Emergenza sisma
#Terremoto, notte di scosse e di freddo. Protesta a Norcia: "Ridateci le tende"
Proseguono senza sosta le scosse di terremoto nelle Marche e nell'Umbria: centinaia le repliche, le due più forti stamattina alle 4.27 e alle 8.05 di magnitudo 4.2. Sono circa 70 i comuni che hanno segnalati crolli e si parla di 40mila sfollati, ma la cifra potrebbe addirittura arrivare a 100mila. La maggior parte degli abitanti di Norcia ha scelto di rimanere in città: "Le tende non dovevano essere smontate"
"Ridateci le tende". La maggior parte degli abitanti di Norcia ha scelto di rimanere in città, pur avendo le case inagibili o non potendo rientrare per la paura o perché all'interno della zona rossa. La Regione assicura che già nelle prossime ore saranno montate tensostrutture collettive dove la comunità potrà passare la notte. "In modo che nessuno sia costretto a rimanere in auto" sottolineano.
"Le tende non dovevano essere smontate" sostengono, intanto, quelli che si ritrovano per la colazione nella struttura antistante il palasport. "Non sono più 'solo teli' come una volta - afferma Adolfo -, ma ambienti confortevoli e riscaldati. Possono permettere a chi rimane qui di affrontare meglio le difficoltà di queste ore". Una situazione che la presidente della Regione Catiuscia Marini sta affrontando in un incontro a Cascia con il capo della protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario governativo Vasco Errani. Vertice che si sposterà poi negli altri centri colpiti dal sisma.
Le strutture di accoglienza collettive sono già in arrivo e nelle prossime ore sarà deciso dove collocarle. Per affrontare il problema degli sfollati con anche questo strumento che si aggiunge al trasferimento negli alberghi del Trasimeno e al contributo per l'autonoma sistemazione.
Una scossa di magnitudo 4.2 è stata registrata questa mattina, alle 8.05, dalla Rete sismica dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, in provincia di Perugia. L'evento è stato localizzato a una profondità di 10 chilometri. Una replica importante, che ha fatto seguito a quella delle 4.27, di stessa magnitudo, con epicentro a Norcia.
Una notte lunga e fredda
E' stata una notte lunga, fredda e spaventosa. Con scosse telluriche che non si sono mai interrotte: decine e decine registrate dalle 20 di ieri sera a questa mattina, quando alle ore 4.27 e alle 8.05 due repliche importanti di magnitudo 4.2 hanno fatto tremare forte la terra nel perugino.
Così l'hanno passata le popolazioni colpite dal terremoto 6.5 che ieri ha devastato il centro Italia causando decine di migliaia di sfollati, ma per fortuna nessuna vittima, aprendo una montagna e radendo al suolo interi comuni: borghi medievali che erano veri e propri gioielli del nostro patrimonio storico e culturale.
Della cattedrale di San Benedetto, a Norcia, è rimasta in piedi solo la facciata divenuta quasi subito tragica icona della devastazione. Sono circa 70 i comuni che hanno segnalati crolli e si parla di 40mila sfollati, ma la cifra potrebbe addirittura arrivare a 100mila, causati dalla tremenda scossa di terremoto, che ha colpito il Centro Italia alle 7,41 di ieri mattina. Alle 20 di ieri sera, secondo l'ultimo report della Protezione Civile erano quasi ottomila le persone assistite a seguito delle scosse del 26 e del 30 ottobre. In particolare, oltre 900 le persone assistite in Umbria: quasi 400 presso strutture alberghiere nell`area del Trasimeno e oltre 500 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale. Nella regione Marche, gli assistiti erano circa 6.500, di cui oltre 2000 negli alberghi sulla costa adriatica, 2.000 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e le altre in strutture ricettive agibili sul territorio. Nel Lazio, 130 persone sono ospitate in una struttura allestita a Leonessa. Circa 3000 persone hanno trascorso la notte in strutture di prima accoglienza allestite tra Umbria e Marche. Alcune decine di persone, infine, sono tornate a usufruire dell`accoglienza in tende allestite in seguito alla scossa del 24 agosto, nel Lazio e nelle Marche. Dati però in continua evoluzione e aggiornamento.
