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POLITICA

Ieri il botta e risposta Palazzo Chigi-Bundesbank

Italia-Germania. Mogherini e Padoan frenano: "Nessuna crisi". Renzi incontra Barroso

Il Ministro degli Esteri e il ministro dell'Economia minimizzano la diatriba tra rigore e crescita dopo le critiche del presidente della Banca centrale tedesca Jens Weidmann. Governo già chiaro nella replica: "Sbagliano se pensano di impaurirci". E mentre a Villa Madama il premier incontra il presidente della Commissione Ue, con una nota il governo tedesco prende le distanze dal presidente della Bundesbank

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Roma Per costruire un'Europa forte, "abbiamo bisogno di un'Italia forte". Il presidente uscente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, arrivando all’appuntamento con il premier Matteo Renzi a Villa Madama, prova a smorzare alle tensioni di ieri tra il nostro Paese e la Germania sul tema rigore-flessibilità.
 
Il faccia a faccia tra Renzi e Barroso è il primo appuntamento ufficiale del premier nel semestre italiano di presidenza europea. Contemporaneamente all’incontro tra il premier e il presidente uscente, i ministri italiani vedranno bilateralmente i commissari competenti per i rispettivi portafogli.
 
Semestre che si è aperto all’insegna dello scontro tra chi vuole un cambio di passo nelle politiche economiche dell’Unione, con una sterzata in direzione di una maggiore flessibilità finalizzata alla crescita, e chi invece sostiene la necessità di mantenere prima di tutto il rigore nei conti.
 
E dopo lo scontro fra il governo italiano e i falchi tedeschi su rigore e crescita nella Ue, anche il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini prova a placare le acque e a distendere le tensioni. "Non c'è una crisi diplomatica" con la Germania, ma una "discussione politica", anche con altri Paesi, su come "interpretare il patto di stabilità", ha detto la titolare della Farnesina. L'Italia secondo il ministro "sta esercitando un peso europeo nuovo, che apre interessanti possibilità". L'importante, ha sostenuto il capo della diplomazia italiana, è avere un "filo diretto" con Berlino.
 
"Non c'è alcun problema con la Germania", le fa eco il titolare dell'Economia Pier Carlo Padoan. "Ieri ho avuto un lungo colloquio con il mio amico Schauble - racconta Padoan - non c'e alcun problema".

Il botta e risposta di ieri 
Ma le parole di Renzi non hanno convinto la Germania, che con il presidente della Bundesbank Jens Weidmann è tornata a difendere le politiche di rigore criticando Renzi. “I tassi sui titoli di Stato italiani e spagnoli non sono mai stati così bassi. C'è però da temere che questi non vengano usati per fare le riforme ma per finanziare altre spese", è l'accusa. E ancora "fare debiti non porta alla crescita". Accuse rispedite al mittente. "Se la Bundesbank pensa di farci paura forse ha sbagliato Paese. Sicuramente ha sbagliato governo", hanno replicato a stretto giro fonti di palazzo Chigi. Anche in Germania però qualcosa scricchiola. A maggio gli ordini all'industria tedeschi sono scesi dell'1,7%, mentre ci si aspettava un calo dell'1%.

La nota del governo tedesco
"Il presidente della Bundesbank parla a nome di una banca che agisce in modo indipendente e dunque non commento le sue dichiarazioni", ha detto il portavoce di Angela Merkel Steffen Seibert, a Berlino in conferenza stampa. La posizione del governo tedesco è già stata espressa più volte, ha spiegato Seibert.





 
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