalità e frasi fatte"
Roma
"Dobbiamo andare verso una intelligence unita, servizi e diplomazia europei sempre più uniti”. Questa la ricetta del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per attacchi come quelli avvenuti in questi giorni in Francia. Un punto di vista che ribadirà “anche martedì a Strasburgo".
"Colpendo Parigi si colpisce il cuore dell'Europa"
Intervenendo a “Otto e mezzo” su La7, il premier ha riferito di aver “espresso al Presidente francese Hollande la solidarietà e l’amicizia di tutta Italia”. “Di fronte a gesti come questo credo che ci sia un sentimento di unità e di vicinanza – ha proseguito - Colpendo Parigi si colpisce il cuore dell'Europa”. Il presidente del Consiglio ha inoltre raccontato di aver molto apprezzato il gesto di Hollande di camminare dall'Eliseo al ministero dell'Interno per dire, anche simbolicamente, che la Francia non si piega e non ha paura".
"Si deve avere coraggio"
"La generazione di mio padre aveva i brigatisti per strada, quella di mio nonno aveva la guerra. La nostra generazione ha una situazione" diversa "verso la quale l'Italia è attrezzata anche se non può dirsi al sicuro – ha proseguito Renzi - Ma si deve avere coraggio: non possiamo perdere la nostra identità, avere paura di uscire di casa".
"In Italia elevato il livello di allerta"
Il terrorismo che si è manifestato in Francia in questi giorni, secondo il premier "è un terrorismo molecolare, sono piccole realtà che si muovono, una minaccia più diffusa da individuare”. “In Italia – ha aggiunto - non abbiamo segnali precisi e contingenti che portino a credere che abbiamo una elevata probabilità di attacchi ma ci muoviamo come se ci fosse. Abbiamo elevato il livello di allerta e abbiamo i servizi che stanno facendo il loro lavoro".
"Non è un problema che si affronta con banalità e frasi fatte"
Renzi ha poi replicato a quelle che ha definito posizioni demagogiche. "Il problema non è il trattato di Schengen, magari bastasse pensare che il nemico è alle porte dell'Europa – ha dichiarato - i due ragazzi erano cresciuti nelle scuole francesi eppure sono diventati terroristi. La minaccia è grande, serve una regia europea. Non è un problema che si affronta con banalità e frasi fatte, il problema è un radicalismo che fomenta l'odio che va combattuto in modo serio ma non con la demagogia".
In Libia pronti anche a ruolo di peacekeeping
Il premier che è passato alla Libia: "Dobbiamo assolutamente considerarla una priorità. L'Italia è pronta a svolgere un ruolo diplomatico da protagonisti anche di peacekeeping sotto egida Onu. Ma prioritario rimane comunque lo sforzo diplomatico".
"Colpendo Parigi si colpisce il cuore dell'Europa"
Intervenendo a “Otto e mezzo” su La7, il premier ha riferito di aver “espresso al Presidente francese Hollande la solidarietà e l’amicizia di tutta Italia”. “Di fronte a gesti come questo credo che ci sia un sentimento di unità e di vicinanza – ha proseguito - Colpendo Parigi si colpisce il cuore dell'Europa”. Il presidente del Consiglio ha inoltre raccontato di aver molto apprezzato il gesto di Hollande di camminare dall'Eliseo al ministero dell'Interno per dire, anche simbolicamente, che la Francia non si piega e non ha paura".
"Si deve avere coraggio"
"La generazione di mio padre aveva i brigatisti per strada, quella di mio nonno aveva la guerra. La nostra generazione ha una situazione" diversa "verso la quale l'Italia è attrezzata anche se non può dirsi al sicuro – ha proseguito Renzi - Ma si deve avere coraggio: non possiamo perdere la nostra identità, avere paura di uscire di casa".
"In Italia elevato il livello di allerta"
Il terrorismo che si è manifestato in Francia in questi giorni, secondo il premier "è un terrorismo molecolare, sono piccole realtà che si muovono, una minaccia più diffusa da individuare”. “In Italia – ha aggiunto - non abbiamo segnali precisi e contingenti che portino a credere che abbiamo una elevata probabilità di attacchi ma ci muoviamo come se ci fosse. Abbiamo elevato il livello di allerta e abbiamo i servizi che stanno facendo il loro lavoro".
"Non è un problema che si affronta con banalità e frasi fatte"
Renzi ha poi replicato a quelle che ha definito posizioni demagogiche. "Il problema non è il trattato di Schengen, magari bastasse pensare che il nemico è alle porte dell'Europa – ha dichiarato - i due ragazzi erano cresciuti nelle scuole francesi eppure sono diventati terroristi. La minaccia è grande, serve una regia europea. Non è un problema che si affronta con banalità e frasi fatte, il problema è un radicalismo che fomenta l'odio che va combattuto in modo serio ma non con la demagogia".
In Libia pronti anche a ruolo di peacekeeping
Il premier che è passato alla Libia: "Dobbiamo assolutamente considerarla una priorità. L'Italia è pronta a svolgere un ruolo diplomatico da protagonisti anche di peacekeeping sotto egida Onu. Ma prioritario rimane comunque lo sforzo diplomatico".