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ITALIA

Il Premier intervistato dal Financial Times

Renzi e le elezioni spagnole: "Sia benedetto l'Italicum"

Angela Merkel? "La stimo ma l'Ue non è al servizio della sola Germania". "Non cambierei il sistema bancario italiano con quello della Germania" e ancora "fra luglio e agosto la Germania ha accolto molti migranti senza prendere le impronte" perciò ciò che è valido per la Germania deve valere anche per l'Italia

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Roma Matteo Renzi è tornato a parlare della cancelliera Angela Merkel in un'intervista al Financial Times, ribadendo "stima" nei suoi confronti ma, ha aggiunto, l'Ue non è al servizio della sola Germania e il progetto North Stream per il gas russo non può avere un trattamento preferenziale. 

Per collegare la Russia con l'Europa ci sono due progetti, il Nord Stream a guida tedesco olandese e il South Stream, a partecipazione italiana. Renzi ha osservato, nell'intervista al quotidiano inglese, che l'Ue ha "detto no a South Stream e poi, all'improvviso, abbiamo scoperto che c'e' Nord Stream". "Chi lo ha deciso? E' una scelta di politica energetica dell'Ue?", ha incalzato, rivendicando di aver denunciato la questione relativa a questo progetto a Bruxelles. "Quando l'ho sollevata - ha concluso - solo Germania e Olanda, l'hanno difeso. Capisco che è un business importante, va bene, non mi scandalizzo, ma voglio sapere se le regole si applicano a tutti o a nessuno".

Sempre nell'intervista al Financial Times, Renzi ha sostenuto che il sistema bancario italiano è "solido" nel suo complesso e di non avere alcuna intenzione di copiare il modello della Sparkassen tedesche. "Noi abbiamo qualche piccola situazione da cui dobbiamo venir fuori, ha detto, ma io non cambierei il sistema bancario italiano con quello della Germania", anzi "per l'amor di Dio, con quel sistema non voglio avere nulla a che fare. Da loro copierei semmai altre cose".

Il Premier poi ha puntualizzato che sui migranti l'Italia tiene il punto dopo la discussione al vertice di Bruxelles. "Ora prendiamo le impronte digitali, scattiamo le foto e controlliamo le iridi, non possiamo fare di più" e ha voluto ricordare come "fra luglio e agosto la Germania ha accolto molti migranti senza prendere le impronte perchè Angela Merkel disse che la solidarietà veniva prima della burocrazia. Ciò che è valido per l'Italia deve essere valido anche per la Germania".

Il presidente del Consiglio ha ribadito che a Bruxelles non è stato chiesto alcun trattamento di favore dopo l'introduzione delle nuove linee guida europee in materia di flessibilità. "Non abbiamo chiesto nulla di più di quanto potessimo chiedere, anzi abbiamo chiesto un po' di meno", ha sostenuto. "Il nostro debito l'anno prossimo calerà e il nostro deficit è sotto il 2,5%", ha evidenziato, rilevando come viceversa "la Germania abbia un surplus commerciale dell'8%, mentre le regole dicono che dovrebbe essere al massimo del 6%".

Nella sua consueta e-news, il presidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi scrive: "Il risultato delle elezioni generali in Spagna ci consegna un quadro molto frastagliato", mentre in Italia "con la legge elettorale abbiamo cancellato ogni balletto post-elettorale. Sia benedetto l'Italicum, davvero: che, lo ricordo, funziona così. Con la nuova legge elettorale -approvata su impulso del nostro governo a maggio 2015- ci sarà un vincitore chiaro". 

Il ragionamento, però, non convince affatto la sinistra. E non solo quella 'extra Pd', che nel doppio turno rischia di venire travolta. Ma anche quella interna al Pd, che torna a chiedere di cambiare la legge elettorale, altrimenti, avverte Pier Luigi Bersani, si corre un "rischio tsunami". Più netta la critica del leghista Calderoli: "Di leggi che regalavano la maggioranza di seggi anche a chi non ha vinto ne ricordiamo già un'altra, nel Ventennio...".

"Altro che benedetto Italicum. All'altare della governabilità si rischia di ammazzare la rappresentanza", replica più direttamente al premier Roberto Speranza. E afferma
che l'Italicum "è stato un errore e va cambiato".  Ma il vicesegretario Lorenzo Guerini chiude ogni spiraglio: "Non è minimamente in discussione la possibilità di modificare l'Italicum".
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