POLITICA
"Al lavoro sulla stabilizzazione dei precari"
Scuola, Bianchi: "Recuperare diseguaglianze e investire nell'istruzione, motore del Paese"
"La pandemia ha esasperato i problemi, in particolare la dispersione. Dobbiamo iniziare fin dall'estate a fare un ponte verso l'anno prossimo usando fondi già in carico al ministero" ha affermato il ministro dell'Istruzione. "Tra 10 anni ci saranno 1, 4 milioni di studenti in meno" ha poi ricordato
"Obiettivo recupero diseguaglianze"
"Quando venni in marzo vi illustrai le linee con cui ci presentavamo al confronto europeo per ridisegnare il Piano di ripresa e resilienza: abbiamo ottenuto un risultato importante che ci ha permesso di ampliare le risorse per la scuola. Ci siamo presi l'impegno di darci un tempo per recuperare il principale vulnus del nostro sistema:non dare uguali opportunità ai nostri ragazzi. Il recupero delle diseguaglianze, dispersione, della povertà educativa segnano in modo negativo il nostro cammino del crescere. Il recupero di questi punti ci può portare a superare la lunga stagnazione in cui è il nostro Paese da troppo tempo" ha ribadito Bianchi. "La scuola motore del Paese" del suo mandato."Investire in istruzione vuole dire aumentare il numero di coloro che sono in grado di partecipare alla crescita del Paese. Abbiamo bisogno di aumentare il livello di produttività e aumentare il numero di coloro che dispongono delle competenze necessarie per concorrere allo sviluppo del Paese. In questo momento non basta l'apprendimento continuo e diffuso ma occorre dare una 'accelerata'. La scuola motore del Paese non è solo una dichiarazione ovvia ma un piano di intervento che si muove sulla linea delle persone e un asse dell'organizzazione, col superamento della 'gabbia del Novecento' ".
"Ragionare su stabilizzazione precari"
Poi il punto sui precari nella scuola: "Abbiamo il tema del transitorio:come recuperare coloro che hanno accumulato esperienza e che hanno bisogno di stabilità: su quasi 500 mila posti comuni,abbiamo oltre 200 mila docenti a tempo determinato con situazioni diverse: la cosa sbagliata e trattarli tutti allo stesso modo, sono persone con esperienze, titoli e esperienzediverse. Stiamo ragionando col Mef per capire come riconoscere titoli e merito diversi e permettere di far confluire queste persone all'interno di una visione stabile per far partire la macchina di una assunzione regolare e continua".
"Tra 10 anni ci saranno 1, 4 milioni di studenti in meno"
Nel guarda al futuro il ministro parla di un cambiamento radicale che interesserà la scuola. "C'è un tema di aumento del tempo scuola, che è fondante. Il Mef ci ha riconosciuto gli organici del passato e ha dato qualcosa in più. Nei prossimi 10 anni avremo 1 milione e 400 mila ragazzi in meno, avremmo quindi dovuto avere tanti insegnanti in meno. Abbiamo bisogno di prof per avere classi più piccole e aumentare il tempo scuola. Dobbiamo uscire dalla meccanica lineare tot docenti-tot studenti. Abbiamo bisogno anche di più dirigenti. I dirigenti hanno una funzione fondamentale, non abbiamo dato il giusto peso alla gravosità degli impegni che hanno avuto, va e andrà riconosciuto di più nel confronto contrattuale". E spiega: "Dobbiamo ridurre la numerosità delle classi, ridefinire il dimensionamento degli istituti ed aumentare il tempo scuola, nel principio dell'autonomia. In proporzione abbiamo bisogno di più docenti e più dirigenti".
"Riformare orientamento, più opzioni nel tempo"
"Sull'orientamento dobbiamo fare di più, va riformato: legare di più i diversi cicli e ordini per permettere ai ragazzi di fare scelte consapevoli, ma nel tempo. Non dire 'finisco la terza media e vediamo cosa faccio'. Queste cose si preparano nel tempo e dando ai ragazzi una varietà di opzioni possibili" ha detto il ministro dell'Istruzione a proposito delle linee programmatiche del suo dicastero."Se si finisce la scuola superiore - ha spiegato - si può avere un percorso universitario; un Its con eguali dignità e forza; un percorso di esperienza all'estero; un percorso di apprendistato in cui imparare cose che poi si mettono a frutto; un percorso di volontariato. Ma devono essere tutte opzioni possibili e presentate e maturate per tempo."L'orientamento vuol dire non lasciare le famiglie e i ragazzi soli in una scelta che poi determinerà la loro vita", ha concluso il ministro.