ECONOMIA
Standard & Poor's: "Rischio spirale deflattiva"
Legge di Stabilità, Bankitalia: "Rinvio del pareggio motivato dalla recessione in corso"
L'istituto di via Nazionale approva le decisioni del Governo, ma avverte: "Usare i margini di manovra per rilanciare la crescita"
Roma
Sull'aumento del deficit del 2015, "data l'eccezionale durata e profondità della recessione, le scelte del Governo appaiono motivate". È questa la valutazione della Banca d'Italia, espressa nel bollettino di ottobre. L’ennesima conferma della difficoltà della situazione, una congiuntura economica che viene descritta negativamente anche da Standard & Poor’s, per la quale Italia, Spagna e Grecia sono a rischio deflazione.
“Le scelte del Governo appaiono motivate”
"Alla fine di settembre il Governo ha aggiornato le previsioni di finanza pubblica di aprile alla luce del peggioramento del quadro macroeconomico – scrive Bankitalia – Viene confermato l'impegno a mantenere il disavanzo entro il 3% del prodotto, ma sia il percorso di avvicinamento all'obiettivo di medio termine sia quello di riduzione del debito subiscono un rallentamento”. Rispetto alle previsioni a legislazione vigente, "l'indebitamento netto del 2015 viene accresciuto di 0,7 punti percentuali del prodotto, al 2,9%. Data l'eccezionale durata e profondità della recessione, le scelte del Governo appaiono motivate".
Le indicazioni di Bankitalia
Secondo l’istituto di via Nazionale, un più graduale processo di riequilibrio può aiutare a evitare una spirale recessiva della domanda. Si giustifica se i margini di manovra che ne derivano saranno utilizzati efficacemente per rilanciare la crescita dell'economia e innalzare il potenziale di sviluppo nel medio e lungo termine.
“Nell’area euro la ripresa ha perso slancio”
Il quadro complessivo non appare roseo. "Nell'area dell'euro la ripresa ha perso slancio – afferma Bankitalia - In Germania l'attività economica si è contratta nel secondo trimestre". "Le prospettive di crescita per l'anno in corso – prosegue – sono state riviste al ribasso sia per l'area nel suo complesso sia per le principali economie. L'inflazione ha raggiunto livelli eccezionalmente bassi; anche le aspettative su orizzonti di medio periodo sono scese al di sotto della definizione di stabilità dei prezzi. Sono in aumento i rischi di ribassi ulteriori".
S&P: rischio deflazione
L’altro allarme è arrivato da Standard & Poor’s. In un report, l’agenzia afferma che Ia bassa inflazione o deflazione in Belgio, Grecia, Spagna e Italia “potrebbe portare a una propensione al risparmio ancora più alta” con un calo di consumi e investimenti che peserebbe sui prezzi “aumentando il rischio di una viziosa spirale”. La crisi della zona euro, dice S&P, non è ancora finita. Quest'anno i timidi segnali di ripresa hanno perso slancio e l'Eurozona sta forse entrando in "un'ostinata fase di crescita fiacca", in un contesto di indebolimento economico globale.
“Le scelte del Governo appaiono motivate”
"Alla fine di settembre il Governo ha aggiornato le previsioni di finanza pubblica di aprile alla luce del peggioramento del quadro macroeconomico – scrive Bankitalia – Viene confermato l'impegno a mantenere il disavanzo entro il 3% del prodotto, ma sia il percorso di avvicinamento all'obiettivo di medio termine sia quello di riduzione del debito subiscono un rallentamento”. Rispetto alle previsioni a legislazione vigente, "l'indebitamento netto del 2015 viene accresciuto di 0,7 punti percentuali del prodotto, al 2,9%. Data l'eccezionale durata e profondità della recessione, le scelte del Governo appaiono motivate".
Le indicazioni di Bankitalia
Secondo l’istituto di via Nazionale, un più graduale processo di riequilibrio può aiutare a evitare una spirale recessiva della domanda. Si giustifica se i margini di manovra che ne derivano saranno utilizzati efficacemente per rilanciare la crescita dell'economia e innalzare il potenziale di sviluppo nel medio e lungo termine.
“Nell’area euro la ripresa ha perso slancio”
Il quadro complessivo non appare roseo. "Nell'area dell'euro la ripresa ha perso slancio – afferma Bankitalia - In Germania l'attività economica si è contratta nel secondo trimestre". "Le prospettive di crescita per l'anno in corso – prosegue – sono state riviste al ribasso sia per l'area nel suo complesso sia per le principali economie. L'inflazione ha raggiunto livelli eccezionalmente bassi; anche le aspettative su orizzonti di medio periodo sono scese al di sotto della definizione di stabilità dei prezzi. Sono in aumento i rischi di ribassi ulteriori".
S&P: rischio deflazione
L’altro allarme è arrivato da Standard & Poor’s. In un report, l’agenzia afferma che Ia bassa inflazione o deflazione in Belgio, Grecia, Spagna e Italia “potrebbe portare a una propensione al risparmio ancora più alta” con un calo di consumi e investimenti che peserebbe sui prezzi “aumentando il rischio di una viziosa spirale”. La crisi della zona euro, dice S&P, non è ancora finita. Quest'anno i timidi segnali di ripresa hanno perso slancio e l'Eurozona sta forse entrando in "un'ostinata fase di crescita fiacca", in un contesto di indebolimento economico globale.