POLITICA
L'ipotesi di reato è sequestro di persona aggravato
Caso Gregoretti, voto in Giunta il 20 gennaio su Matteo Salvini
Voto decisivo della presidente del Senato Elisabetta Casellati: l'esito del voto è stato 7 a 6 a favore della interpretazione caldeggiata dal centrodestra e dalla stessa Lega. Ira del Pd. Casellati: ho votato solo per garantire la funzionalità della Giunta
La Giunta per il Regolamento, infatti, ha approvato l'ordine del giorno presentato dalla Lega che prevede una deroga alla perentorietà del termine di 30 giorni (in scadenza oggi) concesso alla giunta per le Immunità per arrivare a una decisione sulla richiesta di autorizzazione a procedere per un membro di palazzo Madama. Per l'ex ministro dell'Interno l'ipotesi di reato è sequestro di persona aggravato
La Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha votato insieme alle opposizioni, facendo in modo che la conta finisse 7 a 6. Senza il suo pronunciamento sarebbe finita in parità, sei a sei, e il no della maggioranza - come da regolamento di palazzo Madama - avrebbe prevalso. Erano assenti due componenti della Giunta, Pietro Grasso e Mario Michele Giarrusso in missione con la commissione Antimafia negli Stati Uniti.
Dopo che la Giunta per il Regolamento di Palazzo Madama aveva votato questa mattina all'unanimità l'interpretazione regolamentare secondo la quale il termine di 30 giorni per l'esame della richiesta dei magistrati da parte della Giunta delle immunità è da considerare perentorio, si sono scontrate due interpretazioni: per la maggioranza parlamentare, essendo scaduti i 30 giorni, non ci sarebbe stato più margine per votare in Giunta e la questione sarebbe stata rimessa all'aula nelle prossime settimane (quindi dopo le elezioni in Emilia Romagna, visto che la prossima settimana c'è la pausa nei lavori appunto a causa delle elezioni). Ha prevalso invece la tesi del centrodestra, la Giunta per le immunità sarà quindi convocata lunedì prossimo nonostante la settimana di pausa elettorale nei lavori del Senato.
Furia del Pd. Marcucci: "La Presidente non è più parte terza"
Il Pd diserterà la Giunta delle immunità il 20 gennaio? "Non lo so, ne ragioneremo. Di sicuro la Giunta si riunisce in modo illegittimo", ha risposto il capogruppo del Pd Andrea Marcucci al termine della Giunta per il regolamento del Senato.
"La presidente Casellati" votando con le opposizioni "per dare una deroga a Gasparri per convocare una giunta illegittima lunedì pomeriggio, con oggi ha deciso che non è più una parte terza, non solo nella Giunta del Regolamento ma anche in Aula. Noi questo dubbio lo abbiamo sollevato in passato con molta forza e oggi abbiamo avuto la certificazione. Ha gettato la maschera, ha fatto un colpo di mano. La consideriamo una situazione gravissima per il Paese. Siamo molto preoccupati per la democrazia", ha aggiunto Marcucci al termine della giunta.
Zingaretti: Casellati scorretta
Il Pd "denuncia un atteggiamento molto scorretto e grave della presidente del Senato, che è venuta meno alla sua funzione di super partes e si è schierata su un punto così delicato dalla parte di una componente del senato". Così il segretario dem Nicola Zingaretti, a margine della visita all'Apofruit a Cesena, rispondendo a una domanda sul caso Gregoretti.
Brescia (M5S): Casellati si dimetta
"La presidente del Senato si è resa protagonista di una decisione di parte, violando ogni criterio di imparzialità e facendosi chiaramente influenzare da motivi extra istituzionali. E' un fatto grave perché stiamo parlando della seconda carica dello Stato. Dovrebbe dimettersi". Così Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e deputato del M5S. "Non è la prima volta che questo succede e per questo torno a chiedere le dimissioni. Quante altre forzature dovrà commettere su richiesta e a difesa del suo schieramento di riferimento? A quanti altri abusi assisteremo? Il ruolo che ricopre merita ben altri comportamenti, non per lezioni di stile, ma per rispetto delle istituzioni", aggiunge Brescia.
