POLITICA
Governo va sotto su emendamento Sel su minoranze
Ddl Boschi su riforme, approvata abolizione province e Cnel
Approvate le norme che riguardano l'elezione e le funzioni del Presidente della Repubblica. I grillini continuano a restare fuori dall'Aula salvo tentare un blitz, fallito, sull'emendamento Gotor
L’articolo 21 sull’elezione del Capo dello Stato
L'Aula del Senato ha anche approvato l'articolo 21 della riforma costituzionale che riguarda le modalità di elezione del Presidente della Repubblica. Aboliti i delegati regionali si modifica il quorum: "l'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il quarto scrutinio sufficiente la maggioranza dei tre quinti dell'assemblea. Dopo l'ottavo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta". Un lungo dibattito ha caratterizzato la seduta perché sono stati presentati diversi emendamenti tra cui uno di Maurizio Gasparri (FI) per l'elezione diretta del capo dello Stato e uno di Pier Ferdinando Casini (Udc) che proponeva, nel caso dopo l'ottavo scrutinio il presidente non fosse eletto, un'elezione entro 60 giorni "a suffragio universale e diretto, mediante ballottaggio fra i due candidati piu' votati nell'ottavo scrutinio. A parità di voti accede allo scrutinio il più anziano d'eta'". Emendamenti però, che il presidente del Senato Pietro Grasso ha ritenuto inammissibili.
Governo sotto su emendamento Sel
Nella serata di giovedì, il governo è andato sotto al Senato su un emendamento di Sel che introduce nella Costituzione la competenza delle Regioni sulle materie che riguardano la rappresentanza in Parlamento delle minoranze linguistiche. Sono stati 140 i voti a favore e 135 i contrari. Il voto era a scrutinio segreto. L'emendamento approvato viene contestato con forza dalla relatrice Anna Finocchiaro: "Non ha nessuna portata normativa, e se l'avesse, sarebbe sovversiva". Intervenendo in Aula, invita a "non insistere più su emendamenti privi di portata giuridica, illogici e in contrasto con i principi dell'ordinamento".
Scompare legislazione concorrente Stato-Regioni
Via libera anche all'articolo 30 del ddl , che modifica il Titolo V della Costituzione. Scompare la legislazione concorrente tra Stato e Regioni e sono ampliate le competenze esclusivamente statali. Lo Stato potrà
esercitare una "clausola di supremazia" verso le Regioni a tutela dell'unità della Repubblica e dell'interesse nazionale.
La scelta aventiniana dei grillini
Intanto il Movimento5Stelle continua nella sua scelta “aventiniana” e non partecipa ai lavori di palazzo Madama. Tra le proteste delle opposizioni, dichiarati inammissibili gli emendamenti sull’elezione diretta del Presidente della Repubblica anche se, il ministro Boschi, ha annunciato la possibilità di rivedere la platea degli elettori nel prossimo passaggio alla Camera.
Fiducia solo dalla Camera
"Il governo deve avere la fiducia della Camera dei deputati". E' quanto afferma l'art. 25 del ddl costituzionale, approvato in Aula con 179 sì, 40 no e 8 astenuti. Con questa modifica costituzionale il nuovo Senato non avrà il potere di dare e togliere la fiducia al governo, potere che spetterà alla sola Camera.
L’apertura della Boschi
Il testo del ddl è frutto di una "mediazione che consentisse un accordo tra tutti i gruppi, sappiamo che è ancora perfettibile", tanto più "alla luce del dibattito di questa mattina". Lo ha detto il ministro Maria Elena Boschi, intervenendo in Aula, in merito all'ampliamento della platea che elegge il Capo dello Stato, come da emendamento Gotor (Pd), che chiedeva di allargare la platea anche agli europarlamentari. "Ritengo che il lavoro svolto in commissione rappresenti un punto di equilibrio", ma che "ipotesi come quella dell'emendamento Gotor possono essere prese in considerazione nel passaggio successivo alla Camera, con la necessità di approfondire bene, sapendo che ci sono delle perplessita' anche nel merito, che sono state esposte anche dalla presidente Finocchiaro e non solo. Naturalmente il governo per quanto può e per quanto e' di sua competenza - ha garantito Boschi – è assolutamente disponibile nel percorso parlamentare anche alla Camera di ritornare su questo argomento e individuare delle modalita' di elezione del presidente della Repubblica che ne rafforzino il ruolo di terzieta' e garanzia, sicuramente c'è questa apertura", ha concluso il ministro.
Nuovi quorum per i referendum
I relatori al disegno di legge sulle riforme istituzionali Anna Finocchiaro (Pd) e Roberto Calderoli (Lega) hanno depositato nell'Aula del Senato un emendamento sui referendum abrogativi che stabilisce una duplice soglia di raccolta delle firme e due quorum distinti. La prima soglia è di 500 mila firme (o la richiesta di cinque Consigli regionali) e il quorum e' il 50 per cento più uno degli aventi diritto. Se le firme raccolte sono invece 800 mila, il quorum è la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera. Per passare il referendum dovrà registrare la maggioranza dei sì del quorum previsto. Viene cancellato, inoltre, il giudizio preventivo di ammissibilità da parte della Corte Costituzionale.