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POLITICA

L'iniziativa di Grasso e Boldrini

Vitalizi aboliti per i condannati. Ma il provvedimento spacca la maggioranza

Quasi tutto il Pd ha votato "sì", Ap o non si è presentato o non ha votato, Svp a Palazzo Madama si è astenuto. L'opposizione è andata in ordine sparso: Forza Italia ha abbandonato i lavori; M5S alla Camera è uscita e al Senato ha detto "no"; Sel ha dato l'ok insieme a Lega e Fratelli d'Italia

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La delibera sul taglio dei vitalizi ai parlamentari condannati divide il mondo della politica e anche la maggioranza. Da un lato chi, come Sposetti (Pd), la considera un regalo al populismo dell'antipolitica, "una ferita alla democrazia", dall'altro chi, come M5s, la reputa troppo timida e alla fine preferisce sabotarla. I presidenti di Camera e Senato Boldrini e Grasso la considerano un successo, un segnale delle istituzioni ai cittadini. 

Ma raggiungere il risultato non è stato indolore. La maggioranza si è spaccata: quasi tutto il Pd ha votato "sì", Ap o non si è presentato o non ha votato, Svp a Palazzo Madama si è astenuto. L'opposizione è andata in ordine sparso: Forza Italia ha abbandonato i lavori; M5S alla Camera è uscita e al Senato ha detto "no"; Sel ha dato l'ok insieme a Lega e Fratelli d'Italia. Il taglio, comunque, diventerà operativo tra 60 giorni, quando entrerà in vigore la delibera. E a "pagarne le spese" potrebbero essere tra gli altri Berlusconi, Dell'Utri e Previti.

La delibera cancella il "privilegio previdenziale" per il parlamentare che subisce una condanna definitiva a più di due anni per reati di mafia, terrorismo, contro la pubblica amministrazione (eccezion fatta per l'abuso d'ufficio) e per tutti quelli che prevedono condanne non inferiori nel massimo a 6 anni, tra cui anche la frode fiscale, ma non il finanziamento illecito ai partiti.

Tra le misure più dibattute, su cui pentastellati hanno dato battaglia, la possibilità di riottenere il vitalizio in caso di riabilitazione. Questa può essere richiesta 3 anni dopo la fine della condanna (o dopo 8 o 10 anni in caso di reati gravissimi e di recidiva) e, qualora venga concessa, il vitalizio potrà essere ridato perché la fedina penale torna ad essere pulita e viene quindi meno "il requisito negativo" che ha portato al taglio del beneficio previdenziale.

"Sulla legge - afferma Maurizio Gasparri - all'inizio eravamo tutti d'accordo, poi si è preferito fare propaganda anche in vista delle elezioni e alla fine si è scelta la via della delibera". Che però tutti sembrano dimenticare come sia stato lo strumento con il quale i vitalizi vennero introdotti. In più, alcuni esponenti Pd come Linda Lanzillotta hanno presentato emendamenti (in tutto al Senato ne sono stati presentati 16) definiti "sabotatori" che alla fine sono stati ritirati perché "avrebbero di fatto stravolto la delibera".

I 5 Stelle, intanto, restano sul piede di guerra. I vitalizi, ribadisce Grillo, andavano tagliati e basta, mentre la Bottici difende la prima delibera Grasso accusando la maggioranza di averla "snaturata" al punto da "non poter essere più votata". La Lega prova ad alzare il tiro chiedendo con una "contro-delibera" di tagliare i vitalizi per tutti, ma la sortita di Calderoli viene bollata come "provocazione" "senza speranza di passare".
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