Maggioranza al capolinea
Salvini: Camere si esprimano prima di Ferragosto. Di Maio: precedenza al taglio dei parlamentari
E' scontro sui tempi della crisi. Convocata lunedì la conferenza dei capigruppo al Senato, martedì alla Camera per decidere quando votare la sfiducia al governo Conte. Il Pd: "Calendarizzare prima mozione di sfiducia a Salvini". E sull'ipotesi di inciucio con i Dem interviene Renzi: "Non faccio accordicchi segreti". Il leader della Lega contestato a Policoro. Giorgetti: Conte vuole rottura traumatica. Fico: solo presidenti convocano Camere e solo Colle le scioglie
Battaglia aperta nella maggioranza sui tempi della crisi politica e le mosse prima del voto. Dopo la decisione della Lega, che ha presentato in Senato la mozione di sfiducia al premier Conte, tra le prime decisioni da prendere c'è quella sulla data per l'approdo in Aula della mozione. Ma se il premier ha precisato più volte che non sarà il suo vice leghista a dettare i tempi, la Lega spinge sull'acceleratore per una calendarizzazione rapida che porti a nuove elezioni tra settembre e ottobre.
Salvini: "Parlamento si esprima prima di Ferragosto"
"L'unica cosa che mi aspetto è che il Parlamento si esprima il prima possibile, non dopo Ferragosto ma prima di Ferragosto": ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo a Policoro alle domande dei giornalisti sulla crisi di governo. "Io - ha aggiunto - guardo avanti e sto preparando un Governo stabile, coraggioso e serio per gli italiani. Se non fossero arrivati tutti No, non avremmo fatto quello che abbiamo fatto". E sulla manovra ha dichiarato: "Stiamo già lavorando. Dialogheremo in maniera costruttiva con l'Europa e li convinceremo a tagliare le tasse agli italiani, certo non a tutti gli italiani". Ad attenderlo a Policoro anche alcuni manifestanti che l'hanno contestato con un lancio d'acqua e uno striscione con su scritto: 'Salvini beach party - Ingresso 5 Rubli'. A proposito delle alleanze il leader della Lega prende tempo: "Non si è deciso se correremo da soli - dice - abbiamo un'idea di Italia che sottoporremo a chi la condivide con noi". Intanto ha convocato tutti i parlamentari del Carroccio per lunedì alle 18.
"Più contento se elezioni gestite da altri, avrò più tempo"
"L'importante è che le elezioni ci siano, poi se le gestisce qualcun altro sono pure più contento perché avrò più tempo" per la campagna elettorale., dice Matteo Salvini a Isola Capo Rizzuto, parlando con i giornalisti sulle polemiche relative al suo doppio ruolo di candidato premier e di ministro dell'Interno.
Di Maio: "Tagliamo prima i parlamentari, poi al voto"
Ben diverso l'approccio dell'altro vicepremier, Luigi Di Maio, che ribadisce l'intenzione di portare prima a compimento il taglio dei parlamentari - manca solo l'ultimo via libera della Camera - prima di tornare al voto. Il leader del Movimento 5 stelle in un post su Facebook ha rivolto un appello a tutte le forze politiche: "Stamattina inizieremo a raccogliere le firme tra i parlamentari per chiedere la calendarizzazione d'emergenza alla Camera del taglio dei parlamentari. Tagliamo 345 poltrone di parlamentari e i loro stipendi. Possiamo farlo subito, manca solo un voto", sostiene. "Che sia la Lega, il Pd, Forza Italia o chiunque altro ad appoggiarla non ci importa. Ci importa che si faccia. E che si faccia prima delle dichiarazioni di Conte alle Camere. Ad ogni modo - aggiunge - noi siamo stati stati chiari. Il M5s non ha paura delle elezioni. Anzi, in questo momento siamo ancora più uniti, con Alessandro, Davide, Max Bugani, i capigruppo, i nostri ministri e tutti coloro che per il Movimento hanno dato l'anima. Andiamo a votare subito", ha scritto. E lunedì si riuniranno anche i parlamentari M5S.
Conte pronto a fare comunicazioni alle Camere
Il premier Giuseppe Conte nella sua conferenza stampa, ha ribadito che la crisi sarà "trasparente" e parlamentare. Il premier ha scritto, quindi, ai presidenti del Senato e della Camera, Casellati e Fico, per dare la propria disponibilità a rendere le proprie comunicazioni alle Camere. Così lunedì 12 la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha convocato la conferenza dei capigruppo alle ore 16, per stabilire la data in cui dovrà essere votata la mozione di sfiducia nei confronti del premier. Mentre per martedì 13 agosto è fissata la riunione dei capigruppo della Camera dei Deputati. Riunione che, anche in questo caso, servirà a calendarizzare la mozione di sfiducia presentata dalla Lega. Il documento potrebbe quindi essere posto all'ordine del giorno già da martedì. Una richiesta che sarà probabilmente avanzata dal Carroccio, deciso ad accelerare la crisi, e che tuttavia per essere accolta dovrà trovare il consenso della maggioranza dei Gruppi parlamentari. Altrimenti la discussione e il voto potrebbero slittare alla settimana dopo Ferragosto.
