Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Riforme-il-Senato-procede-con-il-ddl-Approvati-sette-articoli-resta-immunita-063c7115-0bb5-40c4-a835-7c37ce45c23b.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Oggi il premier vedrà Berlusconi

Riforme, il Senato accelera. Forse domani Renzi a Palazzo Madama

L'Aula ha approvato gli articoli 13 e 14 su Corte costituzionale e sui poteri del presidente della Repubblica 

Condividi
Mentre in Senato prosegue l'esame del ddl riforme, è atteso a breve un nuovo vertice tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: il premier e il leader di Forza Italia discuteranno stamane di legge elettorale. Inoltre, domani il premier dovrebbe essere a Palazzo Madama. Intanto sono stati approvati diversi articoli.

Nel pomeriggio sono stati approvati gli articoli 13 e al 14. Il primo prevede che ci sia un giudizio preventivo di costituzionalità delle leggi elettorali da parte della Corte Costituzionale. Il secondo invece riguarda il potere del Presidente della Repubblica di rinviare leggi alle Camere prima di promulgarle e concede trenta giorni in più di tempo per la conversione dei decreti legge qualora il Capo dello Stato li rinvii alle Camere. In seguito, via libera all'art.16. Il sì dell'Assemblea giunge con 205 voti favorevoli, 34 contrari, 9 astenuti. L'articolo disciplina la modifica dell'art.77 sulla decretazione d'urgenza prevista dalla Costituzione ed esclude, in sostanza i decreti omnibus.

Approvato pure l'articolo 17: ok del Senato al superamento delbicameralismo perfetto anche per la dichiarazione dello Stato di Guerra. Sarà solo la Camera dei deputati a deliberare lo stato di guerra e a conferire al governo i poteri necessari. L'articolo 78 della Costituzione oggi prevede che siano le Camere a farlo.

Luce verde dell'Aula anche all'art. 20. Secondo l'articolo solo la Camera dei deputati può disporre inchieste su materie di pubblico interesse. Il Senato può invece disporre inchieste su materie di pubblico interesse concernenti le autonomie territoriali.

Senato escluso da potere amnistia-indulto
Il futuro Senato non avrà il potere di concedere "a maggioranza dei due terzi" l'amnistia e l'indulto, che resta appannaggio della mera Camera dei deputati. L'Aula, con voto segreto, ha infatti bocciato con 143 voti contrari, 141
a favore e 3 astenuti l'emendamento Casson che prevede la soppressione dell'articolo.

I lavori dell'Aula sono poi stati sospesi. Il Senato è convocato di nuovo per mercoledì 6 alle 9.30. Il presidente Grasso ha accolto la richiesta della relatrice Finocchiaro che ha chiesto di aggiornare la seduta sul disegno di legge sulle riforme costituzionali.
Condividi