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POLITICA

Il premier parla a Bersaglio mobile su La7

Renzi: "Spero che prima o poi si arrivi al sindacato unico"

"Mi piacerebbe arrivare un giorno al sindacato unico, ad una legge sulla rappresentanza sindacale e non più a sigle su sigle su sigle" ha detto il premier. Renzi ha parlato anche della riforma della scuola, dell'occupazione e delle elezioni regionali

Renzi a Bersaglio Mobile (LaPresse)
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"Possiamo avere tanti difetti ma ci stiamo provando, se ce la mettiamo tutta il Paese riparte davvero". Lo afferma Matteo Renzi parlando a Bersaglio mobile su La7.

"Sta tornando fiducia in Italia"
"E' molto importante che stia tornando la percezione della fiducia in Italia" e questo "sta avvenendo", spiegando che fino ad oggi questo sentimento "è mancato" anche se "i soldi ci sono: dal 2012 al 2014 le banche hanno visto crescere i risparmi delle persone di 400 miliardi. Pensate - ha fatto un esempio - che il Piano Juncker per salvare l'Ue è di 300 miliardi. Insomma - conclude - c'è paura, manca fiducia. Ma da un anno, nel bene o nel male, abbiamo sbloccato il sistema, abbiamo fatto leggi che per 20 anni non si sono fatte. Si vede che il paese torna a provarci. E questo dà fiducia. Poi chiaramente non tutto riesce per limiti e difetti". 

Il premier ribadisce con forza la volontà di cambiare l'Italia: "Ci credevo davvero al patto sulle riforme con il Cavaliere. Che poi è colui - aggiunge con una battuta - che dà la colpa agli altri dei tanti problemi dopo aver governato per 20 anni".  

"Per la prima volta il lavoro precario diminuisce"
"Per la prima volta sta accadendo che il lavoro precario diminuisce e il lavoro a tutela crescente aumenta" continua Renzi. "E' un diritto di un ragazzo avere le ferie, è diritto di una ragazza avere la maternità. E' come quando si fanno le pulizie di primavera: l'Italia sta cambiando", ha affermato ancora.

"Spero che si arrivi a un sindacato unico"
Poi Renzi ha parlato dei sindacati: "Spero che prima o poi si arrivi al sindacato unico", ha detto. "Mi piacerebbe arrivare un giorno al sindacato unico, ad una legge sulla rappresentanza sindacale e non più a sigle su sigle su sigle".  "Non sono cattivo con i sindacati - ha aggiunto -, ma ci sono delle cose che non capisco. Per anni hanno detto che si doveva trasformare il lavoro precario in stabile. Per la prima volta c'è un governo che fa questo".  

"Reverse charge? Non ci preoccupa"
La decisione sulla reverse charge "era abbastanza attesa e discussa in sede di legge di stabilità", ha poi detto Renzi. "Sui 728 milioni sono molto tranquillo - ha aggiunto - Non ci sarà nessun problema, stiamo ragionando dove prenderli".
 
"Uscirò dalla politica prima dei 50 anni"
Renzi parla anche del futuro dell'esecutivo: "Io sono molto fortunato. Il governo va avanti fino al 2018. Poi se le cose vanno bene si fa un altro giro oppure a casa. Se tutto va bene, a meno di cinquant'anni sono fuori dalla politica. Dopo - aggiunge - potrò fare mille altre cose, ma non credo - ha concluso con una battuta - che farò il sindacalista".

La riforma della scuola
Non è mancato anche un riferimento alla riforma della scuola: "Sulla scuola abbiamo messo più soldi di tutti i tempi e non abbiamo l'obiettivo di mettere gli insegnanti e gli studenti davanti ad un muro". Poi il premier ha aggiunto: "Noi sulla scuola stiamo coinvolgendo, stiamo ascoltando, sicuramente c'è qualcosa da cambiare ma stiamo andando avanti".

Il Pd e l'Italicum
Renzi ha parlato anche delle vicende interne al suo partito: "Credo che nel gruppo parlamentare del Pd alla Camera abbiano preso una direzione chiara, c'è stato il tentativo molto forte condotto da autorevoli personaggi del partito di bloccare l'Italicum, al punto di non votare la fiducia, ma la legge è passata e i numeri sono chiari".  

Le elezioni regionali
Infine anche un riferimento del premier alle elezioni regionali: candidare De Luca in Campania "non è una contraddizione" rispetto a quanto prevede la legge Severino, ha sottolineato Renzi. E ha aggiunto: "Questa legge riguarda anche il sindaco di Napoli, De Magistris, sospeso e poi riammesso". Oggi, ha proseguito, "in Campania la partita è tra Caldoro e De Luca, e De Luca ha amministrato bene Salerno. I problemi che ci sono stati in Campania a Salerno non ci sono stati. Qua c'è da decidere chi è quello più adatto ad amministrare la Campania".

In merito alle divergenze nel Pd sul candidato alle regionali in Liguria, invece, Renzi ha sottolineato: "Sono l'emblema della sinistra di questi anni". In Liguria succederà, ha aggiunto, che "o vince Paita, la candidata del Pd, o vince, non la sinistra radicale che lotta contro di me, ma il candidato di Berlusconi che ha preso il suo principale collaboratore, Giovanni Toti".
 
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