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Coronavirus

La fase 2

Verona, causa movida vietato bere in piedi davanti ai locali

Centinaia ieri sera in piazza Erbe, sindaco emette ordinanza

Piazza Erbe, immagine di repertorio
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A Verona il ritorno della movida in piazza Erbe, con le immagini che hanno fatto il giro sui social di centinaia di giovani accalcati fuori dai bar, ha scatenato la furibonda reazione del sindaco Federico Sboarina. "Sono incaz.. nero per tutti i video girati ieri sera in piazza Erbe, e i moltissimi messaggi che ho ricevuto finora", ha detto oggi ai giornalisti.

"Poi - ha aggiunto - la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le foto degli operatori ecologici dei servizi di stamattina all'alba, si vede la piazza più bella della nostra città lasciata come una vera latrina, con la strada disseminata di vetri rotti, plastica e rifiuti. Uno schifo assoluto, neanche una discarica viene trattata così. E' inaccettabile".

Così da oggi fino a martedì 2 giugno, per consumare alcolici nella città scaligera sarà obbligatorio essere seduti ai tavolini: Sboarina ha firmato l'ordinanza.

Centinaia di persone hanno stazionato sul "Toloneo", la parte centrale di piazza Erbe, senza rispetto delle distanze di sicurezza, in alcuni casi senza indossare le mascherine e creando assembramenti fino a tarda notte, anche abbracciandosi. E non sono mancate aperte contestazioni alle forze dell'ordine intervenute in massa.

Per tutta la serata gli esercenti hanno mandato segnalazioni alle centrali di Polizia, Carabinieri e Polizia locale, così come sono state numerose le segnalazioni dei residenti, per il chiasso fino a notte inoltrata.

"Davanti alle Forze dell'ordine, alcune persone presenti in piazza hanno avuto atteggiamenti aggressivi - ha osservato Sboarina -. La veronesità non è solo like o belle immagini della città postate e ripostate sui social. Veronesità significa rispetto per Verona, per le sue piazze, per le regole del vivere civile e il rispetto di tutta la nostra comunità. Tutti ci ricordiamo gli assembramenti del 7-8 marzo, quando ancora non sapevamo con cosa avevamo a che fare, ma ce ne siamo accorti 15 giorni dopo con i contagi che sono esplosi, con i ricoveri e le terapie intensive piene. Adesso, però, sappiamo che cosa significa non rispettare le regole, sappiamo che ci sono stati centinaia di morti e che intere famiglie hanno perso il lavoro: mi chiedo che senso abbia tutto questo. Dov'è il rispetto delle persone malate, dei medici e degli infermieri che hanno lavorato senza sosta per salvare tutti gli altri, e dei molti che hanno perso il lavoro? Questa è follia" ha concluso.
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