ITALIA
"Faccia a faccia" con la Procura di Palermo
Trattativa Stato-mafia, l'interrogatorio di Napolitano
L'udienza al Colle si terrà a partire dalle 10, al Quirinale, in videoconferenza
Il capo dello Stato riceverà tra i saloni del Colle la Corte d'Assise di Palermo, presieduta dal giudice Alfredo Montalto, i pm e i legali degli imputati (Totò Riina, Leoluca Bagarella, Antonino Cinà, Giovanni Brusca, Nicola Mancino, Marcello Dell'Utri, Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno e Massimo Ciancimino), per riferire loro di quanto sia a conoscenza, non solo relativamente alla lettera del luglio 2012 del giurista Loris D'Ambrosio (morto un mese dopo stroncato da un infarto), in cui il consigliere giuridico del Quirinale confessava di temere di essere stato "strumento di indicibili accordi"; ma anche di eventi relativi alla caldissima estate del 1993. Se, in pieno clima stragista, egli sia stato a conoscenza, e dunque sottoposto a maggior tutela, di un possibile specifico progetto d'attentato di tipo mafioso nei suoi confronti.
Presidenza della Repubblica e Procura di Palermo
La deposizione di Napolitano rappresenta il momento d'incontro, il faccia a faccia, di due istituzioni, la Presidenza della Repubblica e la Procura di Palermo, tra le quali negli ultimi anni si è assistito a duri momenti di "frizione", cominciati con l'intercettazione da parte dei magistrati palermitani delle telefonate tra il presidente della Repubblica e Nicola Mancino, successivamente distrutte, in cui l'ex ministro dell'Interno chiedeva al capo dello Stato l'intercessione per un eventuale "coordinamento" tra le procure di Palermo, Firenze e Caltanissetta che indagavano sulla trattativa. O ancora il conflitto di attribuzione sollevato dal Quirinale contro la Procura di Palermo.
L'audizione di Napolitano
L'udienza al Colle si terrà a partire dalle 10, al Quirinale, in videoconferenza. L'accesso delle parti dovrà avvenire "inderogabilmente" tra le 9.15 e le 9.40. A nessuno sarà consentito di entrare con apparecchi cellulari, computer e più in generale strumenti di registrazione di quanto avviene nell'udienza. La deposizione, comunque, verrà registrata e trascritta per essere messa a disposizione della Corte. A renderlo noto, è il presidente della Corte d'Assise che ha comunicato di aver ricevuto una lettera dal Capo dello stato che ha confermato la disponibilità a testimoniare.