Rimangono, poi, tra gli assistiti a seguito del sisma del 24 agosto, oltre 1100 cittadini ospitati in alberghi e strutture ricettive - prevalentemente a San Benedetto del Tronto -, presso le abitazioni del progetto C.A.S.E. nel comune dell`Aquila o nei MAP localizzati in altri comuni d'Abruzzo nonché nelle residenze sanitarie assistenziali nelle quattro regioni colpite dal sisma. Nelle ore immediatamente successive al sisma si sono sommate diverse tipologie di assistenza: coloro assistiti nei propri comuni con le misure di prima assistenza attivate dai Sindaci in raccordo con la Dicomac, i trasferiti negli alberghi sulla costa, i trasferiti a seguito di evacuazione preventiva di strutture sanitarie. A questi - chiarisce la Protezione Civile - si aggiungono coloro che già si trovavano ospitati a seguito del terremoto del 24 agosto, coloro che si sono spostati negli alberghi a seguito della scossa del 26 ottobre, ma anche quanti - anche nei comuni più lontani dall'epicentro - hanno trascorso la notte fuori casa per la paura di rimanere sotto un tetto ma senza aver fatto richiesta di forme specifiche di assistenza.
Dichiarate inagibili due chiese in centro a Roma
Due chiese del centro storico di Roma sono state dichiarate al momento inagibili a scopo precauzionale dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco in seguito al terremoto di ieri. Secondo quanto si è appreso dai pompieri, si tratta della chiesa di San Francesco nel rione Monti e di quella di piazza Sant'Eustachio. Inagibile anche la chiesa San Barnaba di Marino, ai Castelli romani.
Notte in auto e nelle strutture di accoglienza
Per la popolazione la prima notte del dopo terremoto è trascorsa in auto o nelle strutture di accoglienza. Al momento risultano quasi ottomila le persone assistite. In particolare, sono oltre 900 in Umbria: quasi 400 presso strutture alberghiere nell'area del Trasimeno e oltre 500 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale.
Nelle Marche, gli assistiti sono circa 6.500, di cui oltre 2.000 negli alberghi sulla costa adriatica, 4.000 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e le altre in strutture ricettive agibili sul territorio. Nel Lazio, 130 persone sono ospitate in una struttura allestita a Leonessa.
A questi la Protezione civile stima che si aggiungeranno, nelle prossime ore, circa 3.000 persone che trascorreranno la notte in strutture di prima accoglienza in corso di allestimento tra Umbria e Marche.
A Rieti, in migliaia nelle 'aree sicure'
Tantissime le automobili che hanno sostato nei 21 punti raccolta all'aperto individuati dal Comune, le 'aree sicure' destinate a chi non ha voluto passare la notte a casa. Stracolme, per tutta la notte, le zone nevralgiche del capoluogo, a cominciare da quelle di fronte agli impianti sportivi, prese letteralmente d'assalto dagli abitanti di Rieti. Qualche migliaio, secondo una prima stima, ha deciso di non trascorrere la notte in casa e di dormire in macchina, a testimonianza di quanto forte sia ancora la paura in citta' dopo la violenta scossa di terremoto di ieri mattina, che ha provocato danni e tanta paura anche nel capoluogo.
IL SISMA PIU' VIOLENTO DAL 1980
Il sisma delle 7.41 di ieri, con la sua magnitudo di 6.5, è il più violento registrato in Italia dal 1980, quando a crollare fu parte dell'Irpinia. Sono una ventina i feriti, tre le persone estratte vive dalle macerie a Tolentino. Crolli in un centinaio di comuni. Molti gli sfollati, nelle Marche le persone costrette ad abbandonare le proprie case sono almeno 25mila, mentre a Norcia sono 3mila. Parzialmente interrotta la Salaria, inagibile la strada che collega Visso a Norcia. Chiusa la statale delle Tre Valli. In serata, il traffico ferroviario è ripreso su tutte le linee del bacino Umbria, Marche e Abruzzo dopo la sospensione, decisa in via precauzionale, per la scossa tellurica che ha interessato la zona.
Curcio ed Errani a Norcia: "Invitiamo a trasferirsi in albergo, che non significa non tornare"
Il capo della Protezione civile, Curcio, e il commissario alla Ricostruzione, Errani, giunti a Norcia invitano i terremotati ad accettare i trasferimenti negli alberghi verso la costa. "Sarà una notte difficile", dice Curcio. "Non vogliamo deportare le persone, ma che possano trascorrere una notte tranquilla. Non ha senso dormire in macchina", spiega Errani.
