Porto
Portogallo, adottata dichiarazione Ue sul sociale. Draghi: "Fine lungo viaggio per tutela diritti"
"Il momento è la fine di un lungo viaggio nel campo della tutela dei diritti sociali. È un processo che iniziò nel 2017. Ci sono voluti 4 anni per condividere una prima forma di coordinamento nel campo del lavoro e sopratutto dei diritti sociali". Così il premier Mario Draghi, in conferenza stampa dopo il Consiglio europeo informale di Porto, in Portogallo, al termine del quale i capi di Stato e di Governo hanno adottato la dichiarazione emersa dal Social summit di ieri.
"Credo - aggiunge - che non sarebbe stato possibile se il Regno Unito fosse ancora membro dell'Unione europea", visto "che si era tenacemente opposto a un intervento in questo senso ritenendo che fosse un campo di esclusiva competenza nazionale. Ora i Paesi cominciano ad accettare che ci può essere un'azione di miglioramento e della tutela dei diritti sociali". Draghi aggiunge: "Al di là dell'apparenza della dichiarazione che è relativamente contenuta nei contenuti è un passo importante".
Il momento è quanto mai appropriato, gli obiettivi sono importanti. Il mercato del lavoro sta subendo mutamenti importanti, anche dovuti alla transizione ecologica. Avere un complesso di standard minimi di protezione di diritti sociali è una garanzia importante", ha spiegato il presidente del Consiglio. "E' il primo passo per un mercato del lavoro comune", dice Draghi sottolineando che le politiche di bilancio non siano ritirate troppo presto.
Dati incoraggianti, ma voglio riaprire in sicurezza
"Io voglio riaprire, che le persone tornino fuori a lavorare, a stare insieme, a divertirsi. Ma bisogna farlo in sicurezza, calcolando bene il rischio che si corre. I dati sono incoraggianti" ha detto quindi il premier, rispondendo ad una domanda sulla possibilità di allargare le maglie sulle misure anti-Covid. "Se l'andamento dovesse continuare in questa direzione la cabina di regia procederà ad altre aperture. L'importante è essere graduali ed essere prudenti. Aspettiamo la riapertura alla stagione turistica", ha spiegato Draghi.
Ue proceda con massima rapidità su 'Green pass'
Durante il vertice informale dell'Unione europea si è discusso anche sui tempi e le modalità del certificato verde europeo. E' stata soprattutto l'Italia a porre il tema, ha spiegato Draghi. Il governo italiano durante il consiglio europeo ha chiesto con forza che Commissione e Parlamento Ue definiscano "con la massima rapidità" il 'Green pass', per evitare che ogni paese si muova in maniera autonoma sul turismo. Serve "un modello europeo su cui confrontarsi per le misure turistiche. Altrimenti ci sarà molta confusione".
Riaprire con la testa, più controlli in aeroporto
"Con la ripartenza del turismo bisogna considerare anche che gli aeroporti sono luoghi a cui bisogna guardare con molta attenzione, perché sono luoghi dove i contagi possono succedere, quindi bisogna rinforzare i controlli negli aeroporti. Questo non vuol dire chiudere: vuol dire riaprire ma farlo con la testa", ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi
I brevetti? Prima di liberalizzare rimuovere blocchi export
"Liberalizzare il brevetto non garantisce la produzione di vaccini, che è molto complessa. Poi la produzione dev'essere sicura, la liberalizzazione dei brevetti non la garantisce. La situazione è molto molto più complicata. Prima dovremmo fare cose più semplici, come rimuovere il blocco delle esportazioni. L'Ue esporta tanto quanto ha dato ai suoi cittadini: il 50% è andato a mercati che hanno il blocco alle esportazioni. Questa è la prima cosa, la seconda è accelerare la produzione, stiamo facendo tutto questo. Ma va fatto nei Paesi e versi i Paesi i cui abitanti stanno morendo. Ci sono vari programmi di aiuto finanziario ai vari Paesi. Il merito di questa proposta è aver aperto una porta". Lo dice il premier Mario Draghi al termine del vertice europeo di Porto.
Accelerare su vaccini con trasparenza e in sicurezza
"In Europa dobbiamo continuare ad accelerare le vaccinazioni con trasparenza e in sicurezza aumentando la produzione": è questa la linea che il premier Mario Draghi ha assunto nel suo primo vertice Ue in presenza a Porto dedicato ai temi sociali. Una posizione che - riferiscono fonti di palazzo Chigi - ha raccolto ampio consenso da parte dei leader e che ha orientato il dibattito nel corso della cena di preparazione al primo vertice informale in presenza per il premier. Il monito di Draghi - si aggiunge - è rivolto anche a quei Paesi che ancora pongono blocchi alle esportazioni mentre l'Ue esporta l'80% della propria produzione.
