POLITICA
Il nodo delle riforme
Grillo: "Renzi risponda entro 24 ore". Boschi: "Parliamo con tutti"
Il leader M5S non sarà in piazza martedi per protestare contro il nuovo Senato
Grillo e Casaleggio attaccano il premier in un post sul blog del leader M5S riguardo al confronto tra Pd e M5S sulle riforme avvenuto nei giorni scorsi.
"È necessario concludere questo confronto al più presto. Per cui, se non verrà confermata una data di incontro con la nostra delegazione in settimana, insieme a eventuali rilievi alle nostre risposte, ne prenderemo atto e lasceremo che la trattativa si sviluppi con la benedizione del Colle, tra il noto pregiudicato, e forse da venerdì anche noto carcerato, e il bradipo fiorentino" continua il post.
Bradipo, rispondi! #bradiporispondi: http://t.co/iA2KKBn6uu Aspettiamo risposta entro 24 ore pic.twitter.com/qOynNj8PkS
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 13 Luglio 2014
Il ministro Boschi: "Per noi il tavolo resta aperto"
Il Ministro per le Riforme risponde all'ultimatum M5S: "Risponderemo senza problemi nelle prossime 24 ore. Il Pd incontrerà M5S ed il tavolo resta aperto. Prendo atto di questa fretta, ma segnalo che negli ultimi mesi abbiamo lavorato". Parlando a margine del Caffè della Versiliana dice "Ci sono margini per alcune modifiche se c'è l'accordo di tutti i partiti che hanno votato il testo in Commissione. Si tratterà di modifiche minime, affinamenti. Non si rimette in discussione ovviamente l'impianto che è stato votato da tutta la maggioranza, Lega e Forza Italia".
Il M5S in piazza contro il Senato ma Grillo non ci sarà
Pressing del M5S sul governo non solo sulla legge elettorale ma anche sul nuovo senato. I pentastellati si preparano a dare battaglia su due punti: si oppongono all'immunità dei parlamentari e chiedono l'elezione diretta dei senatori. Mobilitano la piazza, martedì i pentastellati saranno davanti a Palazzo Madama, per protestare contro il nuovo Senato e diversamente da quanto inizialmente annunciato Beppe Grillo non ci sarà.
Di Maio, "Riforma autoritaria"
Il M5S assicura opposizione dura. "Io credo che sia una riforma che fa paura, qui si rischia una linea autoritaria - dice il vicepresidente della Camera Luigi di Maio al Gr1 - una riforma elettorale senza preferenze, una riforma del senato che non è elettivo quindi i cittadini non possono scegliere, si capisce che i grandi esclusi di queste riforme sono i cittadini". Al premier, Di Maio dice: "Se la linea del dialogo significa che Renzi temporeggia invece di incontrarci e intanto si fa le riforme con Berlusconi, questa non è la linea del dialogo. Se Renzi non vuole incontrarci ce lo deve dire; gli alibi non ci sono più".
Vendola, "Non Basta la retorica di Renzi"
Sel è alleata con il Pd quando non si fa inquinare dall'alleanza con la destra dice Nichi Vendola. Il nodo è proprio il posizionamento del Pd di Renzi rispetto a Berlusconi. "Non basta l'effervescente retorica di Renzi per cambiare verso al Paese. Il rischio è che il Paese continui a sprofondare. Il punto vero del nostro scontro - conclude il leader di Sel - è la collocazione del Pd nel governo nazionale con i diversamente berlusconiani, il punto è la 'grande riforma' fatta insieme a Silvio Berlusconi. È questo il cambiamento?".