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POLITICA

Legge di stabilità

A Bruxelles si tratta. Asse Renzi-Cameron contro il contributo extra chiesto dall'Ue

Si tratta per sforamento sul deficit dello 0,25%. Renzi assicura: "L'Italia otterrà le stesse condizioni riservate alla Francia, anzi faremo meglio". Il capo dello Stato: "Serve un cambiamento". Lunedì 27 incontro tra governo e parti sociali su ddl stabilità (GUARDA)

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"Speriamo" di chiudere oggi, "dipende a quanto chiude la Francia, dipende da quanto sta negoziando". Il premier Matteo Renzi risponde così al Messaggero.it ad una domanda sui margini di trattativa in Ue sulla legge di stabilità. Chiuderemo come i francesi? "Alla pari? Ma no. Noi italiani andremo molto meglio", aggiunge. La battaglia in corso in queste ore tra il governo italiano e l'Unione Europea sarebbe dunque vicina al compromesso: secondo le prime indiscrezioni Bruxelles potrebbe concedere all'Italia un aggiustamento sul deficit strutturale dello 0,25 per cento (nella lettera ricevuta da Bruxelles si parlava invece dello 0,5%).

L'asse con Cameron
David Cameron ha chiesto ai ministri della Finanza europei una riunione d'urgenza per discutere del bilancio Ue dopo che è stato detto a Londra di pagare un contributo extra da 2,1 miliardi di euro. Secondo la Bbc cui Cameron ha interrotto a Bruxelles una riunione coi leader Ue e definito la richiesta ''inaccettabile''.  Il primo ministro inglese ha poi citato il premier Renzi: "Cito la reazione del premier italiano quando queste cifre sono state presentate: ha detto che questo non è un numero, ma un'arma letale. E' una persona ragionevole, sono d'accordo con lui".

Per Roma stesse condizioni che avrebbe ottenuto Parigi
Renzi vuole ottenere per l'Italia lo stesso trattamento che la Commissione Ue starebbe riservando alla Francia di Hollande: sul deficit strutturale di bilancio Parigi non ha nulla da insegnare dal momento che già sfora dello 0,80 per cento, ma secondo il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, avrebbe già strappato un aggiustamento dello 0,50%. Ma l'Italia punta a ottenere condizioni perfino migliori come ammette lo stesso Renzi: ''Noi italiani andremo molto meglio''. Che la negoziazione in corso lo confermano le parole concilianti usate dal commissario agli Affari economici dell'Ue, Jyrki Katainen il giorno dopo l'invio della lettera della Commissione, poi resa pubblica dal governo italiano e in grado di scatenare l'ira di Barroso (il presidente uscente): "Abbiamo bisogno di più informazioni" ha spiegato Katainen "nulla è inevitabile, abbiamo l'obbligo legale di fare certe cose, e ora c'è la consultazione con l'Italia su certi dettagli. La lettera all'Italia è lì e tutti vedono quali sono le nostre preoccupazioni". 

Napolitano: Serve più crescita e meno austerity"
Sulla stessa linea del presidente del Consiglio arrivano puntuali le parole del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato invita a guardare all'Unione europea come un insieme di successi, ma sottolinea la necessità di cambiamento, a partire dell'austerity: "Dopo anni di politiche restrittive dinanzi alla disoccupazione giovanile dilagata è giusto sollecitare" alle istituzioni europee l'attuazione di nuove politiche verso la crescita e lo sviluppo". Napolitano ha parlato dell'Europa "per molti ancora una sconosciuta" ai ragazzi delle scuole secondarie per l'iniziativa in occasione del semestre di presidenza italiano. "L'Ue non è un mostro che detta leggi inapplicabili - ha continuato il Capo dello Stato - ma è giusto che si impegni per l'occupazione". 

Lunedì 27 fissanto incontro governo-parti sociali
Sulle misure che riscrivano la Legge di stabilità fissato intanto per lunedì 27 ottobre un incontro al Ministero del Lavoro con sindacati e imprese. Presenti i Ministri Padoan, Poletti e Madia (LEGGI).
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