A Norcia crollano la cattedrale e la basilica di San Benedetto
Piazza San Benedetto, il centro di Norcia, è completamente invasa da polvere e macerie. La Basilica di San Benedetto è quasi completamente crollata: in piedi è rimasto solo il frontone con grosse lesioni. Danneggiati pesantemente anche il palazzo del Municipio e il museo della Castellina. Il tetto della cattedrale di Santa Maria Argentea è crollato e grosse pietre sono in terra.
Crolli anche a Ussita, Amatrice, Preci
Crolli, anche di chiese, a Preci e nelle frazioni. "È crollato tutto, vedo colonne di fumo, è un disastro, un disastro", ha detto il sindaco di Ussita, uno dei comuni più colpiti dal sisma del 26 ottobre, "dormivo in auto, ho visto l'inferno...". Ad Amatrice sono crollate la torre civica e la chiesa di Sant'Agostino, ci sono alcuni feriti lievi. A Rieti interdetto al traffico il Ponte Romano che consente di accedere al centro storico. E sono migliaia i reatini che trascorreranno la notte in auto, camper, tende o nei centri di accoglienza allestiti dal Comune di Rieti. Moltissime le auto che stazionano nelle 21 aree di sosta individuate in altrettante zone del capoluogo. Molta gente si è raccolta anche dentro i 6 centri di accoglienza dove è possibile dormire al coperto in alternativa alle abitazioni.
Sisma avvertito fino a Bolzano e in Austria. Paura e danni a Roma
Il sisma è stato avvertito fortemente in tutto il Centro Italia. A Roma la Basilica di San Paolo Fuori le mura è stata chiusa per alcune ore per verifiche, chiusa anche parte della navata della basilica di S.Lorenzo. Numerose le telefonate arrivate ai Vigili del Fuoco da persone preoccupate. La scossa delle 7,40 è stata avvertita fino a Bolzano e anche in alcune zone dell'Austria.
A Roma oggi scuole chiuse
"Questa amministrazione in via meramente cautelativa intende chiudere le scuole domani, in modo tale che i tecnici e i responsabili della sicurezza possano andare ad effettuare tutte le verifiche, per vedere e valutare, se il terremoto ha comportato lesioni o comunque danni gravi". Lo scrive la sindaca di Roma Virginia Raggi sul suo profilo Facebook. "Quindi le giornate di domani e dopodomani (oggi e domani, ndr) - aggiunge - saranno utilizzate proprio per effettuare queste ispezioni. La situazione è comunque sotto controllo, monitorata". Resta chiuso per precauzione anche il tratto sopraelevato della tangenziale est. Inagibili a scopo precauzionale, a causa di alcune lesioni, i due marciapiedi ai lati di ponte Mazzini, al centro di Roma, e i passaggi sotto le arcate all'altezza del greto del fiume.
Renzi: "Ricostruiremo tutto"
"Noi ricostruiremo tutto. Case, chiese ed esercizi commerciali". Lo ha assicurato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Sono territori meravigliosi. Non possiamo avere uno sguardo burocratico. Vogliamo che Norcia abbia un futuro e per farlo dobbiamo rimettere a posto case, chiese e ed esercizi commerciali"
Mattarella: "Lo Stato deve essere vicino alla popolazione"
"In questo momento di grande tristezza" per il Paese "occorre naturalmente esprime a tutti i nostri concittadini colpiti sostegno e grande solidarietà. Occorre il contributo di tutti: di ogni territorio, di ogni parte e opinione perché a tanti nostri concittadini in difficoltà venga garantito il diritto a vivere con tranquillità nelle loro case". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a giornalisti. "Sono giorni in cui molti nostri concittadini hanno difficoltà gravi nella loro vita - ha ricordato il capo dello Stato - Occorre sorreggerli e lo Stato deve essere a loro vicino, perché vengano superate queste difficoltà".
Ue ribadisce, pronti ad aiutare l'Italia
"L'Ue resta pienamente pronta ad aiutare la popolazione e le autorità italiane" nuovamente colpite dal terremoto. Lo ha ribadito oggi il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas dopo che ieri parole simili erano arrivate dal commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianidis.