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EUROPA

La maggior parte dei fondi disponibili dal prossimo anno

Ue, Recovery Fund: von der Leyen presenta il piano per la ripresa

All'Italia 172,7 miliardi: 81 di aiuti e 90,9 come prestiti. Gentiloni: "Svolta senza precedenti". Il premier Conte: "L'Italia si faccia trovare pronta". Sassoli: "Recovery cambi l'Ue o Parlamento non lo sosterrà". Il piano dovrà poi essere discusso in Consiglio Europeo i prossimi 17 e 18 giugno

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Il pacchetto del Recovery Fund proposto dalla Commissione europea per l'Italia ammonta a 172,7 miliardi di euro tra stanziamenti e prestiti Lo si apprende da fonti Ue, dopo la riunione del collegio dei commissari. All'Italia verrebbero allocati 81,8 miliardi come stanziamenti e 90,9 miliardi come prestiti.I fondi che Bruxelles raccoglierà sui mercati e metterà a disposizione degli stati membri per fronteggiare la crisi economica legata al coronavirus "dovranno essere rimborsati attraverso i futuri bilanci dell'UE, non prima del 2028 e non dopo il 2058". E' quanto si legge nella comunicazione della Commissione europea approvata dal collegio dei commissari.

Il piano della Commissione europea
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen proporrà al Parlamento Ue il Piano europeo per la ripresa. Si tratta del discusso e atteso Recovery Plan, con lo strumento del Recovery Fund che mobiliterà dunque centinaia di miliardi di euro, offrendo la visione d’insieme di quello che sarà il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027. In mattinata la riunione della Commissione europea chiamata ad approvare il piano che la presidente illustrerà all’una e mezza di fronte all’Europarlamento. Secondo fonti europee il piano conterrà 500 miliardi a fondo perduto e 250 miliardi di prestiti da restituire.

La presidente von der Leyen indicherà quali saranno le linee programmatiche entro cui i paesi membri si dovranno muovere che saranno propedeutiche agli scambi ed alle trattative tra paese e paese. Il piano presentato dalla Presidente della Commissione dovrà poi essere discusso in Consiglio Europeo i prossimi 17 e 18 giugno. 

Ursula von der Leyen ha cercato di accontentare dunque chi voleva per lo più sovvenzioni a fondo perduto e chi vuol concedere aiuti solo in cambio di riforme. Ci saranno entrambi gli aspetti, sperando che per i 27 sia una proposta accettabile, a cui dare il via libera in tempi rapidi. Perché i fondi potranno cominciare ad arrivare alle capitali solo dopo un accordo definitivo al Consiglio europeo. Come anticipato dalla von der Leyen stessa mesi fa, il Recovery plan userà il prossimo bilancio Ue come base. 

Gentiloni: "Recovery da 750 miliardi svolta senza precedenti"
"La Commissione propone un Recovery Fund da 750 miliardi che si aggiunge agli strumenti comuni già varati. Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti": così il commissario all'economia Paolo Gentiloni.

Conte: "Italia si faccia trovare pronta a uso dei fondi"
La Commissione europea annuncerà la sua proposta di Recovery Plan. L'Italia deve farsi trovare pronta all'appuntamento. Deve programmare la propria ripresa e utilizzare i fondi europei che verranno messi a disposizione varando un "piano strategico" che ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese". Così il premier Giuseppe Conte su Facebook.

Sassoli: "Recovery cambi l'Ue o Parlamento non lo sosterrà"
Se il Recovery Plan non sarà all'altezza delle ambizioni, il Parlamento non lo sosterrà". Lo dice, in una intervista alla Stampa, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli che chiede un progetto "che rafforzi le politiche di sviluppo, faciliti il Green Deal e la digitalizzazione, sostenga le economie in crisi. Perché,altrimenti, difficilmente il mercato si risolleverà".   Le misure del Piano devono essere "ambiziose", insiste il deputato democratico, certo che l'Europarlamento farà il 'cane da guardia'. "Siamo autorità di bilancio - assicura - e abbiamo l'ultima parola: tutto il percorso deve essere convincente"."Bisogna partire - spiega - dal rivedere alcune regole della democrazia comunitaria, renderle più snelle ed efficaci per consentire decisioni rapide, senza incartarsi con diritti di veto che bloccano tutto. In questi tre mesi abbiamo ricevuto segnali precisi dai cittadini. È il momento di riprendere l'idea di una grande conferenza per la Democrazia. La Germania,presidente dell'Ue nel secondo semestre, è favorevole a farlo".

In pratica, prosegue Sassoli, significa "indicare risposte ambiziose per il piano di ricostruzione e per l'orizzonte europeo dei prossimi 10 anni. A partire dall'attribuzione di maggiori competenze all'Ue", "quelle sanitarie, ad esempio, così da non farci cogliere impreparati dalle pandemie. Poi c'è necessità di proseguire il lavoro sulla difesa comune. Serve una politica europea sull'immigrazione e mi ha fatto piacere sentire che la cancelliera Merkel auspichi una riflessione su una fiscalità fondata su standard comuni".

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