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ECONOMIA

Napoli

Un negoziato con l'UE e un piano per il Sud. Così Tria chiede fiducia ai mercati

A pochi giorni dalla lettera di risposta inviata alla Commissione Europea, il Ministro Giovanni Tria a Napoli parla di crescita e di piani futuri. L'affondo all'unione monetaria: "L'Europa non sta tanto bene e mi pare che anche la governance globale abbia qualche problema"

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Napoli "Fra Italia e Ue si aprirà un negoziato", ha detto il Ministro Tria a Napoli alla presentazione della rivista 'Rassegna Economica', "ovviamente più andiamo meglio, più cresce l'economia, più non c'è bisogno di sforare niente. Devo dare fiducia a chi vuole investire in Italia, è il punto fondamentale". Giovanni Tria non perde l'ottimismo perché "l'Italia è cresciuta e sta meglio di ieri", si parla di un +0,1%, che resta comunque migliore di un segno meno. "Anche se si cresce meno di ieri, non stiamo peggio". Tria inquadra anche la situazione europea. "Non è un messaggio pessimistico", dice, "abbiamo problemi di governance nel Mezzogiorno e in Italia, ma anche l'Europa non sta tanto bene. C'è tanto da fare".

A proposito del Sud, il Ministro ha pronto un rilancio che vale tra gli 85 e gli 87 miliardi per i prossimi dieci anni. "Serve un Piano per il Sud, per questo motivo stiamo mettendo a sistema provvedimenti per i contributi sociali, il mercato del lavoro, gli investimenti, l'utilizzo dei fondi strutturali che sono buoni ma non collegati tra loro. Abbiamo tante risorse ma mai inserite in un piano. Partendo dalla mappatura si può poi metter mano agli investimenti Abbiamo già lo stanziamento di 85-87 miliardi, cifre enormi".

Il Mezzogiorno infatti per Tria rischia di essere la solita palla al piede e di falsare i dati dell'economia del nostro paese. "Nel mondo viene riconosciuta l'eccellenza delle nostre imprese anche della produttività di molte delle nostre aziende. Ma per l'Italia, come avviene per il Sud, c'è il dato aggregato e cresciamo meno degli altri paesi europei. Nel Mezzogiorno ci sono eccellenze in tutti i campi, ma, quando si passa dall'enumerazione delle eccellenze che abbiamo ai dati aggregati, cadono le braccia". 

Un piano incisivo e duraturo per rafforzare il Sud, quindi, e soprattutto l'apertura al dialogo per tranquillizzare l'Unione Europea e i mercati. Sempre con una punta di ottimismo: "È vero che prima la  crescita era al 3 per cento e oggi è allo 0,1, ma intanto siamo cresciuti e in fondo oggi stiamo meglio di ieri". 
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