POLITICA
Le tensioni nel Partito democratico
Renzi al Pd: pronto a modificare l'Italicum, no alla polemica permanente
In corso a Roma la cruciale Direzione dem dopo il no di Bersani al referendum
Renzi alla minoranza: noi parliamo in direzione, non in caminetti
"Questa è la direzione numero 31 dal gennaio 2014: è stata riunita in tutti i passaggi chiave. Abbiamo scelto la democrazia interna e non i caminetti dei big o presunti tale. Lo avevamo promesso nelle primarie e l'impegno congressuale vale più dei mal di pancia dei leader quindi parliamo qui", ha esordito Matteo Renzi alla direzione Pd rivolgendosi alla minoranza dem.
"Crescita non basta ma direzione giusta"
"Tra le stime del governo e le stime del Fmi, che non è un covo di pericolosi comunisti, si possono fare valutazioni ma che si aprano discussioni sui quotidiani per due giorni fa scattare un sorriso anche perché le stesse voci preoccupate non si levarono quando nel 2012-2013 la crescita era del meno due per cento. Dal meno due siamo passati al più 1, non è ancora sufficiente ma è chiaro che la direzione è tornata giusta". "E' ridicolo chi fa la morale sulla differenza tra le stime del Fondo monetario e le stime del governo, appena differenti per lo 0,1".
"Oggi in Italia ci sono più diritti e meno tasse"
"Oggi in Italia ci sono diritti in più ma anche tasse in meno. L'ultima volta in cui è aumentata la pressione fiscale è stata nell'ottobre 2013, il governo precedente. Da quel momento non si è avuto più notizie di tasse aumentate", ha detto il presidente del Consiglio. Renzi ha ricordato l'impegno per l'immigrazione, per "aver insistito su un euro in sicurezza e un euro in cultura", iniziativa "di cui vado fiero" e poi "il grande cantiere sociale che in questi ultimi due anni abbiamo aperto: avessimo dedicato un decimo dei tweet scritti" per valorizzare questo aspetto, ha concluso, "questo partito sarebbe più orgoglioso e più ricco".
"Da quando sono segretario è polemica permanente"
Poi Renzi attacca la minoranza dem: "Da quando sono stato segretario non c'è mai stato un momento senza polemica interna, uno scontro permanente", dice descrivendo in Direzione il clima interno al Pd.
Legge elettorale, "pronto a discutere sui punti fondamentali"
Il premier affronta il tema dell'Italicum. "Noi pensiamo che il Pd possa discutere sui tre punti fondamentali che sono: ballottaggio sì o no, premio alla lista o coalizione, modo in cui si scelgono i deputati ovvero, collegi, liste bloccate o preferenze". "Propongo una delegazione formata dal
vicesegretario del Pd come coordinatore, i capigruppo, il presidente, più un esponente della minoranza: siamo totalmente disponibili a lavorare, chiedo solo che la delegazione senta tutti gli altri partiti, anche i 5 stelle: siamo per utilizzare queste settimane e mesi per togliere tutti gli alibi". E' l'apertura che il premier Matteo Renzi fa alla minoranza in direzione, assicurando di incardinare una proposta di legge subito dopo il referendum.
Referendum, Cuperlo: se voterò No lascerò il Parlamento
Gianni Cuperlo, uno dei leader della minoranza, chiede però una proposta sulla legge elettorale prima del referendum: "Se un accordo vero sulla legge elettorale non ci dovesse essere, il 4 dicembre non posso votare la riforma che ho votato 3 volte in Parlamento ma Matteo ti dico 'stai sereno' perché che se sarà così, un minuto dopo comunicherò le dimissioni alla presidente della Camera".