POLITICA
Il premier: solo lo spirito di Ventotene può salvare Schengen
Renzi: "Il disfattismo non paga, le opposizioni perdono pezzi"
La concretezza, fare leggi e non chiacchiere, - scrive nella sua enews - è una caratteristica chiave del nostro Governo
grossa, di fare polemica per il gusto della polemica, di attaccare a testa bassa a livello personale ignorando la realtà
non soltanto non funziona. Ma è controproducente". Lo scrive il premier e segretario Pd Matteo Renzi, nella e-news inviata ai suoi sostenitori. "Ogni volta che si vota in Parlamento, le opposizioni perdono pezzi, senza che noi facciamo niente. Fanno tutto da soli, è incredibile", ironizza il premier che osserva: "Il disfattismo non paga, prima o poi se ne accorgeranno anche loro. Ma non c'è fretta: loro pensino pure alle varie macchine del fango, noi pensiamo all'Italia". Dunque "siamo ancora qui", grazie ai numeri del Senato, dove "ho dovuto contenermi, mantenendo un certo ruolo istituzionale e non potendo dire tutto quello che avrei voluto dire", afferma Renzi, linkando il video del suo intervento in Aula "con le risposte alla tante polemiche strumentali e sterili di queste settimane sulle banche e sul Governo".
Il Presidente del consiglio poi parla di "una esilarante pagina su Facebook che mi prende in giro. Si chiama 'Matteo Renzi che fa cose' e ironizza sulla mia insistenza nel dire che le cose vanno fatte. La pagina è molto divertente, ma sono costretto a insistere: la concretezza, fare leggi e non chiacchiere è una caratteristica chiave del nostro Governo". Dopo anni di immobilismo finalmente siamo ripartiti grazie alla concretezza.
"La settimana appena trascorsa - aggiunge - ha visto tre iniziative dell'esecutivo in questa direzione: dopo anni siamo intervenuti su povertà, lavoratori autonomi, cinema". "Abbiamo licenziato - continua - il 'decreto legislativo sui temi della povertà': è la prima volta in 70 anni che l'Italia si dota di un provvedimento organico di contrasto alla povertà. Sono 700 milioni per il 2016, e supereremo il miliardo il prossimo anno. Naturalmente confermo ciò che ho sempre detto: la prima misura contro la povertà è la crescita. Insistere su tutto ciò che rimuove gli ostacoli all'economia e allo sviluppo significa fare il bene dei più deboli, altro che poteri forti. Ma questo non toglie urgenza rispetto alla necessità di intervenire subito per chi è in difficoltà. Secondo impegno rispettato, il 'JobsAct dei lavoratori autonomi', uno Statuto che per la prima volta parla a oltre due milioni di professionisti e partite Iva, mettendo insieme equità, merito e crescita professionale. Anche in questo caso si tratta di un provvedimento di cui da anni si parlava e che finalmente passa dalle chiacchiere alla realtà. Una realtà fatta di deducibilità integrale delle spese di formazione e di orientamento sul mercato, di rispetto dei termini di pagamento e di parità di accesso agli appalti pubblici. Una realtà fatta anche di più diritti in tema di maternità e malattia".
Sul fronte della politica estera, Renzi sottolinea che "il nostro mestiere è guidare l'Europa, non andare in qualche palazzo di Bruxelles a prendere ordini". "I giorni appena passati sono stati caratterizzati da una intensa attività anche internazionale - prosegue - a cominciare dalla storica visita del presidente Rouhani che ha scelto l'Italia come prima tappa dopo l'accordo sul nucleare e la fine delle sanzioni. Ma l'attenzione dei media si è concentrata soprattutto sull'incontro con Angela Merkel. Un incontro - sottolinea Renzi - utile. Insieme abbiamo ribadito che il più grande pericolo per l'Europa sono populismo e demagogia e io personalmente continuo a credere che populismo e demagogia crescano con più forza dove c'è disoccupazione, dove manca la crescita, dove l'austerity cieca annulla le prospettive di sviluppo. Ma quello che manca all'Europa di oggi è la dimensione ideale, la forza del sogno, la capacità di dire no a chi immagina muri e frontiere". E allora "il giorno dopo Berlino, prosegue, ho visitato Ventotene per annunciare l'impegno del governo italiano a rilanciare questo spirito europeo". L'Europa non la salveremo - conclude - "con i professionisti dello zero virgola, ma con la coscienza di una nuova generazione di cittadini europei. Solo lo spirito di Ventotene potrà salvare l'Europa da chi vorrebbe erigere muri e chiudere Schengen".