Von der Leyen: approvato contratto per 1,8 miliardi di dosi Pfizer-BioNTech
"Sono felice di annunciare che la commissione Ue ha appena approvato un contratto per 900 milioni di dosi garantire con l'opzione per altri 900 milioni con BioNTech/Pfizer per il 2021-2023. Seguiranno altri contratti e altre tecnologie per i vaccini". Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, su Twitter, che ha poi spiegato, durante la conferenza stampa al termine del vertice, l'importanza del contratto con Pfizer.
"Siamo sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo di somministrare entro luglio dosi sufficienti per vaccinare il 70% della popolazione adulta europea. Quasi 160 milioni di europei finora hanno già ricevuto la prima dose, si tratta di oltre il 25% della popolazione dell'Ue. Questa è una buona notizia e continueremo così". "Ma ovviamente - ha aggiunto la presidente della Commissione- non dobbiamo abbassare la guardia, e dobbiamo prepararci per il futuro. E quindi sono stata lieta di poter annunciare che abbiamo concluso le trattative con BioNTech-Pfizer per questo nuovo contratto, principalmente per tre ragioni.
L'importanza del contratto con Pfizer
"Innanzitutto, prima o poi dovremo vaccinare i bambini e gli adolescenti, e dobbiamo prepararci per questo". "In secondo luogo - ha continuato von der Leyen -, c'è la questione della durata dell'immunità dopo le due dosi di vaccino. Quando sarà necessario, dopo quanto tempo, rilanciare la vaccinazione per tutta la popolazione europea? E infine, naturalmente, c'è la grande e importante questione delle varianti del virus che tanto ci preoccupano".
"Per noi - ha rilevato la presidente della Commissione - queste questioni sono importanti, e dobbiamo essere preparati per affrontarle. Ecco a che serve questo grande contratto di follow-up con BioNTech-Pfizer". "Ma ovviamente esploreremo anche le possibilità di concludere altri contratti, anche per vaccini basati su tecnologie diverse" rispetto a quelle del mRNA di BioNTech - Pfizer; "in particolare, ad esempio, le tecnologie basate sulle proteine".
"Il punto chiave - ha concluso von der Leyen - è mantenere aperte le nostre opzioni. E abbiamo visto quanto sia cruciale per noi avere un ampio portafoglio di vaccini per essere preparati a problemi inaspettati".
Ue farmacia del mondo, altri esportino come noi
"L'Ue è la farmacia del mondo e aperta al mondo" sui vaccini, "abbiamo esportato 200 milioni di dosi, invitiamo altri a fare lo stesso, è il modo migliore per affrontare i colli di bottiglia" ha auspicato poi von der Leyen nel corso della conferenza stampa finale.
Stati potranno rivendere o donare dosi
"Il contratto per 1,8 miliardi di dosi che abbiamo siglato comprende la possibilità per gli Stati membri di donare o rivendere quelle dosi di vaccino" ha dichiarato la presidente della Commissione europea. "Il principio di questo investimento è prepararsi a un rischio potenziale e abbiamo già più di quello che ci potrebbe servire".
Su 'Green pass' obiettivo è accordo entro giugno
"Il lavoro legale e tecnico sul green pass è in corso con l'obiettivo di essere pronto a giugno. Sul fronte politico, possiamo ambire ad avere un accordo entro questo mese" ha detto ancora von der Leyen.
Sassoli: "Colmare le disuguaglianze"
"I nostri cittadini si aspettano molto dalla ripresa che stiamo preparando. Si aspettano che abbia una forte impronta sociale, che abbia l'obiettivo di colmare le disuguaglianze, di rilanciare il lavoro di qualità, di accompagnare tutti nella transizione grande che ci aspetta", ha detto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, intervenendo al Consiglio europeo informale a Porto.
"La crescita delle disuguaglianze creata dalla crisi da Covid-19 - sottolinea - minaccia di lasciare un'eredità di povertà e instabilità sociale ed economica che sarebbe devastante. Il Covid-19 ha messo in evidenza le disuguaglianze pre-pandemiche più vividamente di quanto potessimo immaginare. Ha drammaticamente esposto le disparità nella nostra capacità di affrontare la fragilizzazione dei mezzi di sussistenza, dei sistemi educativi dei nostri figli e dei sistemi sanitari. Sarebbe ingannevole pensare che le linee di frattura sociale, allargate dalla pandemia, possano rimarginarsi in fretta e che l'economia e la società possano quindi tornare alla normalità pre-pandemica".