Casellati: ho votato solo per garantire la funzionalità della Giunta
In riferimento alla seduta odierna della Giunta per il Regolamento, il Presidente del Senato Elisabetta Casellati "respinge con forza ogni ricostruzione dei fatti che in qualche modo possa mettere in discussione la terzietà della sua azione ovvero connotarla politicamente, perché non si può essere terzi solo quando si soddisfano le ragioni della maggioranza e non esserlo più quando si assumono decisioni che riguardano il corretto funzionamento del Senato". Casellati, precisa una nota, "solo ed esclusivamente per contemperare diverse previsioni del regolamento altrimenti confliggenti tra loro (artt. 29 e 135 bis) si è espressa a favore di una proposta avanzata da un singolo componente della Giunta, al fine di garantire la mera funzionalità degli organi del Senato".
Il Presidente del Senato, "analogamente a precedenti riunioni della Giunta per il Regolamento (dove avrebbe potuto favorire l'opposizione con il suo voto) anche nella seduta di oggi non ha espresso il proprio voto né su proposte avanzate dalle opposizioni ne' su proposte avanzate dalla maggioranza".
In particolare, il Presidente del Senato "non ha votato sulla proposta dell'opposizione circa la perentorietà del termine previsto per le autorizzazioni a procedere a carico di ministri, così come non ha votato sulla proposta della maggioranza di assimilare alle commissioni permanenti gli organi del Senato aventi natura giuridica diversa da quelli delle stesse commissioni". Il Presidente del Senato, inoltre, "contro il parere espresso dalla Giunta e segnatamente dai gruppi Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, ha proceduto ad integrare la stessa Giunta con due componenti appartenenti alla maggioranza di governo, nelle persone delle senatrici De Petris e Unterberger".
Salvini: voto Casellati? E' una senatrice
"La Casellati è una senatrice. Sono però curioso di vedere chi andrà in Giunta per le immunità al Senato a dire che sono un criminale. Lo vedremo se difendere l'onore di un Ministro che come suo dovere ha difeso l'onore e la sicurezza del suo Paese è un crimine". Lo ha detto Matteo Salvini parlando con i giornalisti a Gioia Tauro.
Gelmini: Casellati ha garantito rispetto regole
"Purtroppo questa maggioranza ci ha abituati alla consuetudine del 'due pesi e due misure', allorquando vengono contrastati i loro interessi in Parlamento. Due giorni fa alla Camera la presidente della Commissione Giustizia Businarolo, con il suo voto determinante, ha consentito la bocciatura della pdl Costa che impediva l'entrata in vigore della riforma Bonafede sulla prescrizione. In quella occasione la maggioranza non si è scandalizzata, ed anzi ha difeso quell'operato come esercizio di un diritto parlamentare, non richiamandosi affatto a presunte terzietà alle quali dovrebbe attenersi il presidente di un organismo collegiale".
Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.
"Oggi, la stessa maggioranza contesta invece l'operato della presidente Casellati, la quale, con grande senso delle istituzioni, si è assunta la responsabilità, con il suo voto, di garantire il corretto funzionamento di un importante organo collegiale e para giurisdizionale interno al Senato. Quando si garantiscono le istituzioni e le loro prerogative di corretto funzionamento si rende un servizio al Paese, mentre quando si opera sulla legislazione si fanno scelte politiche. Questa la grande differenza tra un presidente di Commissione che tralascia il suo ruolo terzo per condizionare le scelte del Parlamento ed un presidente del Senato che invece ne garantisce il rispetto delle regole a garanzia della democrazia", conclude Gelmini.
Grasso: vicenda mal gestita
"Trovo molto grave votare una regola, la perentorietà dei trenta giorni, e un minuto dopo l'eccezione ad personam cucita sui desiderata di Salvini. In questo modo si mina la funzione di garanzia di organi come la Giunta del Regolamento e quella per le Immunità". Pietro Grasso spiega così che "questa vicenda è stata mal gestita, come già ho avuto modo di denunciare nei giorni scorsi". "A questo punto - rileva ancora l'ex presidente del Senato, senatore LeU - ogni decisione da parte mia e della maggioranza è possibile, dal momento che il voto determinante sarà quello successivo dell'Aula".
"Avremo modo coi colleghi di maggioranza di valutare insieme la giusta strategia. Ribadisco la mia convinzione assoluta: nessun ministro può essere o sentirsi sopra la legge".