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POLITICA

A 'Che Tempo che Fa' su Rai1

Cottarelli: "Uscire dall'euro sarebbe come giocare in serie B"

L'ex primo ministro incaricato Carlo Cottarelli valuta positivamente la formazione di un governo politico. Si sono evitate elezioni a breve e una campagna elettorale incentrata sull'euro, dice l'ex commissario alla Spending review

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di Tiziana Di Giovannandrea "E' finita nel modo migliore, senza la fiducia reggere un governo tecnico sarebbe stato molto complicato", ha commentato Carlo Cottarelli, ospite di Fabio Fazio a "Che Tempo che Fa", la nascita del nuovo Esecutivo giallo-verde. "La soluzione migliore era un governo politico", ha aggiunto. "Quando ho rimesso l'incarico si vedeva che ero contento, ho tirato un sospiro di sollievo" perché il governo Lega-M5s "è stata la miglior soluzione per il Paese in quanto sarebbe stato difficilissimo per "un governo tecnico gestire l'aumento dello spread, dei tassi di interesse".

L'economista Carlo Cottarelli, cui Sergio Mattarella aveva affidato l'incarico di guidare un governo tecnico, incarico rimesso dopo l'accordo tra Lega e M5s, ha ribadito che la telefonata del Quirinale è arrivata "completamente inaspettata, prima delle elezioni c'erano stati contatti con dei partiti politici, dopo con nessuno, neanche con il Quirinale. Ma se ti chiama il presidente della Repubblica devi accettare per forza".

Più deficit nel programma del nuovo esecutivo 
Nel programma Lega-M5s "mi preoccupa il fatto che si voglia fare più deficit pubblico: le promesse elettorali, i tagli di tasse, ammontano a 110-120 miliardi, questa è la nostra stima dell'Osservatorio dei Conti Pubblici". Per Cottarelli tutto quello che è previsto nel contratto di governo non potrà essere fatto perché "sono cifre enormi: tutta la spesa sanitaria è pari a 110 miliardi, è come se si volesse raddoppiare in un anno la spesa sanitaria. C'è l'indicazione a fare più deficit e credo che sia rischioso avendo un debito così elevato".

Se il governo discute uscita da euro scatta speculazione
 "Senza dubbio una parte degli economisti italiani pensano che dovremmo uscire dall'euro. Si può discutere apertamente di cose del genere, ma discuterne in posizioni di governo è estremamente pericoloso perché si scatena un attacco speculativo", ha detto Cottarelli alla trasmissione di Fazio.

Uscire dall'euro sarebbe come giocare in serie B
L'ex commissario alla spending review valuta, poi, i rischi di un abbandono della moneta unica. "Non abbiamo vissuto bene l'esperienza dell'euro ma uscire sarebbe molto costoso e non finiremmo nel regno di Bengodi solo perché stampiamo soldi. Se si stampassero troppi soldi si creerebbe una svalutazione come in Italia negli anni '70 con un'inflazione al 27%. Uscire dall'euro sarebbe come decidere di giocare in serie B. Magari vinci, ma sei in serie B. I costi e i rischi di un'uscita sarebbero enormemente più grandi di una permanenza", ha detto l'economista.

Auspicio di un incontro con Di Maio per parlare di spending review
 "Ho sentito Luigi Di Maio informalmente ma non abbiamo parlato di spending review" ha poi proseguito a 'Che Tempo Che Fa'. "Spero di poter rivedere presto il ministro Di Maio - ha aggiunto - per poter parlare con lui di spending review". 

Italia cresce meno della Ue
In Italia "al momento cresciamo meno dell'Europa e invece dovremmo essere più veloci per recuperare il tempo perso. Il reddito non aumenta, cresciamo troppo poco", ha commentato Cottarelli.

Dopo Draghi tassi saliranno, problema per l'Italia
"La questione è chi rimpiazzerà Draghi" alla guida della Bce, ha detto il professor Carlo Cottarelli, esprimendo la sua preoccupazione. Ci sarà "probabilmente qualcuno del Nord Europa, se non un tedesco qualcuno che la pensa come i tedeschi - ha aggiunto - probabilmente i tassi di interesse cresceranno e per noi che abbiamo il debito elevato è un problema".
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