ITALIA
Giudizio finale
Ruby, il giorno della Cassazione. Per Berlusconi assoluzione o nuovo processo
La sesta sezione penale alle prese con il processo che vede imputato l'ex premier, condannato in primo grado e assolto in appello. La Procura schiera un magistrato esperto, per la difesa la coppia Coppi-Dinacci
Roma
Al via, davanti alla sesta sezione penale della Cassazione, l'udienza del filone principale del processo Ruby, quello che ha come imputato l'ex premier Silvio Berlusconi, accusato di prostituzione minorile e concussione per costrizione, condannato in primo grado a sette anni di reclusione e assolto in appello. Contro il proscioglimento del leader di Fi ha fatto ricorso alla Suprema corte il sostituto procuratore generale di Milano Piero De Petris e, sempre in giornata, con tutta probabilità, si conoscerà quale sarà il verdetto dei supremi giudici che devono decidere se confermare definitivamente l'assoluzione di Berlusconi o rinviare gli atti a un altro giudice per un nuovo processo d'appello.
I precedenti nella Sesta sezione penale
A presiedere il collegio sarà Nicola Milo: sotto la sua guida la Sesta sezione ha azzerato le condanne del processo Why Not, vicenda intorno alla quale capitolò il governo di Romano Prodi. Milo ha preso parte, inoltre, ai collegi delle Sezioni unite dei processi "Andreotti" e "Mannino", culminati con assoluzioni. Oltre a Milo, gli altri giudici dell'udienza su Ruby saranno i consiglieri di Cassazione Orlando Villoni, che è il relatore, Giorgio Fidelbo, Stefano Mogini e Gaetano De Amicis. A occuparsi della vicenda, la Procura della Cassazione schiera una toga di lunga esperienza e polso deciso, che è stato anche segretario della sezione dell'Anm del "Palazzaccio".
I protagonisti
Si tratta del sostituto procuratore generale della Suprema corte Eduardo Scardaccione che davanti al Csm non ha esitato a chiedere misure estreme come la radiazione del giudice Edi Pinatto, "famoso" per aver accumulato un ritardo di otto anni nel deposito di una sentenza. Scardaccione, inoltre, è il pg che in Cassazione si è opposto alla richiesta di trasferire da Palermo a Caltanissetta il processo sulla trattativa Stato-mafia, istanza presentata dai legali di Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno.
Prima la condanna, poi assoluzione in appello
E' un magistrato esperto nei procedimenti per truffe e tangenti ed è anche esperto in reati da "indebita pressione", come sarebbe stata la telefonata che Berlusconi da Parigi ha fatto al capo di gabinetto della questura di Milano Pietro Ostuni, la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, per ottenere il rilascio di Ruby, allora minorenne e più volte ospite delle serate "bunga-bunga" di Arcore. Nel processo di primo grado è stata proprio questa telefonata a far scattare la parte più pesante della iniziale condanna inflitta a Berlusconi, pari a sei anni, su una pena totale pari a sette anni. Al suo attivo, il pg Scardaccione ha anche la requisitoria al processo in Cassazione a carico di Bettino Craxi e Claudio Martelli per il "tangentone" Enimont: era il 1998 e Scardaccione chiese la conferma delle loro condanne.
Coppi e Dinacci in difesa del Cav.
Ma la Sesta sezione penale annullò con rinvio il processo per riacquisire delle testimonianze, come richiesto dalle difese. Se da un lato la Sesta sezione avrà di fronte il pg Scardaccione, dall'altro, a sostenere le ragioni della difesa di Silvio Berlusconi, ci saranno il professor Franco Coppi, che si è occupato di quasi tutti i più importanti processi degli ultimi anni, e l'avvocato Filippo Dinacci. Le loro arringhe insisteranno per la conferma dell'assoluzione, partendo da una posizione di vantaggio di fronte a giudici di legittimità non inclini a rimettere in discussione il merito dei fatti e a riaprire il capitolo del "se" Berlusconi sapeva o no che Ruby era minorenne e del "se" nella telefonata a Ostuni ordinò o semplicemente suggerì di consegnare la ragazza a Nicole Minetti.
I precedenti nella Sesta sezione penale
A presiedere il collegio sarà Nicola Milo: sotto la sua guida la Sesta sezione ha azzerato le condanne del processo Why Not, vicenda intorno alla quale capitolò il governo di Romano Prodi. Milo ha preso parte, inoltre, ai collegi delle Sezioni unite dei processi "Andreotti" e "Mannino", culminati con assoluzioni. Oltre a Milo, gli altri giudici dell'udienza su Ruby saranno i consiglieri di Cassazione Orlando Villoni, che è il relatore, Giorgio Fidelbo, Stefano Mogini e Gaetano De Amicis. A occuparsi della vicenda, la Procura della Cassazione schiera una toga di lunga esperienza e polso deciso, che è stato anche segretario della sezione dell'Anm del "Palazzaccio".
I protagonisti
Si tratta del sostituto procuratore generale della Suprema corte Eduardo Scardaccione che davanti al Csm non ha esitato a chiedere misure estreme come la radiazione del giudice Edi Pinatto, "famoso" per aver accumulato un ritardo di otto anni nel deposito di una sentenza. Scardaccione, inoltre, è il pg che in Cassazione si è opposto alla richiesta di trasferire da Palermo a Caltanissetta il processo sulla trattativa Stato-mafia, istanza presentata dai legali di Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno.
Prima la condanna, poi assoluzione in appello
E' un magistrato esperto nei procedimenti per truffe e tangenti ed è anche esperto in reati da "indebita pressione", come sarebbe stata la telefonata che Berlusconi da Parigi ha fatto al capo di gabinetto della questura di Milano Pietro Ostuni, la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, per ottenere il rilascio di Ruby, allora minorenne e più volte ospite delle serate "bunga-bunga" di Arcore. Nel processo di primo grado è stata proprio questa telefonata a far scattare la parte più pesante della iniziale condanna inflitta a Berlusconi, pari a sei anni, su una pena totale pari a sette anni. Al suo attivo, il pg Scardaccione ha anche la requisitoria al processo in Cassazione a carico di Bettino Craxi e Claudio Martelli per il "tangentone" Enimont: era il 1998 e Scardaccione chiese la conferma delle loro condanne.
Coppi e Dinacci in difesa del Cav.
Ma la Sesta sezione penale annullò con rinvio il processo per riacquisire delle testimonianze, come richiesto dalle difese. Se da un lato la Sesta sezione avrà di fronte il pg Scardaccione, dall'altro, a sostenere le ragioni della difesa di Silvio Berlusconi, ci saranno il professor Franco Coppi, che si è occupato di quasi tutti i più importanti processi degli ultimi anni, e l'avvocato Filippo Dinacci. Le loro arringhe insisteranno per la conferma dell'assoluzione, partendo da una posizione di vantaggio di fronte a giudici di legittimità non inclini a rimettere in discussione il merito dei fatti e a riaprire il capitolo del "se" Berlusconi sapeva o no che Ruby era minorenne e del "se" nella telefonata a Ostuni ordinò o semplicemente suggerì di consegnare la ragazza a Nicole Minetti.