Coronavirus
Sondaggio per Oxfam ed Emergency
Sette cittadini su dieci dei Paesi G7: "Multinazionali rinuncino a brevetti sui vaccini covid"
In Italia l’82% degli intervistati ha sostenuto questa posizione. Più di 100 paesi, guidati da India e Sud Africa, hanno avanzato all’Organizzazione Mondiale del Commercio, (OMC) la richiesta di sospensione dei diritti di proprietà intellettuale detenuti dalle case farmaceutiche
Il sondaggio
È il risultato del sondaggio pubblicato dalla People’s Vaccine Alliance, di cui Oxfam ed Emergency sono membri, in occasione del G7 esteri e sviluppo in programma a Londra e della riunione del Consiglio generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). G7 in forma virtuale per la pandemia.
Le percentuali
Il 70% dell’opinione pubblica dei paesi del G7, ritiene che le aziende farmaceutiche - equamente ricompensate per lo sviluppo e la produzione - debbano rinunciare ai brevetti sui vaccini. Sono l’82% dei cittadini italiani, seguono Canada con il 76%, Regno Unito 74%, Germania 70%, Usa 69%, Francia 63% e Giappone 58%.
India e Sud Africa inascoltati
Più di 100 paesi, guidati da India e Sud Africa, hanno avanzato all’Organizzazione Mondiale del Commercio, (OMC) la richiesta di sospensione dei diritti di proprietà intellettuale detenuti dalle case farmaceutiche su terapie, test diagnostici e vaccini Covid-19, per tutta la durata della pandemia. Una proposta che però ha incontrato l’opposizione di Stati Uniti –nonostante le ultime dichiarazioni di Biden - Regno Unito, Giappone, Canada e Unione Europea, al punto che India e Sud Africa hanno deciso di lavorare a una revisione della richiesta di sospensione da sottoporre all’OMC.
88 miliardi di finanziamenti pubblici a Big Pharma
Nessuna azienda produttrice di un vaccino approvato dalle autorità regolatorie ha aderito al Covid-19 Technology Access Pool (C-TAP), iniziativa lanciata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per favorire la condivisione di formulazioni, conoscenze e dati sui vaccini a livello globale. Ciò appare tanto più inaccettabile – sottolineano Oxfam ed Emergency – se si tiene conto che Moderna, Pfizer/BioNtech, Johnson&Johnson, Novovax e Oxford/ AstraZeneca hanno ricevuto miliardi di finanziamenti pubblici e preordini garantiti. Secondo le stime, a livello globale, la ricerca e lo sviluppo dei vaccini è stata finanziata dal settore pubblico con circa 88 miliardi di dollari, con Oxford/AstraZeneca che esiste grazie a un contributo pubblico pari al 97%.
Nessuno si salava da solo
“Vaccinando semplicemente la propria popolazione i paesi del G7 non potranno dirsi al sicuro. Basta guardare all’India o seguire il parere dei 77 epidemiologi interpellati dalla PVA,- hanno dichiarato o Sara Albiani, policy advisor per la salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, Presidente di Emergency- secondo cui lo sviluppo di nuove varianti rischia di rendere inefficaci gli attuali vaccini entro il prossimo anno, se non si penserà seriamente all’immunizzazione nei paesi pover”.
Cambio di rotta da 150 leader religiosi
Una decisa inversione condivisa anche da 150 leader religiosi di tutto il mondo – tra cui il cardinale Peter Turkson, prefetto del dicastero vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale, Rowan Williams, già arcivescovo di Canterbury, Thabo Makgoba, arcivescovo anglicano di Città del Capo e i francescani di Assisi– che stanno chiedendo proprio ai leader del G7 di rendere effettivamente il vaccino anti-Covid un "bene comune globale".
Il ruolo e l’appello dell’Italia
L’Italia come membro del G7 e presidente di turno del G20, può fare davvero la differenza. Come? Guidando la comunità internazionale verso percorsi coraggiosi e responsabili che mettano al centro la salute pubblica e la tutela degli interessi collettivi sulla salute