Per Sassoli "è soprattutto in tempi di crisi che il progetto europeo deve dimostrare di essere un progetto per il bene di tutti, proteggendo le persone, sostenendo le imprese, investendo nell'uguaglianza, nel progresso sociale e nel benessere economico. Soddisfare i bisogni dei cittadini europei di assistenza, lavoro, dignità, sicurezza e prosperità per il loro futuro è il cuore di questo progetto". Il Recovery plan è un accordo di cui essere "orgogliosi" e "contiene anche una dimensione sociale indispensabile". "Con il Piano europeo di ripresa, l'Europa si sta dando i mezzi per affrontare i problemi strutturali e avanzare ulteriormente verso un'Europa sociale. Il dialogo sociale e l'impegno degli attori sociali saranno essenziali per raggiungere questo obiettivo".
"Dobbiamo continuare a dare vita, dopo questo vertice - ha detto ancora - alla necessaria ambizione sociale che deve essere al centro della strategia europea di ripresa. Per questo motivo, a nome del Parlamento europeo, vorrei invitare il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea a rinnovare e rafforzare il nostro impegno comune verso un'Unione europea sostenibile, equa e inclusiva in particolare per dare attuazione concreta ai principi e ai diritti contenuti nel Pilastro europeo dei diritti sociali. Per questo, e come sottolineato nella nostra risoluzione su un'Europa sociale forte per transizioni giuste, dovremo da subito definire un'agenda politica forte con obiettivi chiari, ambiziosi e raggiungibili e con chiari indicatori di sostenibilità sociale".
"Questo importante vertice deve essere non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per aprire questo processo che porti a dare attuazione all'agenda sociale rinnovata che insieme qui stiamo concordando. Questo processo è essenziale per garantire ai cittadini sicurezza, protezione sociale e prosperità nell'Unione e affrontare le sfide emergenti che l'Europa sta incontrando: crescenti disuguaglianze tra generazioni, lavoratori, regioni e Stati membri; disparità territoriali e accesso ineguale a servizi sociali e sanitari fondamentali, posti di lavoro e opportunità commerciali e infrastrutture sociali. È giunto il momento di fare il punto sulle lezioni apprese dalla pandemia e di costruire società resilienti e prospere nel futuro. Il Parlamento ritiene che abbiamo la legislazione, abbiamo i mezzi finanziari, abbiamo ora bisogno di una reale volontà politica e dell'impegno di tutte le autorità responsabili per trasformare i diritti sociali in una realtà per tutte le persone nell'Ue".
Michel: "Progressi in Europa per produzione vaccini"
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha affermato che l'Ue sta "facendo progressi" nella produzione e distribuzione dei vaccini anti-Covid.
"Ieri pomeriggio abbiamo avuto l'opportunità di affrontare nuovamente il tema Covid-19 e ci sono tre punti importanti. Il primo: stiamo facendo progressi in Europa a livello di produzione dei vaccini e distribuzione dei vaccini. Un secondo punto importante è che ieri abbiamo discusso la questione del certificato verde e abbiamo deciso che il 25 maggio, al prossimo Consiglio europeo, torneremo sulla questione per essere sicuri di poter incoraggiare tutti gli sforzi per trovare un accordo comune su questo tema importante. Il terzo punto è la solidarietà internazionale, siamo totalmente impegnati con Covax", ha affermato in un punto stampa, in riferimento al programma internazionale che punta a realizzare un accesso equo ai vaccini anti COVID-19 nel mondo.
Dopo il vertice informale dei leader europei, il summit Europa-India
Dopo i lavori del vertice informale dei leader europei, il summit Europa-India, cui ha preso parte in videocollegamento il primo ministro indiano Narendra Modi.
"Stiamo aprendo un nuovo capitolo nel partenariato strategico tra l'Ue e l'India. All'incontro dei leader dell'Ue con il premier Narendra Modi stiamo lanciando negoziati su tre accordi su commercio, investimenti e indicazioni geografiche", aveva annunciato in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. "Partnership per la connettività dialogo sui diritti umani, una più stretta cooperazione in materia di sicurezza nell'Indo-Pacifico e altro", ha aggiunto il leader Ue.
"L'incontro di oggi con Nanendra Modi non poteva essere più puntuale. L'Ue è al fianco dell'India in questo periodo difficile. Discuteremo anche di come rafforzare ulteriormente la partnership strategica. Ue e India possono ottenere molto di più lavorando insieme" ha scritto su twitter von der Leyen.
"Le dichiarazioni di Modi sono state molto attente, l'apertura che l'India ha fatto su questo accordo di libero scambio è importantissima ma non credo che sia interpretabile come una mossa anti-cinese. C'è stata grande solidarietà nei confronti dell'India, l'atmosfera era molto solidale" ha commentato Draghi.