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ITALIA

La strage del 1980

Strage Bologna, ex NAR Cavallini: "Denuncio familiari delle vittime". Bolognesi: "Accuse ridicole"

 "Se arriva la denuncia di Cavallini risponderemo e lo faremo coi documenti, come facciamo di solito". Il presidente dell'associazione dei famigliari delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, oggi a margine del processo in Corte d'assise risponde a muso duro a Gilberto Cavallini

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Sono passati quasi 40 anni da quel 2 agosto del 1980 ma ancora la ricostruzione esatta di quanto avvenne quel giorno alla Stazione di Bologna è oggetto di scontro nelle aule giudiziarie.

Cavallini: "Pronto a denunciare i familiari delle vittime"
"Mi riprometto di presentare denuncia per calunnia contro gli estensori della cosiddetta 'scheda Cavallini' datata 22 maggio 2014 presente nel fascicolo della Procura, per le falsita' e le gravi accuse ivi contenute": lo ha detto l'ex Nar Gilberto Cavallini, nel corso di dichiarazioni spontanee durante il processo bis sulla strage di Bologna che lo vede imputato per concorso nell'attentato del 2 agosto 1980. Cavallini, dunque, sostanzialmente si riserva di presentare denuncia per calunnia contro una parte dell'esposto presentato dall'Associazione familiari delle vittime del 2 agosto che diede il via alle nuove indagini.

"Quando sono cominciati i processi per la Strage di Bologna, durante una pausa di un'udienza chiesi di parlare con il signor Secci, padre di una delle vittime e allora presidente dell'associazione familiari delle vittime, al quale rivolsi la domanda se credeva veramente fossimo stati noi gli autori della strage", ha raccontato Cavallini, leggendo dichiarazioni nell'aula della Corte di assise di Bologna. "Il signor Secci - ha proseguito l'ex Nar imputato - rispose che la strage era sicuramente di matrice fascista, che noi eravamo fascisti e se anche noi non eravamo gli effettivi autori, comunque sapevamo chi era stato e perciò dovevamo essere comunque condannati. Ho citato questo episodio per ricordare una volta di più a questa Corte che ora giudica me, che fin dai primi momenti la strage del 2 agosto è stata decretata come fascista dalle informative del Sismi", cioè da quelli che secondo alcune accuse "sarebbero stati i nostri protettori".

Bolognesi: "Accuse ridicole"
 "Se arriva la denuncia di Cavallini risponderemo e lo faremo coi documenti, come facciamo di solito". Il presidente dell'associazione dei famigliari delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, oggi a margine del processo in Corte d'assise risponde a muso duro a Gilberto Cavallini.

Il riferimento e' alla 'scheda Cavallini', compilata nel 2014, che "ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio nei miei confronti", sostiene Cavallini, che in sostanza dice che a monte di tutte le accuse contro i Nar ci fu una sorta di 'patto' tra avvocati, Procura e Partito comunista. Cavallini, in un passaggio, rimarca e cita cosi' l'ex presidente dell'associazione dei famigliari Torquato Secci:

Reagisce sdegnato, a margine del processo, Bolognesi: "Le accuse mosse a Torquato sono ridicole. Nei nostri manifesti abbiamo sempre inserito la dicitura 'strage fascista' dopo una sentenza, abbiamo aspettato prima di inserire una frase del genere. Torquato non puo' piu' dire di si' o di no, visto che e' morto da un pezzo: il fatto che esca adesso una dichiarazione del genere fa il paio con tutte le cavolate sentite ieri in conferenza stampa con Fiore. Se qualcuno avesse avuto elementi avrebbe potuto andare dal pm, farlo adesso e' una stupidata", tuona Bolognesi.

Prima, aveva ricostruito Cavallini in un altro passaggio delle dichiarazioni spontanee di fronte alla Corte d'assise e al suo presidente, il giudice Michele Leoni: "Fin dai primi momenti, si parlo' di 'strage fascista'- prosegue l'ex Nar- secondo le informative del Sismi, ossia, stando alle distorsioni dei nostri accusatori, i nostri solerti protettori. Per proteggerci ancora meglio, un anno dopo hanno depositato una valigia su un treno con una serie di riferimenti che rimandavano a me, Valerio Fioravanti e Giorgio Vale. Questi sono fatti".

È "su questa falsa pista", incalza Cavallini, che "e' stato impostato tutto il successivo lavoro degli inquirenti e degli avvocati dell'associazione dei famigliari, con la benedizione del Pci: che, secondo la testimonianza dell'avvocato Montorsi che si dimise scandalizzato dal collegio delle parti civili, controllava la Procura e forniva i locali delle federazione per le continue riunioni tra avvocati e inquirenti. E ora, a distanza di 38 anni, secondo magistrati e Procura la strage puo' essere solo fascista".

Intanto, alla luce della stessa conferenza stampa di ieri sera in citta' dei fondatori di Terza Posizione, Roberto Fiore e Gabriele Adinolfi, oggi c'e' stato un sit-in di fronte al tribunale. È a cura dell'associazione Piantiamo la memoria, che col suo presidente Riccardo Lenzi scatta dopo la conferenza stampa di ieri: "Di fronte alle cicliche provocazioni che offendono e feriscono i famigliari delle vittime, gia' impegnati in queste udienze dove riaffiora un tormento lungo quasi 40 anni, ci sembra doveroso segnalare che c'e' una parte di cittadinanza vicina a loro. Questo processo puo' aggiungere verita' ancora mancanti a quelle che abbiamo gia', storiche e non solo giudiziarie. Quello che succede in questa aula, in questo nuovo processo, non riguarda solo i parenti delle vittime ma- scandisce il presidente di Piantiamo la memoria- tutti i cittadini". 
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