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Coronavirus

Gli strumenti per arginare i contagi

Arcuri: app serve solo se facciamo tamponi tempestivi

Il commissario per l'emergenza sul coronavirus: finora distribuiti 3,7 milioni di tamponi e provette, arriveremo a 5 milioni. Suddividendo i tamponi effettuati per la popolazione delle regioni si notano importanti asimmetrie

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Il commissario per l'emergenza coronavirus Domenico Arcuri è intervenuto in videoaudizione alla Commissione Trasporti e Comunicazioni della Camera sull'applicazione per il tracciamento dei contagi. "Abbiamo il dovere di mettere il massimo numero di cittadini in condizione di sottoporsi ad un tampone, dobbiamo farne molti di più e devo mettere in condizioni le Regioni di farli". L'intenzione del commissario è di rifornire le regioni di tamponi: "suddividendo i tamponi effettuati per la popolazione delle regioni si notano importanti asimmetrie", ha aggiunto.

"In questo momento se un soggetto risulta contagiato risulta tale in quanto sottoposto a un tampone che ha dato un esito positivo. Nella fase 2, fin quando non ci saranno altre soluzioni, qualsiasi cittadino di qualsiasi luogo del mondo saprà di aver contratto il virus, se e solo se verrà sottoposto a un tampone. Noi abbiamo un dovere che non è risolto dalla app. Abbiamo acquistato e distribuito alle Regioni 3,7 milioni di tamponi - ha aggiunto - e se ne distribuiranno nelle prossime settimane altri 5 milioni. Ma non basta. E' necessario che i sistemi sanitari regionali sottopongano il numero più alto di cittadini ai tamponi". 

In merito alla App 'Immuni' per il contact tracing Arcuri ha detto che "dovrebbe essere pronta per la fine di maggio. "A cavallo della fine del mese l'App sarà pronta per essere utilizzata", ma funzionerà "se il tempo di attraversamento (dall'alert al tampone, ndr) sarà accorciato e se ad essa si accompagnerà la somministrazione dell'unico agente per individuare un individuo contagiato, che è il tampone". 

Però "si tratta di una mia opinione" ha affermato "gli interlocutori che possono sciogliervi questo dilemma sono altri".

"Allo stato dell'arte dello sviluppo della app, questa sarà completamente coerente con le previsioni normative, in particolare circa la tutela della sicurezza dei dati e circa il rispetto delle previsioni normative nazionali e comunitarie sulla privacy". "L'unico titolare della protezione dei dati sarà il ministero della Salute, per l'intera durata dell'emergenza e per il termine di utilizzo della App".  

Si tratta di "una App mobile, che sfruttando la tecnologia Bluetooth le consente di tenere traccia e conservare nello smartphone dell'utente, in modo anonimo, durata e tipo di contatti ravvicinati con altri device sui quali è stata installata la stessa applicazione"

"L'app funzionerà solo fino all'alert per i contagiati, non è prevista alcuna funzionalità successiva con il sistema sanitario nazionale. Infatti "entro il 31 dicembre 2020 tutti i dati personali trattati per la App di contact tracing saranno cancellati o resi definitivamente anonimi". Si parla di dati "pseudoanonimizzati" ('tecnica che consiste nel trattamento dei dati personali in modo tale che non possano essere più attribuiti a una persona specifica senza informazioni aggiuntive', ha citato Arcuri). "La locuzione definitivamente anonimi se non correlata a pseudoanonimizzati non si comprende bene - ha concluso rispondendo ai commissari. Non facciamo un servizio a nessuno nel dire che i dati non sono anonimi. I dati sono anonimi o come recita la norma pseudoanonimizzati". 

La app è stata realizzata grazie a un "contratto con Bending Spoons a titolo gratuito" ha specificato Arcuri. "Abbiamo richiesto a 7 aziende leader nel settore della comunicazione italiana di farci una proposta sulla diffusione di questa applicazione a titolo gratuito. Stiamo ricevendo proposte, selezioneremo la migliore offerta qualitativa", ha concluso.
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