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POLITICA

Passati 10 anni dall'omicidio del vicepresidente Consiglio Regionale Calabria

"Resistere al malaffare". Mattarella ricorda Fortugno, il politico ucciso dall' 'ndrangheta

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"Resistere e reagire con fermezza ad ogni forma di malaffare, di condizionamento e di connivenza è il modo migliore per ricordare", lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando Franco Fortugno, il vice presidente del Consiglio Regionale della Calabria, ucciso a Locri il 16 ottobre 2005 dall' 'ndrangheta. A dieci anni dall'omicidio Mattarella ha inviato un messaggio a Maria Grazia Laganà, vedova di Fortugno, ribadendo che molti come Fortugno hanno perso la vita per non sottostare al sistema di violenza e di intimidazione delle organizzazioni criminali.

Dopo la laura in medicina, si specializza in chirurgia all'università di Reggio Calabria, affermandosi in ambito medico. Il politico aveva mosso i primi passi con la Democrazia Cristiana dal 1996 al 1999 fu assessore a Reggio Calabria, e poi due tre anni come vicesindaco di Locri. Nel 2005 viene eletto con la Margherita ed entra a far parte subito del Consiglio Regionale. 

"Motivo di fiducia - ha proseguito il Capo dello Stato - è l'impegno contro le mafie di tanti giovani che grazie anche all'attiva partecipazione a percorsi di educazione alla legalità promossi dalle scuole hanno maturato la consapevolezza che per la Locride, come per l'intero Paese, le prospettive di sviluppo sociale ed economico passano attraverso una piena e diffusa adesione ai principi di legalità e di giustizia. Con questo spirito desidero far giungere alla famiglia Fortugno espressioni di vicinanza", ha concluso.

Per il suo omicidio sono stati condannati all'ergastolo in via definitiva, nel 2012 i primi tre l'anno dopo il quarto, Giuseppe Marcianò come mandante dell'omicidio, Salvatore Ritorto, il killer del politico, Domenico Audino e Alessandro Marcianò, padre di Giuseppe




 
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