Pd: voto su sfiducia a Salvini e no ad altri governi, pronti al voto
Ad alzare la tensione, c'è anche la posizione delle opposizioni, a cominciare dal Partito democratico. Lunedì 12 agosto alle 15 si terrà l'assemblea dei senatori Pd, a Palazzo Madama. La riunione è stata convocata dal presidente dei senatori Dem, Andrea Marcucci, un'ora prima della conferenza dei capigruppo che dovrà decidere il calendario d'Aula. Si chiederà di calendarizzare al Senato la mozione di sfiducia al ministro dell'Interno Salvini prima della mozione di sfiducia al presidente del Consiglio. Ad assicurarlo, fonti parlamentari dem che ricordano come la stessa mozione contro il titolare del Viminale presentata alla Camera (e calendarizzata il 12 settembre a Montecitorio) sia sta presentata a suo tempo anche a Palazzo Madama. Per questo Marcucci chiederà nella capigruppo di lunedì di rispettare l'ordine cronologico. Il segretario Nicola Zingaretti assicura che la sfida "non è persa: il populismo al governo ha fallito - sostiene - e Salvini ha accelerato la crisi perché ha paura di fare la manovra". Inoltre, la proposta di approvare alla Camera il taglio dei parlamentari secondo fonti Dem "è un trucchetto per non andare al voto e prolungare l'agonia, per non assumersi responsabilità".
La vicesegretaria del Pd, Paola De Micheli, a Rainews24 ha precisato: ""Non esistono le condizioni politiche per un altro governo, almeno con il Pd: è la linea che la direzione nazionale ha approvato 15 giorni fa all'unanimità. La manovra che ci aspetta, da 23 miliardi, ritengo debba essere fatta dopo un chiaro mandato popolare" ha aggiunto.
Renzi: non faccio accordicchi segreti
Nel dibattito interviene anche l'ex premier e senatore Pd Matteo Renzi: "Oggi i giornali sono pieni di retroscena su accordi segreti tra noi e i Cinque Stelle. Qualcuno già ipotizza che io possa votare la fiducia a Fico premier. E perché non Toninelli premier allora? O Di Battista? Sono ragazzi così preparati e competenti. Dai, ragazzi, non scherziamo", scrive su Facebook . "La crisi del peggior Governo della Repubblica andrà in Parlamento nei prossimi giorni, seguendo le regole costituzionali: in quella sede, e anche sui giornali, sui social, nelle piazze io dirò quello che penso sull'aumento dell'Iva, sulla riduzione del numero dei parlamentari, sul chi deve gestire le elezioni dal Viminale e da Chigi. Io non faccio accordicchi segreti, io parlo con interviste, con interventi, con post", aggiunge.
Polemica su maglia indossata da Salvini
"Matteo Salvini non può andare nelle trasmissioni di approfondimento giornalistico con magliette o altri indumenti che riportino l'indicazione di voto, è vietato dalla legge. Ho scritto all'amministratore delegato della Rai Salini affinché si attivi per sanzionare i responsabili di ciò che è successo ieri a 'Speciale Tg1', con il leader della Lega che mostrava una maglietta 'Lega Salvini premier', e ad attivarsi affinché episodi del genere non si ripetano. Ho inviato, inoltre, una lettera al presidente dell'Agcom affinché l'Authority verifichi se non siano stati commessi abusi e valuti l'immediata entrata in vigore della Par condicio, visto che siamo già di fatto in campagna elettorale e certi episodi vanno sanzionati duramente con le regole specifiche previste dalla normativa elettorale". Lo scrive su facebook il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
Giorgetti: Conte vuole rottura traumatica
"Mi sembra di aver capito che Conte non si voglia dimettere ma voglia andare a una conta in aula e questa è una rottura traumatica": così il leghista Giancarlo Giorgetti è tornato a parlare della crisi di governo ai microfoni del TgR Lombardia convinto che "a questo punto una separazione consensuale era la cosa più ragionevole".
"Adesso - ha aggiunto il sottosegretario Giorgetti - vedo che volano un po' di stracci e mi dispiace". "Penso che Salvini abbia chiesto a Conte di chiudere in bonis questa avventura" ha aggiunto spiegando che la decisione di non dimettersi ma andare in Parlamento è una "rottura traumatica perché significa che c'è un voto, c'è una spaccatura certificata". "Le separazioni sono di due tipi: giudiziale e consensuale e - ha concluso - ci sarà una separazione giudiziale da parte del Parlamento a questo punto".
Fico: solo presidenti convocano Camere e solo Colle le scioglie
"I presidenti di Camera e Senato convocano le Camere. Nessun altro. La programmazione dei lavori dell'aula si stabilisce all'interno di una riunione chiamata conferenza dei capigruppo e in nessun altro luogo. Il presidente della Repubblica è il solo che può sciogliere le Camere e convocare le elezioni anticipate, nessun altro. Durante le crisi di governo la Costituzione attribuisce infatti poteri estremamente chiari al Presidente della Repubblica. Questa è la nostra Repubblica, la nostra Costituzione, il nostro vivere democratico!". Lo scrive il presidente della Camera Roberto Fico su Facebook.