Fotoreporter italiano ucciso in Ucraina
L'auto di Rocchelli crivellata da proiettili. L'interprete decapitato
Le immagini del taxi su cui era a bordo il fotoreporter italiano a Sloviansk scattate dal reporter Andrey Krasnoschekov: "Probabilmente sono stati colpiti dai mortai quando hanno provato nascondersi", scrive il giornalista. I colpi di mortaio hanno "decapitato l'interprete Mironov"
La speranza è stata spezzata questa mattina dalla conferma della Farnesina: Andy Rocchelli, fotografo italiano di Cesura Lab, è rimasto ucciso ieri alle porte di Sloviansk, l'epicentro del confronto armato nella regione di Donetsk tra filorussi ed esercito ucraino. Ucciso anche Andrey Mironov, l'interprete e attivista russo che lo accompagnava. I due sono stati falciati dai colpi di mortaio, piovuti a grandine sulla strada nei pressi del villaggio di Andreyevka. Per tutta la notte in tanti hanno sperato che la notizia della loro morte, diffusa ieri sera dall'Interfax, fosse poi smentita. Fiato sospeso fino all'alba, quando il telefono di Andrea, fino ad allora muto, ha iniziato a squillare. Ma non è stato lui ad aver risposto. William Roguelon, un fotografo francese dell'agenzia Wostok Press, che si trovava con Andrea, ha raccontato di aver udito fino a 60 esplosioni, oltre alle raffiche di armi automatiche. "Un colpo è caduto nel fossato", dove il fotoreporter italiano cercava riparo insieme a Mironov. Roguelon è rimasto miracolosamente illeso: per lui solo qualche ferita lieve, medicata nell'ospedale locale. Dovrebbe essere rimpatriato già oggi. I cadaveri, hanno riferito alcuni cronisti occidentali sul posto, sono stati recuperati questa mattina.
Le immagini dell'auto di Rocchelli
L'auto crivellata di proiettili su cui viaggiava Rocchelli insieme all'interpete è stata immortalata dal reporter Andrey Krasnoschekov sul suo profilo Twitter : indicano che con tutta probabilità gli occupanti sono scesi per ripararsi, poi sono arrivati i proiettili di mortaio. Krasnoschekov ha poi affermando che i colpi di mortaio hanno "decapitato l'interprete Mironov". Pubblicate sul social network anche le foto dei passaporti e dei telefoni che si trovavano su un prato accanto a un bossolo di artiglieria.
Corps of Italian journalist Andrea #Rocchelli and russian translator A.Mironov found today in a suburb of #Sloviansk pic.twitter.com/g2EhqD7daL
— Андрей Краснощёков (@a_krasnoschekov) 25 Maggio 2014
"Sono stati colpiti dai soldati ucraini", Kiev apre un'inchiesta
Potrebbero essere stati i colpi sparati dall'esercito ucraino ad uccidere Andrea Rocchelli e Andry Mironov a Sloviansk. Lo afferma il capo delle milizie di autodifesa dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk confermando quando già detto ieri da Roguelon: "I colpi sono partiti dalle linee ucraine". In un tweet il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Deshchytsia, ha annunciato che sarà aperta un'inchiesta sulla morte del fotoreporter assicurando che "tutti i colpevoli devono essere puniti". Deshchytsia riferisce di aver espresso le sue condoglianze per la morte del cittadino italiano al ministro italiano Federica Mogherini.
Il dolore di Napolitano
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, "ha appreso con costernazione e dolore la notizia dell'uccisione del giornalista e fotografo italiano Andrea Rocchelli e del suo interprete Andrey Mironov nei pressi di Slaviansk, nell'Ucraina Orientale". Lo scrive il Quirinale in una nota, aggiungendo che "l'uccisione di un operatore dell'informazione, nello svolgimento dei suoi compiti, richiama a tutti la tragedia che insanguina un paese a noi vicino anche in questi giorni così importanti per l'Europa". Anche il minsitro degli Esteri, Federica Mogherini, ha espresso il proprio dolore chiedendo alle autorità ucraine "che sia accertata rigorosamente la dinamica dell'attacco di cui è rimasto vittima". "Nelle prossime ore - ha concluso - sentirò personalmente il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Deshchtsia".
I familiari di Rocchelli andranno a Kiev
La conferma della morte del fotoreporter italiano è arrivata questa mattina dalla Farnesina. Colpito a morte insieme al suo traduttore Andrei Mironov nel villaggio di Andreevka, nella regione separatista ucraina di Donetsk. A diffondere per prima la notizia era stata l'agenzia russa Ria Novosti che aveva citato un portavoce delle milizie di Sloviansk. "I cadaveri di Andy Rocchelli e dell'interprete sono stati recuperati e si trovano all'obitorio di Sloviansk": ha riferito la freelance Roza Kazan, citando il servizio informazioni delle forze separatiste in città, dove è stato imposto il coprifuoco. All'accertamento definitivo manca il riconoscimento della salma che è stata trasferita, insieme a quella di un cittadino russo, dall'ospedale di Andreevka a quello di Slaviansk, distante pochi chilometri. I genitori di Andrea Rocchelli sono attesi a Kiev nel tardo pomeriggio di oggi. Fonti dell'ambasciata italiana in Ucraina hanno spiegato che stanno cercando di fare in modo che le spoglie del giornalista vengano portate a Kiev.
Chi era il fotoreporter
Andrea Rocchelli è il primo giornalista ucciso nel corso degli eventi nell'est dell'Ucraina. Il governo di Kiev ha assicurato all'Italia che la sua salma sarà trasferita "nei tempi più spediti possibili" a Kiev. La famiglia di Rocchelli arriverà nelle prossime ore nella capitale ucraina per il riconoscimento. L'autopsia, hanno aggiunto le fonti diplomatiche, è stata effettuata e "se ne attendono gli esiti". Ragioni di sicurezza rendono improbabile, invece, che i familiari del reporter possano recarsi nella regione segnata dalla guerra civile per raggiungere il loro caro, come aveva affermato l'autoproclamato sindaco di Slavyansk, Vyacheslav Ponomaryov.