EUROPA
Debito pubblico nel 2020 al 135,2%
Ue: Italia viola regola del debito, procedura di infrazione giustificata
"Il debito italiano resta una grande fonte di vulnerabilità per l'economia". Lo scrive la Commissione Ue nel rapporto sul debito italiano. Riforma pensioni e deficit oltre 3% nel 2020 fattori aggravanti. Moscovici: "Aspettiamo risposta Italia, la porta è aperta". Salvini: "D'accordo con Conte su rispetto parametri ma vanno ridiscussi". Di Maio: "Saremo responsabili, seduti al tavolo non per distruggere, ma per costruire"
"Nuove misure indeboliscono conti pubblici"
"Il debito italiano resta una grande fonte di vulnerabilità per l'economia" e "le nuove misure e il trend demografico avverso capovolgono in parte gli effetti positivi delle riforme pensionistiche del passato e indeboliscono la sostenibilità a lungo termine" delle finanze, danneggiata anche dall' "aumento dei tassi d'interesse dei titoli di Stato osservato nel 2018 e 2019" scrive la Commissione.
Già le previsioni economiche di primavera, infatti, (presentate all'inizio di maggio) parlavano di un debito pubblico fuori controllo che nel 2020 schizzerà al 135,2%.
“Alla luce dei dati notificati nel 2018 si conferma che l'Italia non ha fatto sufficienti i progressi per rispettare i criteri del debito nel 2018": questo nella lettera inviata da Bruxelles al governo italiano la settimana scorsa.
"Via tasse dal lavoro e combattere evasione"
"Usare le entrate inattese per abbattere il debito, spostare la tassazione dal lavoro,combattere l'evasione, specialmente l'omessa fatturazione, rafforzando l'uso di pagamenti elettronici, e abbassando la soglia per i pagamenti in cash. Attuare pienamente le passate riforme delle pensioni per ridurre il peso di quelle di vecchiaia sulla spesa pubblica e creando spazio per altre spese sociali pro-crescita: sono alcune delle raccomandazioni della Ue all'Italia.
"Procedura ancora non aperta"
La Commissione quindi ha preso atto che ci sono le condizioni per aprire la procedura di infrazione, anche se tecnicamente, ha precisato Dombrovskis, ancora non è stata aperta. "L'Italia non ha rispettato la regola del debito e una procedura è giustificata, ma non stiamo aprendo la procedura oggi", perché "prima devono esprimersi gli Stati membri", ha precisato.
L'analisi dell'esecutivo europeo passerà al vaglio del Comitato economico e finanziario, in cui siedono i direttori generali del Tesoro e delle Banche centrali nazionali. A sua volta il Comitato emetterà un'opinione entro quindici giorni di cui la Commissione Ue terrà conto per presentare una proposta di avvio della procedura contro l'Italia sul tavolo dei ministri delle finanze europei (Ecofin) alla prima riunione utile del 9 luglio. Saranno i ministri a decidere a maggioranza qualificata se far partire o meno la procedura, approvando anche le raccomandazioni che la Commissione Ue presenterà contestualmente sulle correzioni con scadenze precise dei conti pubblici italiani.
Moscovici: aspettiamo risposta Italia, la porta è aperta
La Commissione europea è "pronta a esaminare i nuovi dati" che il governo italiano invierà a Bruxelles e che potranno far cambiare idea all'esecutivo Ue sulla procedura per debito nei confronti dell'Italia. Lo dice il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, ribadendo di voler lasciare "la porta aperta" al dialogo con Roma. Moscovici ha ribadito che la Commissione "dopo aver esaminato tutti i fattori rilevanti, ha concluso che il criterio del debito non è attualmente rispettato e che una procedura per il disavanzo eccessivo basato sul debito è giustificata per l'Italia. Spetta ora al Consiglio esprimere le proprie opinioni su questo obiettivo e un'analisi fattuale", ha ricordato.
"Sforamento 3% Francia è solo temporaneo"
In merito al deficit di altri paesi Moscovici ha precisato che "lo sforamento del 3% della Francia è solo temporaneo, per un anno, al 3,1% per il 2019" e "i criteri di deficit e debito sono rispettati. Dal 2020 il deficit riscende largamente sotto il 3%, al 2,2% - ha aggiunto - e per quanto riguarda il debito il rispetto della Francia del braccio preventivo è considerato un fattore rilevante per non aprire una procedura".
Oettinger: su Italia Commissione ha deciso tardi
Il commissario tedesco Ue Guenther Oettinger critica l'intervento esitante della Commissione nei confronti di Paesi come l'Italia che violano le norme sul debito. "Avremmo dovuto intervenire prima in alcuni paesi dell'Eurozona perché il nuovo indebitamento è aumentato troppo. Ora per l'Italia è troppo tardi", ha detto a Wirtschafts Woche,spiegando l'intervento tardivo, in considerazione della situazione politica nazionale italiana: "Abbiamo rinviato i procedimenti con i Primi Ministri europeisti Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, perché le elezioni erano pendenti".
Scholz: dialogo è stato e resta strada giusta
"Il ministro Scholz ha rinviato ai colloqui tra l'Italia e la Commissione europea. Il dialogo è stato nel corso dell'ultimo anno la strada giusta. Lo sarà di nuovo". Lo riferisce un portavoce del ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, riferendosi alla procedura sul debito aperta da Bruxelles per l'Italia.
