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EUROPA

Alitalia, dal Governo pronta richiesta di ristori. Ue: serve notifica all'Antitrust

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Domani il Governo invierà all'Ue le richieste di ristori per i danni subiti da Alitalia a causa delle restrizioni anti-pandemia. "In accordo con l'amministrazione straordinaria di Alitalia, le richieste di indennizzi Covid verranno trasmesse domani alla Commissione europea". Lo fanno sapere fonti del ministero dello Sviluppo economico, spiegando che "il complesso iter procedurale è stato completato per il mese di novembre dal Commissario e non appena perverrà al Mise verrà dunque trasmesso. A seguire è previsto l'invio per il mese di dicembre come da prassi".

Vestager: manca notifica su ristori
"Una compagnia in difficoltà può ancora essere compensata per l'effetto delle restrizioni del Governo sulla propria attività. Alitalia ha avuto questo tipo di compensazione due volte. Ho anche letto sui giornali che si aspettano di averla una terza volta, ma non abbiamo nessuna notifica in sospeso su questo. Quindi, se è lento, non è perché siamo seduti su una notifica su questo argomento.” Così la vicepresidente esecutiva della Commissione europea, Margrethe Vestager, rispondendo a una domanda in conferenza stampa a Bruxelles. 

Sul ricorso a un terzo aiuto ad Alitalia da parte del governo per fronteggiare la crisi dei viaggi dovuta alla pandemia occorre una notifica all'Antitrust. Per quanto riguarda la nuova società area nazionale (newco), Vestager ha ribadito la posizione dell'Antitrust relativa alla necessità che deve trattarsi di una nuova società da tutti i punti di vista: "E' difficile per la newco stabilirsi come tale in una situazione difficile di mercato a causa dei confinamenti e delle restrizioni sui viaggi: detto questo è importante che le parti coinvolte sappiano come stanno le cose, quando c'è un alto rischio che una società debba restituire degli aiuti pubblici fondato su un grado non sufficiente di certezza. E' chiaro che la nuova società non può essere responsabile di quello che è accaduto prima e che ogni società che deve lasciare il mercato deve vendere la maggior parte dei propri asset".

Il decollo di Ita
Ita, la newco Alitalia, punta a essere operativa ad aprile per cogliere sin dall'inizio la ripresa del trasporto aereo attesa a primavera, ma diverse nubi si addensano sul suo decollo. Il nuovo Piano industriale, presentato il 18 dicembre dal presidente Francesco Caio e dall'amministratore delegato, Fabio Lazzerini, delinea, almeno all'inizio, una compagnia aerea molto più contenuta rispetto all'attuale Alitalia: si partirà con una flotta di 52 aerei, dimezzata rispetto all'attuale e 5.200-5.500 dipendenti, contro i circa 10.500 della compagnia in amministrazione straordinaria. I dipendenti che in un primo momento rimarranno all'interno della vecchia Alitalia potranno poi progressivamente essere assorbiti in Ita a seconda dell'andamento del mercato, fino ad arrivare a quota 9.500.

Un ostacolo al decollo della nuova compagnia viene dai sindacati che hanno reagito negativamente al nuovo Piano industriale chiedendo l'intervento del Governo e del Parlamento per un suo radicale cambiamento. I sindacati sono preoccupati, oltre che per il taglio degli occupati nella nuova compagnia, per la riduzione sostanziale delle attività di lungo raggio (a fine arco di piano è previsto che il 32% della flotta sarà dedicato al lungo raggio). Il nuovo Piano è comunque ambizioso sui numeri finanziari, con la previsione del pareggio al livello di Ebitar al 2022 e di utile operativo al 2023. Su tutto, pesa la crisi di Governo che provoca ritardi sull'esame del Piano da parte del Parlamento. 
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