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MONDO

La vicenda giudiziaria

Terrorismo, presunti jihadisti non rispondono al gip

Due persone accusate di progettare attentati contro i luoghi simboli di Roma e Milano, oltre che alla base militare di Ghedi, hanno scelto di non rispondere alle domande del giudice

(polizia di stato archivio)
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Il tunisino Lassaad Briki e il pakistano Muhammad Waqa, arrestati ieri per terrorismo internazionale, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia in carcere davanti al gip Elisabetta Meyer e al pm Enrico Pavon.

L'accusa è di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale e di eversione dell'ordine democratico. Le indagini, avviate in aprile e condotte dagli uomini della Digos e del servizio Polizia postale, hanno permesso di accertare che gli indagati, sostenitori dell'organizzazione terroristica Isis, svolgevano con continuità attività di istigazione terroristica in rete.

Il tunisino aveva creato l'account twitter Islamic_State_in_Rom e, insieme al complice pakistano, sembra progettasse il compimento di azioni terroristiche nel territorio italiano. Messaggi minacciosi a firma Islamic State sullo sfondo di alcuni luoghi-simbolo italiani, a Roma e Milano e nel mirino sembra ci fosse anche la basa militare di Ghedi.
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