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POLITICA

L'ex segretario del Pd: referendum non è apocalisse, no conseguenze sul governo

Bersani a Renzi: si tirerà diritto con il mio no


"Chi guarda le cose in buona fede - spiega - non può non vedere che l'incrocio tra le due riforme, Costituzione e Italicum, comporta una modifica profonda della forma di governo, una modifica che io ritengo negativa e con quel che succede nel mondo, anche pericolosa"

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"Non esiste, non è mai esistito né può esistere un vincolo di disciplina sui temi costituzionali. Questo da sempre e per qualsiasi partito". E' quanto dichiara l'ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani.

"Chi guarda le cose in buona fede - aggiunge ai cronisti che lo intercettano in Transatlantico, alla Camera - non può non vedere che l'incrocio tra le due riforme, Costituzione e Italicum, comporta una modifica profonda della forma di governo, una modifica che io ritengo negativa e con quel che succede nel mondo, anche pericolosa".

"Io ricavo dalla giornata di ieri che si vuol tirare diritto, visto che una commissione non si nega a nessuno. Se si tira diritto, non si può tirar diritto col mio sì. Si tirerà diritto con il mio no", sottolinea poi Bersani sulla  modifica della legge elettorale, che precisa: la minoranza del Pd "non farà l'Aventino sulla commissione Guerini". "Una commissione non si nega a nessuno, ma non facciamoci illusioni...", aggiunge.

Bersani poi spiega che non esiste alcuna ipotesi scissione: "invito tutti i commentatori a levarselo dalla testa - incalza . E nessuno mi butterà fuori dal mio partito, cioè da casa mia, ci può riuscire solo la Pinotti schierando l'esercito...".

L'ex segretario del Pd spiega ancora che il referendum sulle riforme non è un Apocalisse e Matteo Renzi dovrà restare presidente del Consiglio comunque vada il voto. Ed ha aggiunto: "Spero che tutti quanti hanno responsabilità politiche e istituzionali dicano al mondo che noi stiamo facendo una discussione, ma che il giorno dopo sarà come il giorno prima sia dal punto di vista socio-economico, sia dal punto di vista della stabilità del governo".



 
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