Riforme, attesa per la direzione del Pd. Serracchiani: "Senza riforma valuteremo conseguenze"

21 settembre 2015Prosegue tra avvertimenti e sospetti reciproci la ricerca di un'intesa nel Pd sulla riforma del Senato. "Ci sono le condizioni per un accordo" afferma la vicesegretaria del partito Debora Serracchiani che però avverte: "Senza riforma valuteremo conseguenze sul governo". I tentativi di mediazione riguardano il comma 5 dell'articolo 2 della riforma, sulle modalità di elezione dei senatori. Ieri dalla festa dell'Unità di Bologna l'ex segretario Bersani ha detto: "Per trovare l'accordo basta un millemetro". Bersani non partecipa alla direzione, sarà invece alla chiusura delle Festa Pd di Modena.

L'attesa è tutta per la direzione convocata per il pomeriggio. Matteo Renzi sarà chiaro con la minoranza: si lavora nel perimetro di quanto è già stato oggetto di doppia lettura. Lo rimarca il suo vice Guerini: l'elezione diretta dei senatori non sarà inserita in Costituzione, altrimenti si stravolgerebbe la riforma. E il capogruppo Zanda: non va snaturato l'impianto, ma funzioni del Senato possono essere aumentate.

Serracchiani: "Se ddl non passa dovremo trarre le conseguenze"
"Stiamo cercando di trovare un punto di equilibrio e sono convinta che ci siano tutte le condizioni perché questo accada. Noi ce l'abbiamo messa tutta, abbiamo tentato tutte le mediazioni possibili, sono ancora convinta che ci sarà senso di responsabilità e buona volontà da parte di tutti" afferma la Serracchiani al gr1. "Se il ddl non passa, indubbiamente dovremo trarre tutte le conseguenze del caso. Ma per quanto mi riguarda questo non succederà".

Bersani: "Per accordo basta un millimetro"
"Per trovare l'accordo basta un millimetro. Se è vero, come si dice in questi giorni che c'è la disponibilità, necessaria ed indispensabile, di toccare l'articolo 2 per riuscire ad affermare che decidono gli elettori, noi siamo apposto" ha detto Pier Luigi Bersani. Il leader della minoranza Dem ha dunque ribadito che condizione necessaria per arrivare ad un accordo all'interno del Pd è modificare l'articolo 2 del ddl Boschi che definisce il nodo sull'elezione dei senatori.