Coronavirus
Chiusura impianti sciistici prolungata al 5 marzo
Garavaglia attacca Speranza: "stagione finita, ora ristori"
Nell'ordinanza del ministro Speranza sullo sci "è mancato il rispetto per i lavoratori della montagna. Per l'Italia serve un modello buono, come quello del Veneto", dice il neo-ministro
"Abbiamo sentito gli operatori - ha detto Garavaglia, in collegamento con l'emittente Telenuovo - Pensare di mettersi in campo dopo il 5 marzo senza certezze oggettivamente non ha senso". Stiamo già raccogliendo le prime istanze concrete ed è importante che siano già inserite nel Decreto Ristori". "Non esiste - ha aggiunto - che si debbano aspettare 60 giorni, queste cose non devono più succedere".
Garavaglia: danni legati a scelte governo, ci saranno indennizzi
Nell'ordinanza del ministro Speranza sullo sci "è mancato il rispetto per i lavoratori della montagna. Per l'Italia serve un modello buono, come quello del Veneto", ha detto il ministro. "Non entro nel merito del metodo - ha aggiunto - ma non può funzionare così". "Invece del bonus monopattino, parliamo di incentivi per chi lavora in montagna. Non si deve parlare di turismo, ma di industria del turismo", ha aggiunto Garavaglia, precisando che "il ministero del Turismo è stata una richiesta esplicita di Salvini. Soddisfatti che Draghi l'abbia accolta".
Dopo le critiche per l'ordinanza, il ministro Speranza dichiara all'Ansa: "Mai fatto polemiche in questi mesi. E non ne faccio ora. Dico solo che la difesa del diritto alla salute viene prima di tutto".
In conferenza stampa a Milano, Garavaglia ha detto che l'incontro in Regione Lombardia con gli operatori turistici del mondo dello sci "serviva a capire l'entità del danno subito dagli operatori montagna. Il danno è legato a una scelta del Governo, e i danni vanno indennizzati, non bisogna parlare di ristori".
Buona quota del prossimo decreto alla montagna
"Nel prossimo decreto, una quota dei 32 miliardi andrà alla montagna. Alla luce di quello che è successo, credo che sarà una quota importante. Non ci sono problemi a capire l'entità del danno", ha detto Garavaglia. "L'entità del danno è ancora da quantificare, ma secondo le stime fatte dalle Regioni, per il sistema montagna, tolto gli impianti, parlano già di 4,5 miliardi, a questi vanno aggiunte le risorse per gli impianti di risalita" ha aggiunto.
Fontana: Governo riveda sistema di classificazioni
"Il Governo riveda modalità e tempi con cui si decidono i cambiamenti di colore e le riaperture, così è schizofrenico e non va nella direzione di contrastare efficacemente epidemia". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia che, con il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia e gli assessori Lara Magoni (Moda, Marketing territoriale e Turismo) e Massimo Sertori (Montagna ed Enti locali), e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio ha incontrato i gestori degli impianti sciistici. "Abbiamo ascoltato il grido di dolore di tanti operatori - ha spiegato Fontana - dei sindaci e dei rappresentanti delle Comunità montane. Ci hanno espresso la loro angoscia e disillusione perché questo può essere davvero un colpo decisivo per le sorti di tanti comprensori".
Il provvedimento del min. Speranza
Il provvedimento firmato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, data di scadenza del DPCM del 14 gennaio. Il provvedimento, spiega il ministero della Salute, tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall'Istituto Superiore di Sanità. In particolare, il Cts ritiene che "non ci sono più le condizioni per riaprire gli impianti di sci" e ha demandato la decisione "alla politica". "Il Governo si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori" comunica il ministero.
La decisione sugli impianti di sci è stata condivisa nel governo. lo confermano fonti di Palazzo Chigi interpellate dall'Ansa. Le stesse fonti rimandano alla nota diffusa dal ministero della Salute in cui si ricorda che "il provvedimento tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall'Istituto Superiore di sanità, attestanti che la variante VOC B.1.1.7, detta variante inglese e caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi. La preoccupazione per la diffusione di questa e di altre varianti del virus SARS-CoV-2 ha portato all'adozione di misure analoghe in Francia e in Germania". Nella nota della sanità si ricorda che sono previsti, "al più presto", ristori per il settore.