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ITALIA

La coppia risiedeva in provincia di Perugia

Terrorismo, espulsi coniugi albanesi sospettati di legami con Jihad

Erano su "posizioni radicali e avevano abbracciato l'ideologia jihadista con fini di indottrinamento e proselitismo", ha spiegato il sottosegretario all'Interno Gianpiero Bocc

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Due albanesi, marito e moglie residenti in provincia di Perugia, sono stati espulsi dal territorio nazionale in esecuzione di un provvedimento di prevenzione in materia di terrorismo disposto dal Ministro dell'Interno. Dalle indagini della Digos è infatti emersa la loro vicinanza a posizioni jihadiste per le quali la coppia avrebbe fatto attività di proselitismo.

I due sono stati rintracciati nella loro abitazione e quindi condotti alla frontiera dopo la convalida del provvedimento disposta dal giudice di pace. Entrambi erano da tempo monitorati dal personale della questura di Perugia. 

Erano su "posizioni radicali e avevano abbracciato l'ideologia jihadista con fini di indottrinamento e proselitismo", ha spiegato il sottosegretario all'Interno Gianpiero Bocci. Bocci ha espresso "apprezzamento e soddisfazione" per il lavoro della questura di Perugia, ed in particolare per il lavoro della Digos, dell'ufficio immigrazione e più in generale del personale della questura di Perugia guidata da Carmelo Gugliotta.
   
"Dopo un anno di indagini - ha detto il sottosegretario - sono state acquisite informazioni che hanno portato al provvedimento di espulsione, firmato dal ministro Angelino Alfano, per la coppia che era in regola con il permesso di soggiorno. Un'attività, quella degli investigatori, condotta con grande professionalità e riservatezza. Dimostra che lo Stato opera non solo per il contrasto dei fenomeni criminali ma investe molte risorse per la prevenzione. Bisogna esserne orgogliosi".
   
"Gli umbri - ha sottolineato ancora Bocci - si possono fidare della competenza e professionalità delle forze dell'ordine. Impegnate - ha concluso il sottosegretario - in un lavoro capillare e scrupoloso".
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