POLITICA
Le dimissioni dopo 39 anni in magistratura
Caso Ruby, il presidente Corte d'Appello di Milano Canzio: "Dimissioni Tranfa gesto clamoroso"
La decisione del giudice Tranfa dopo la lettura delle motivazioni, in segno di protesta contro la decisione del collegio della Corte d'Appello di Milano, di assolvere l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dalle imputazioni di concussione e prostituzione minorile
La nota del giudice Canzio
Il presidente della Corte d'Appello, in una breve nota, a due giorni di distanza dal "gesto clamoroso e inedito" del giudice, ha deciso di intervenire. Per Canzio le dimissioni di Tranfa "se dettate dal motivo - non esplicitato direttamente dall'interessato ma riferito dai vari organi di stampa - di segnare il personale dissenso dal presidente del collegio rispetto alla sentenza assolutoria di appello nel procedimento a carico di Silvio Berlusconi, non appaiono coerenti con le regole ordinamentali e deontologiche, le quali - si sottolinea nella nota - impongono l'assoluto riserbo dei giudici sulle dinamiche, fisiologiche, della formazione della decisione nella camera di consiglio dell'organo collegiale".
Canzio ha aggiunto che "ciò vale a maggiore ragione quando il processo sia stato celebrato, come nel caso concreto, in un clima di esemplare correttezza". E poiché un paio di settimane fa ha dato le dimissioni anche Flavio Lapertosa, l'altro presidente di sezione, Canzio ha tenuto a rimarcare che "è stata, per altro, già avviata la procedura per l'immediata assegnazione di un presidente alla guida della seconda sezione penale della corte d'appello, al fine di assicurare la necessaria continuità nell'ordinario svolgimento dell'attività giudiziaria".
Le dimissioni dopo 39 anni in magistratura
Tranfa si è dimesso immediatamente dopo aver firmato le 330 pagine della motivazioni della sentenza d’appello Berlusconi-Ruby, frutto della camera di consiglio del 18 luglio scorso e dei mesi di confronto con i colleghi Ketty Locurto e Alberto Puccinelli. Dopo 39 anni in toga sceglie di andare in pensione con 15 mesi di anticipo sul previsto. Un gesto di protesta, non accompagnato da alcuna spiegazione formale al Csm e agli uffici giudiziari.
Berlusconi non conosceva l'età di Ruby
Nelle motivazioni dei giudici viene confermato che Ruby si sia prostituita ad Arcore durante le serate in cui è andato in scena il "Bunga-Bunga" e che tra lei e il padrone di casa ci sono stati "atti di natura sessuale retribuiti". Non è provato, invece, che Silvio Berlusconi conoscesse la vera età della ragazza, ai tempi non ancora maggiorenne, così come non è provato che l'allora Presidente del Consiglio, "preoccupato" del rischio di "rivelazioni compromettenti" sui festini a luci rosse, quando telefonò alla Questura di Milano per ottenere il rilascio della giovane marocchina abbia minacciato o intimidito i funzionari di polizia che si occuparono del caso.