POLITICA
Berlusconi: chi non lo appoggia pagherà le conseguenze
Roma, Bertolaso alla prova dell'urna: è il giorno delle 'gazebarie'
140 tavoli in tutti i municipi della Capitale in cui i romani del centrodestra saranno chiamati a confermare la candidatura a sindaco di Roma di Guido Bertolaso. Lo spoglio avverrà al lunedì mattina
L'ex capo della protezione civile ieri ha detto di essere "disposto a un passo indietro se alle consultazioni ci sarà una affluenza bassa o se dovessero prevalere i 'No' rispetto al mio nome e alle mie proposte. Credo che una affluenza sotto i diecimila possa essere considerata non soddisfacente. Quelle che facciamo noi però sono primarie vere, con persone vere. Tutto in modo trasparente. Il Pd ci ha messo tre mesi a farle, la Lega tre settimane e nessuno ha potuto controllare le schede. Io sono interessato ad avere l`appoggio dei cittadini romani, non dei partiti di centrodestra".
Il sito internet www.bertolasosindaco.it contiene la mappa dei gazebo, organizzati dal Comitato Bertolaso. I tavoli verranno predisposti dalle 10 di mattina alle 18 di oggi, e dalle 9.30 fino alle 13.30 di domani, mentre lo spoglio avverrà al lunedì mattina. Sulla scheda i romani potranno trovare le linee guida del programma di Bertolaso che si riassumono nello slogan "Roma forte, sicura, libera".
Tre le domande chiuse: una conferma del programma per Roma, la conferma del nome di Bertolaso come candidato sindaco e il supporto ai valori del Centrodestra.
Berlusconi blinda Bertolaso, in stand-by candidatura Meloni
Bertolaso non si tocca, chi non lo appoggia pagherà le conseguenze e si assumerà la responsabilità di spaccare il centrodestra. Berlusconi si fionda sulle 'gazebarie' che dovranno confermare il suo candidato per Roma con questa posizione. Con un messaggio a Salvini ma anche stoppando - per ora - la eventuale candidatura di Giorgia Meloni. Perchè la ex vicepresidente della Camera ieri ha incontrato Bertolaso e, spiegano fonti parlamentari leghiste non confermate da Fdi, ha sentito anche il leader del Carroccio.
Per ribadire che la sua discesa in campo come 'extrema ratio' non era certo tramontata. Che il suo rapporto di lealtà non era in discussione ma che occorre allo stesso tempo una ulteriore valutazione su chi dovrà schierarsi per la corsa del Campidoglio. Ma di fronte allo stop del Cavaliere l'ex ministro della Gioventù non sarebbe intenzionata a rompere. Poca fiducia in Salvini, ma soprattutto la ipotesi di un passo in avanti deve essere condivisa anche da Forza Italia.
Si attenderà comunque l'esito della consultazione popolare: qualora si arrivasse ad un fallimento, Giorgia Meloni, in quanto leader di un partito, fara' pesare il suo ruolo. E soprattutto Bertolaso a quel punto sarebbe disponibile a fare un passo indietro. Al momento, però, il rischio è che nella Capitale i partiti del centrodestra vadano ognuno per la propria strada. Con Fratelli d'Italia che potrebbe a quel punto candidare un proprio nome ma non quello - qualora fosse confermato il no di Berlusconi - di Giorgia Meloni.
FI e il precedente delle 'Gazebarie', nel 2007 il debutto a Roma
Le 'gazebarie' non saranno le primarie, ma ci vanno molto vicino. Sono una sorta di 'referendum confermativo' sulla candidatura di Guido Bertolaso, che coinvolge cittadini, militanti e simpatizzanti. Anche se Silvio Berlusconi ha sempre manifestato tutta la sua perplessità nei confronti di questo strumento, iniziative del genere non sono una novità assoluta per Forza Italia.
Esiste un 'precedente': correva il 17 giugno del 2007 quando a Roma si svolsero le prime consultazioni aperte della storia del partito nato nel '94 per selezionare i componenti del nuovo direttivo che avrebbe dovuto affiancare il prossimo coordinatore capitolino.
Negli 82 seggi sparsi nella città, militanti e simpatizzanti azzurri furono chiamati a scegliere i migliori 20 tra i 33 candidati in campo. Alle 'urne', allestite in gazebo e camper, votarono in 47mila, dalle 8 del mattino alle 21 di sera, in una sola giornata. L'iniziativa, raccontano, fu voluta da Cesare Previti. Tant'è che l'uomo macchina era un fedelissimo dell'ex ministro della Difesa del primo governo Berlusconi, Gianni Sammarco, ora deputato di Ncd.
Sandro Bondi, che 9 anni fa era coordinatore nazionale di Fi, chiese e ottenne da Arcore una deroga allo statuto del partito, tutt'ora vigente, che non prevede le primarie. I muri dei vari municipi furono tappezzati di manifesti. Al camper parcheggiato alle Capannelle, intorno alle 10, prima di imbarcarsi a Ciampino, si presentò a sorpresa Silvio Berlusconi, che avrebbe voluto votare, pur avendo la residenza a Milano.
Secondo le cronache, ad accoglierlo c'era Mariarosaria Rossi, allora consigliera azzurra del municipio X, oggi senatrice, che gli fece notare: "Non può votare, presidente, non è residente". E il Cav rispose: "E' vero, Roma però è un laboratorio politico, e se le primarie funzionano qui, le esporteremo in tutta Italia". Il Cav si limitò a firmare la Carta dei valori e a versare la quota prevista di 2 euro. Poi, prima di congedarsi, foto e autografi per tutti.
A fine serata una nota di Francesco Giro, allora coordinatore romano di Fi, salutava così l'esito delle urne: "Alle 20 hanno votato in oltre 47 mila: possiamo arrivare a 50 mila, un successo straordinario".
Storace: per Bertolaso piu' funerarie che gazebarie
"Dopo la Lega, Fratelli d'Italia: per Bertolaso sono più funerarie che gazebarie". Lo scrive in un tweet Francesco Storace, candidato Sindaco di Roma