SCIENZA
A novembre sgancerà un lander sulla superficie
Rosetta è arrivata alla co...meta
Dopo più di 10 anni di viaggio, la sonda dell'Agenzia Spaziale Europea è arrivata alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Una missione inedita alla quale l'Italia ha dato un contributo considerevole
Roma
Dopo 10 anni e 5 mesi di viaggio, la sonda Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea ha raggiunto il suo obiettivo: la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. È arrivata ed è lì per restare. Fino alla fine del 2015 le orbiterà intorno, studiandola e sganciando un lander sulla sua superficie. È una missione senza precedenti.
Una vera odissea nello spazio
Quello di Rosetta è stato un viaggio tortuoso e avventuroso nel Sistema Solare. Lanciata nel marzo 2004, ha avuto bisogno di alcune "spinte" gravitazionali per mettersi sulla strada giusta. Di conseguenza è arrivata fino a Marte ed è tornata intorno alla Terra. A quel punto ha fatto rotta verso la sua destinazione finale, entrando in uno stato di ibernazione per 31 lunghi mesi, fino al gennaio scorso quando si è risvegliata automaticamente. Ora, a oltre 400 milioni di chilometri dal nostro pianeta, ha incrociato l'orbita della 67P/Churyumov-Gerasimenko, il cui nucleo misura circa 4 chilometri di diametro. In pratica ha raggiunto con una precisione straordinaria quello che, in termini astronomici, è un sassolino disperso nelle profondità dello spazio.
Uno sguardo sulle origini del Sistema Solare
Rosetta ha questo nome perché, come la stele che permise di decifrare i geroglifici egiziani, ci potrà rivelare un'incredibile quantità di informazioni. Secondo il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, si tratta di "un momento particolarmente importante per la storia dell'esplorazione dell’Universo. Ci aspettiamo molte informazioni sulla formazione del nostro Sistema Solare".
Insieme fino alla fine del 2015
Rosetta ha iniziato a orbitare intorno al nucleo della 67P/Churyumov-Gerasimenko a un'altezza di circa 100 chilometri e ora, oltre a studiarlo, lo fotograferà alla ricerca di un luogo dove far atterrare il lander Philae. L'11 novembre l'orbiter si porterà a soli 5 chilometri dalla superficie per permettergli di iniziare la discesa. Avvicinandosi al Sole, la cometa diventerà sempre più attiva: Philae opererà quindi in un ambiente ostile e non si sa quanto a lungo potrà funzionare. L'orbiter invece accompagnerà la 67P/Churyumov-Gerasimenko fino alla fine del 2015.
Rosetta parla italiano
Rosetta è un concentrato di tecnologia avanzata al quale l'Italia ha dato un grande contributo. "La sonda rappresenta uno dei molti fronti di impegno per l’Agenzia Spaziale Italiana in campo internazionale ed europeo - continua Roberto Battiston - A questa missione l’Asi partecipa fornendo all’orbiter due strumenti a guida scientifica italiana e un sostanziale contributo ad un terzo, a guida tedesca. Inoltre l’Asi con il Dlr ed il Cnes, ed altri partner europei, ha progettato e realizzato Philae, il lander che atterrerà sulla cometa: un’impresa mai tentata prima".
Le prime fotografie e le prime scoperte
Avvicinandosi alla cometa, la sonda dell'Esa ha già iniziato ad inviare dati e fotografie. Con il passare dei giorni, il nucleo è apparso sempre più chiaramente nelle immagini: è un ammasso di roccia e ghiaccio di forma piuttosto irregolare. Gli strumenti di bordo ne hanno anche misurato la temperatura superficiale, che è di circa -70 gradi centigradi. È più alta di quanto si pensasse, quindi si ritiene che sia ricoperto da uno strato di polvere.
di Andrea Bettini
Una vera odissea nello spazio
Quello di Rosetta è stato un viaggio tortuoso e avventuroso nel Sistema Solare. Lanciata nel marzo 2004, ha avuto bisogno di alcune "spinte" gravitazionali per mettersi sulla strada giusta. Di conseguenza è arrivata fino a Marte ed è tornata intorno alla Terra. A quel punto ha fatto rotta verso la sua destinazione finale, entrando in uno stato di ibernazione per 31 lunghi mesi, fino al gennaio scorso quando si è risvegliata automaticamente. Ora, a oltre 400 milioni di chilometri dal nostro pianeta, ha incrociato l'orbita della 67P/Churyumov-Gerasimenko, il cui nucleo misura circa 4 chilometri di diametro. In pratica ha raggiunto con una precisione straordinaria quello che, in termini astronomici, è un sassolino disperso nelle profondità dello spazio.
Uno sguardo sulle origini del Sistema Solare
Rosetta ha questo nome perché, come la stele che permise di decifrare i geroglifici egiziani, ci potrà rivelare un'incredibile quantità di informazioni. Secondo il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, si tratta di "un momento particolarmente importante per la storia dell'esplorazione dell’Universo. Ci aspettiamo molte informazioni sulla formazione del nostro Sistema Solare".
Insieme fino alla fine del 2015
Rosetta ha iniziato a orbitare intorno al nucleo della 67P/Churyumov-Gerasimenko a un'altezza di circa 100 chilometri e ora, oltre a studiarlo, lo fotograferà alla ricerca di un luogo dove far atterrare il lander Philae. L'11 novembre l'orbiter si porterà a soli 5 chilometri dalla superficie per permettergli di iniziare la discesa. Avvicinandosi al Sole, la cometa diventerà sempre più attiva: Philae opererà quindi in un ambiente ostile e non si sa quanto a lungo potrà funzionare. L'orbiter invece accompagnerà la 67P/Churyumov-Gerasimenko fino alla fine del 2015.
Rosetta parla italiano
Rosetta è un concentrato di tecnologia avanzata al quale l'Italia ha dato un grande contributo. "La sonda rappresenta uno dei molti fronti di impegno per l’Agenzia Spaziale Italiana in campo internazionale ed europeo - continua Roberto Battiston - A questa missione l’Asi partecipa fornendo all’orbiter due strumenti a guida scientifica italiana e un sostanziale contributo ad un terzo, a guida tedesca. Inoltre l’Asi con il Dlr ed il Cnes, ed altri partner europei, ha progettato e realizzato Philae, il lander che atterrerà sulla cometa: un’impresa mai tentata prima".
Le prime fotografie e le prime scoperte
Avvicinandosi alla cometa, la sonda dell'Esa ha già iniziato ad inviare dati e fotografie. Con il passare dei giorni, il nucleo è apparso sempre più chiaramente nelle immagini: è un ammasso di roccia e ghiaccio di forma piuttosto irregolare. Gli strumenti di bordo ne hanno anche misurato la temperatura superficiale, che è di circa -70 gradi centigradi. È più alta di quanto si pensasse, quindi si ritiene che sia ricoperto da uno strato di polvere.