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POLITICA

Lo ha detto all'Università di Bologna

Strage Parigi, Renzi: "Difendere l'identità, non è il contrario di integrazione"

"La parola identità è una delle parole più belle che dobbiamo difendere - ha sottolineato il premier - preservandola innanzitutto dall'atteggiamento sguaiato, cialtrone e maldestro di chi anche a casa nostra pensa che sia il contrario di integrazione"

Matteo Renzi a Bologna (Ansa)
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Bologna

"Chi mercoledì ha sparato e ha ucciso giornalisti e forze dell'ordine" nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi, e chi "ha ucciso nel negozio di alimentari" ieri "non lo ha fatto solo per compiere un atto di terrorismo, ma per mettere in discussione l'identità stessa dell'Europa e del nostro modo di concepire la vita". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel suo intervento all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Alma Mater di Bologna.

Anche in Italia c'è qualcuno che pensa che "identità" sia "il contrario di integrazione". Questo secondo il Presidente del Consiglio è un atteggiamento "sguaiato, cialtrone e maldestro" che va cambiato. 

"Difendere la parola identità"
"La parola identità è una delle parole più belle che dobbiamo difendere - ha detto Renzi - preservandola innanzitutto dall'atteggiamento sguaiato, cialtrone e maldestro di chi anche a casa nostra pensa che la parola identità sia il contrario di integrazione". Ma "il contrario di integrazione è disintegrazione, il contrario della parola identità è anonimato". Quindi, per il premier "abbiamo bisogno di avere una nostra identità e riaffermare le ragioni dell'integrazione contro chi propone modello di disintegrazione".

"Il 2015 sia anno costituente per Atenei"  
Poi Renzi ha parlato più specificamente di università: "Le università del mondo talvolta si presentano meglio di come sono, in Italia abbiamo qualità che non riusciamo a presentare per colpa di un sistema burocratico che non riesce a valorizzare ciò che di eccellente possiamo offrire. Su questo tema propongo che il 2015 sia un anno costituente per le universita' italiane". Il premier ha inoltre criticato la "stanca retorica dei cervelli in fuga, come se quelli che sono qui fossero sottospecie di cervelli".

"L'Italia dei prossimi 20 anni figlia di come faremo la scuola oggi"
"L'Italia dei prossimi 20 anni, sarà figlia di come faremo la scuola oggi" ha aggiunto Renzi. "Il futuro della scuola o è di tutti, o di nessuno", ma "serve una grande iniziativa da parte di Governo e Parlamento per semplificare il mondo normativo che regole il mondo universitario. Dipende anche da voi come riusciremo a far le riforme".

Il premier porta il saluto di Napolitano
Renzi ha poi portato il saluto del Presidente della Repubblica, sottolineando che Giorgio Napolitano è grato per il lavoro che i docenti universitari svolgono per il bene dell'Italia. 

Appuntamento per la Marcia "repubblicana" 
Renzi che parte da Bologna, in un asse strategico che la lega a Parigi dove domenica si prepara a partecipare, accanto a Hollande e agli altri leader europei, alla Marcia 'repubblicana' contro il terrorismo.

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