Conte: regole Ue non sono dogma, governo vuole cambiarle
Il governo vuole modificare le regole dell'Unione europea. Lo dice il premier Giuseppe Conte parlando con i giornalisti durante la sua visita in Vietnam. "Ci sono - ha osservato - delle regole che vengono applicate ma il governo ha dimostrato una nuova sensibilità e io l'ho portata in Europa. Peccato che i Consigli europei non siano in diretta streaming, ci sarebbe la possibilità per i cittadini di partecipare e appassionarsi di più. Sicuramente c'è determinazione a dare un contributo critico, anche a voler modificare le regole esistenti elaborate in contesti diversi da quello attuale. Trascinarsi regole di qualche lustro or sono, considerarli dogmi rispetto a una competizione globale che l'Ue è chiamata ad affrontare significa spuntarsi gli artigli che vanno tirati fuori quando necessario".
Oggi abbiamo regole europee elaborate in contesti economici, sociali e politici diversi rispetto a quelli attuali. Il Governo del Cambiamento si impegnerà per modificarle. pic.twitter.com/o8ntI1By0s
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) 5 giugno 2019
Salvini: d'accordo con Conte su rispetto parametri ma vanno ridiscussi
"Si fa e si farà tutto il possibile per rimanere nei parametri stabiliti ma se un figlio ha fame e per dargli da mangiare devo ridiscutere un parametro...viene prima mio figlio". Il vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, si dice così "d'accordo" con le posizioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e con il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, sul rispetto dei vincoli europei di bilancio. E nella giornata in cui è atteso, da Bruxelles, l'annuncio dell'avvio della procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia, osserva, a 'Radio Anch'io'. il programma di Radio1 Rai: "Faremo educatamente notare che il rispetto di quei vincoli sta portando il Paese alla disoccupazione, alla precarietà, alla chiusura degli ospedali e al blocco degli investimenti". Salvini assicura, inoltre: "Non usciamo dall'Europa", e torna a proporre di "investire e tagliare le tasse finché la disoccupazione in Italia non si dimezza". Ribadisce: "Chiediamo di usare per gli italiani i soldi degli italiani".
"Manovra correttiva? Siamo qui per tagliare le tasse"
"Siamo qua per tagliare le tasse, per carità non tutto a tutti, ma l'obiettivo è arrivare a uno shock fiscale come quello di Trump negli Stati uniti". Così Salvini rispondendo alle domande dei cronisti. Il vice premier ha escluso una"manovra correttiva". "Ma figurati - ha detto ai giornalisti -siamo qua per togliere le tasse non per mettere nuove tasse. Ne trovino un altro di governo se vogliono qualcuno che aumenti l'Iva, le tasse sulla casa, sui risparmi, sui conti correnti.".
Di Maio: saremo responsabili, seduti al tavolo non per distruggere, ma per costruire
“Noi siamo persone serie, l'Italia è un Paese serio, che rispetta la parola data. quindi andremo in Europa e ci metteremo seduti al tavolo con responsabilità, non per distruggere, ma per costruire". Lo scrive in un post il vicepremier e ministro Luigi Di Maio dopo la 'bocciatura' della Commissione Ue sui conti pubblici italiani.
"Paghiamo scelte Pd"
"Si parla tanto di questa possibile procedura di infrazione e sapete cosa riguarda? Riguarda il debito prodotto dal Partito Democratico nel 2017 e 2018. Noi la prendiamo seriamente, ma non possiamo fare finta di non sapere che ci sono Paesi europei che in questi anni, per risollevare la loro economia, hanno fatto molto piu' deficit di quanto consentito dai Trattati. E non sono andati incontro a nessuna sanzione!". Scrive ancora Di Maio sul suo profilo Facebook.
"Non mettere in croce Paese con sei milioni di disoccupati"
"Non è concepibile che un Paese con 6 milioni di disoccupati reali e migliaia di aziende che producono sotto il loro potenziale venga messo in croce perché vuole investire sulla crescita, il lavoro e la riduzione delle tasse". Continua il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. "Lasciatemi dire che come sento parlare di doveri, mi piacerebbe sentir parlare anche di diritti. Diritti degli italiani e delle loro famiglie", aggiunge.
"Pensioni e quota 100 non si toccano"
"Quota 100 non si tocca e, sia chiaro, le pensioni degli italiani non si toccano!" mette in chiaro Di Maio. "Non chiedo tanto: diritti! Che tradotto significa la possibilità di aiutare le famiglie, le imprese, le scuole, la nostra sanità. Quindi rimbocchiamoci le maniche tutti. e con 'tutti', intendo anche Bruxelles!" scrive ancora il vice presidente del Consiglio.
Zingaretti: Di Maio vive nel Grande fratello
"L'Europa conferma quello che sapevamo. In 12 mesi, sono aumentati i debiti, è calata la crescita e gli italiani rischiano. Un vero capolavoro...". Lo scrive il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, su Facebook. E poi: "Quella di Di Maio è una pessima battuta che non fa ridere perché in mezzo c'è la vita degli italiani che per colpa di questo governo oggi si vedono messi all'angolo". Così il segretario del Pd commenta le affermazioni del vicepresidente Di Maio che aveva parlato di colpe del Pd per quanto riguarda il debito dell'Italia. "Avevano fatto tante promesse e dopo un anno quello che rimane è purtroppo quello che l'Europa ci ricorda, più debiti, meno lavoro, meno produzione industriale, più tasse e soprattutto i conti fuori controllo.Questa è la verità - aggiunge - poi c'è il Grande fratello nel quale vive Luigi Di Maio". "Dobbiamo ora aiutare l'Italia che lavora ad uscire da questo disastro. Bisogna - ha concluso - voltare pagina e ridare credibilità all'Italia e riaccendere i motori del paese".