ITALIA
"Quando è arrivato non era considerato pericoloso"
Strage del Bardo, Alfano sull'arresto del 22enne marocchino: "Mai escluso pericolo dagli sbarchi"
Il ministro dell'Interno riferisce in Aula a Montecitorio e, evidenziando che le indagini sono ancora in corso e la posizione di Abdel Majid Touil deve essere approfondita, sottolinea: “Stiamo parlando di un sospettato di terrorismo e di un successo delle forze dell'ordine”.
Roma
"Touil non era considerato pericoloso o a rischio di terrorismo né dalla polizia tunisina né da quella italiana. Solo dopo la strage del Bardo assume il profilo di terrorista”. Riferendo in Aula a Montecitorio sull’arresto del 22enne marocchino Abdel Majid Touil, sospettato di essere coinvolto nell’attacco al Museo del Bardo di Tunisi, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ribatte alle critiche e sottolinea: “Non ho mai escluso un pericolo dagli sbarchi”.
"Stiamo parlando di un successo per le forze dell'ordine"
Secondo Alfano, l’arresto è “frutto anche della buona cooperazione tra diversi Paesi”. Il titolare del Viminale aggiunge che “stiamo parlando di un sospettato di terrorismo e di un successo delle forze dell'ordine” e che “l'operazione richiede attenta valutazione per dire qualcosa di conclusivo". In particolare, ha aggiunto, "andranno chiariti" i movimenti di Touil, dopo il suo ingresso in Italia lo scorso 17 febbraio: "Tra quella data ed il 19 maggio non sono emerse evidenze della sua presenza sul territorio nazionale".
"L'identificazione prova l'efficacia degli strumenti in nostro possesso"
Per il ministro, "l'idenficazione di Touil prova l'efficacia degli strumenti identificativi degli stranieri in nostro possesso" e "non è un caso isolato: abbiamo all'attivo 33 espulsioni nei primi tre mesi del 2015 di persone sospettate di legami con terrorismo islamico, in aggiunta ai 13 del 2014".
"Mai escluso rischi per l'Italia"
Il ministro dell'Interno ha aggiunto di non aver "mai escluso che l'Italia sia a rischio terrorismo". "Già nella mia informativa di settembre dissi che era controintuitivo pensare che il nostro Paese fosse estraneo al rischio dell'arrivo di terroristi nascosti trai i migranti dei barconi, ma dissi anche che l'attenzione della polizia sarebbe stata altissima", ha proseguito.
"Una grande democrazia è esposta a dei rischi"
"Facciamo parte della grande comunità dell'Occidente che combatte unita il terrorismo internazionale e non può dirsi fuori dal rischio - ha continuato Alfano - L'Italia è un grande paese, una grande democrazia, e una grande democrazia è esposta a dei rischi".
"Stiamo parlando di un successo per le forze dell'ordine"
Secondo Alfano, l’arresto è “frutto anche della buona cooperazione tra diversi Paesi”. Il titolare del Viminale aggiunge che “stiamo parlando di un sospettato di terrorismo e di un successo delle forze dell'ordine” e che “l'operazione richiede attenta valutazione per dire qualcosa di conclusivo". In particolare, ha aggiunto, "andranno chiariti" i movimenti di Touil, dopo il suo ingresso in Italia lo scorso 17 febbraio: "Tra quella data ed il 19 maggio non sono emerse evidenze della sua presenza sul territorio nazionale".
"L'identificazione prova l'efficacia degli strumenti in nostro possesso"
Per il ministro, "l'idenficazione di Touil prova l'efficacia degli strumenti identificativi degli stranieri in nostro possesso" e "non è un caso isolato: abbiamo all'attivo 33 espulsioni nei primi tre mesi del 2015 di persone sospettate di legami con terrorismo islamico, in aggiunta ai 13 del 2014".
"Mai escluso rischi per l'Italia"
Il ministro dell'Interno ha aggiunto di non aver "mai escluso che l'Italia sia a rischio terrorismo". "Già nella mia informativa di settembre dissi che era controintuitivo pensare che il nostro Paese fosse estraneo al rischio dell'arrivo di terroristi nascosti trai i migranti dei barconi, ma dissi anche che l'attenzione della polizia sarebbe stata altissima", ha proseguito.
"Una grande democrazia è esposta a dei rischi"
"Facciamo parte della grande comunità dell'Occidente che combatte unita il terrorismo internazionale e non può dirsi fuori dal rischio - ha continuato Alfano - L'Italia è un grande paese, una grande democrazia, e una grande democrazia è esposta a dei rischi".