POLITICA
"De Luca? Candidabile ed eleggibile"
Sindacato unitario, Renzi insiste: "In Germania funziona". Su Berlusconi: "È un biglietto scaduto"
Il presidente del Consiglio, ospite di Virus su RaiDue, rilancia: "La legge sulla rappresentanza sindacale va fatta". A Confindustria dice: "Non sono portato per certe assemblee, c'è bisogno di fare le cose e non assemblee e iniziative"
Roma
Il ruolo del sindacato, la candidabilità di De Luca in Campania, il fisco, l’economia, i rapporti con le amministrazioni locali. Ospite a Virus su RaiDue, il presidente del Consiglio Matteo Renzi affronta a 360 gradi i temi del momento. Nel mirino, in particolare, i sindacati per i quali continua a sostenere il modello unitario.
"Il sindacato unitario c'è in Germania e funziona"
“È inaccettabile che invece di preoccuparsi di difendere gli interessi dei lavoratori giochino a battaglia navale contro le altre sigle”, ha detto Renzi riferendosi ai sindacati. "La legge sulla rappresentanza sindacale va fatta", ha aggiunto evidenziando come "il sindacato unitario c'è in Germania e funziona". Poi una stoccata: "Cgil, Cisl e Uil decidano che cosa fare ma come abbiamo ridotto il numero dei politici con il superamento delle province e la riforma costituzionale, è normale che in Italia il numero dei sindacalisti sia il più alto del mondo?".
"De Luca candidabile ed eleggibile"
Renzi ha parlato anche delle Regionali in Campania e della situazione del candidato del Centrosinistra, Vincenzo De Luca. "La legge Severino è stata applicata due volte e in entrambi i casi i politici sono stati rimessi in ruolo - ha detto - È normale che De Luca dica 'se vinco avrò lo stesso trattamento'. De Luca è candidabile e eleggibile, dopo di che sono i campani a dover decidere. De Luca è stato un sindaco straordinario".
Berlusconi e Squinzi
Quanto al rivale della serata, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, Matteo Renzi lo liquida con poche parole: "è un biglietto scaduto". Il premier non è andato all'assemblea di Confindustria, mentre si è recato a Melfi dove ha incontrato Marchionne. "A Squinzi - ha spiegato - ho mandato un messaggio di affetto e stima ma alla fine deve venire fuori la mia indole: non sono portato per certe assemblee, c'è bisogno di fare le cose e non assemblee e iniziative".
"Il fisco non deve essere nemico del cittadino"
Quanto al fisco, Renzi ha auspicato un cambio di mentalità. "Dobbiamo cambiare la testa a Equitalia, all'Agenzia delle Entrate – ha dichiarato - il fisco non deve essere il nemico del cittadino ma con un meccanismo di semplificazione l'Agenzia delle Entrate deve diventare il grande consulente delle aziende".
L'economia e i vincoli europei
Sull’andamento dell’economia, il presidente del Consiglio ha evidenziato che "il tasso di crescita è tornato positivo, ma certo non è una rondine che fa primavera”. “Si dice che la Francia cresca di più ma chiedo: quanto è in Francia il rapporti deficit/pil?”, ha detto Renzi. “Se l'Italia avesse lo stesso tasso di crescita della Francia senza rispettare i parametri di Mastricht avrebbe uno spazio di crescita di 30 miliardi in più ha affermato - Abbiamo a che fare con limiti europei molto stringenti, che noi abbiamo accettato ma che sono particolarmente difficili in un paese come l'Italia".
I rapporti con gli enti locali
A proposito di risorse a disposizione, uno dei fronti sempre aperti è quello dei rapporti con le amministrazioni locali. "Fassino ha ragione, negli anni passati sono stati tagliati più soldi ai Comuni che a livello centrale – ha concesso - Lo Stato ha bisogno di criteri di spesa più intelligenti e deve ripensare alla propria spesa ma questo non vuol dire che tutti i Comuni sono sullo stesso piano. È normale ci siano oltre 800mila aziende di servizi pubblici?".
"Il sindacato unitario c'è in Germania e funziona"
“È inaccettabile che invece di preoccuparsi di difendere gli interessi dei lavoratori giochino a battaglia navale contro le altre sigle”, ha detto Renzi riferendosi ai sindacati. "La legge sulla rappresentanza sindacale va fatta", ha aggiunto evidenziando come "il sindacato unitario c'è in Germania e funziona". Poi una stoccata: "Cgil, Cisl e Uil decidano che cosa fare ma come abbiamo ridotto il numero dei politici con il superamento delle province e la riforma costituzionale, è normale che in Italia il numero dei sindacalisti sia il più alto del mondo?".
"De Luca candidabile ed eleggibile"
Renzi ha parlato anche delle Regionali in Campania e della situazione del candidato del Centrosinistra, Vincenzo De Luca. "La legge Severino è stata applicata due volte e in entrambi i casi i politici sono stati rimessi in ruolo - ha detto - È normale che De Luca dica 'se vinco avrò lo stesso trattamento'. De Luca è candidabile e eleggibile, dopo di che sono i campani a dover decidere. De Luca è stato un sindaco straordinario".
Berlusconi e Squinzi
Quanto al rivale della serata, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, Matteo Renzi lo liquida con poche parole: "è un biglietto scaduto". Il premier non è andato all'assemblea di Confindustria, mentre si è recato a Melfi dove ha incontrato Marchionne. "A Squinzi - ha spiegato - ho mandato un messaggio di affetto e stima ma alla fine deve venire fuori la mia indole: non sono portato per certe assemblee, c'è bisogno di fare le cose e non assemblee e iniziative".
"Il fisco non deve essere nemico del cittadino"
Quanto al fisco, Renzi ha auspicato un cambio di mentalità. "Dobbiamo cambiare la testa a Equitalia, all'Agenzia delle Entrate – ha dichiarato - il fisco non deve essere il nemico del cittadino ma con un meccanismo di semplificazione l'Agenzia delle Entrate deve diventare il grande consulente delle aziende".
L'economia e i vincoli europei
Sull’andamento dell’economia, il presidente del Consiglio ha evidenziato che "il tasso di crescita è tornato positivo, ma certo non è una rondine che fa primavera”. “Si dice che la Francia cresca di più ma chiedo: quanto è in Francia il rapporti deficit/pil?”, ha detto Renzi. “Se l'Italia avesse lo stesso tasso di crescita della Francia senza rispettare i parametri di Mastricht avrebbe uno spazio di crescita di 30 miliardi in più ha affermato - Abbiamo a che fare con limiti europei molto stringenti, che noi abbiamo accettato ma che sono particolarmente difficili in un paese come l'Italia".
I rapporti con gli enti locali
A proposito di risorse a disposizione, uno dei fronti sempre aperti è quello dei rapporti con le amministrazioni locali. "Fassino ha ragione, negli anni passati sono stati tagliati più soldi ai Comuni che a livello centrale – ha concesso - Lo Stato ha bisogno di criteri di spesa più intelligenti e deve ripensare alla propria spesa ma questo non vuol dire che tutti i Comuni sono sullo stesso piano. È normale ci siano oltre 800mila aziende di servizi pubblici?".