EUROPA
Al via l'equa remunerazione
Copyright, Cdm recepisce direttiva europea: diritto d'autore anche su digitale
Recepita in via preliminare la direttiva Ue 2019/790 sul diritto d'autore e diritti connessi nel mercato unico digitale. Dopo l'esame del Parlamento sarà adottata definitivamente
Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, commenta l'adozione da parte del Consiglio dei ministri dello schema preliminare di decreto legislativo che dà il via libera all'equo compenso per gli
editori per l'utilizzo dei loro articoli da parte delle piattaforme online, inclusi i social network, con la possibilità per gli autori di ricevere una quota dei proventi. E' questa infatti una delle norme principali contenute nello schema preliminare di decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue (2019/790) sul diritto d'autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale, approvato nel corso dell'ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva.
Audizioni dei soggetti interessati
Il provvedimento andrà all'esame del Parlamento prima di essere adottato definitivamente dal Cdm. Il testo è stato messo a punto dal Ministero della Cultura e dipartimento per l'editoria dopo aver ascoltato le associazioni e le rappresentanze di categoria del settore che sono state ricevute per alcune audizioni a luglio.
Soddisfazione, intanto, dall'industria musicale: "Un passo fondamentale per la transizione digitale del settore dei contenuti e un punto fermo che riequilibra i rapporti tra le piattaforme e i produttori di contenuti musicali, eliminando quel deleterio 'value gap' che ha contraddistinto questi ultimi anni di evoluzione tecnologica" ha commentato l'ad della Federazione industria musicale italiana, Enzo Mazza. Industria che ha l'80% dei ricavi dallo streaming online e che con la nuova direttiva avrà grande opportunità di sviluppo per la diffusione dei contenuti.
Equo compenso per contenuti editoriali
Il provvedimento prevede che le piattaforme online - compresi i social network - quando concedono l'accesso al pubblico a opere protette dal diritto d'autore caricate dai loro utenti, hanno l'obbligo di ottenere un'autorizzazione da parte dei titolari dei diritti, ma ci sono eccezioni, come le enciclopedie online (Wikipedia) e i testi di repertorio didattici e scientifici.
Novità anche per quanto riguarda gli editori dei giornali per l'utilizzo online dei loro contenuti da parte dei prestatori di servizi delle società dell'informazione, delle società di monitoraggio media e rassegne stampa: in base alla normativa, gli editori possono fare accordi per vedersi riconosciuta un 'equo compenso' mentre è previsto per gli autori di contenuti giornalistici il diritto a ricevere una quota dei proventi attribuiti agli editori., che non viene però riconosciuto in caso di utilizzi privati o non commerciali di pubblicazioni giornalistiche da parte di singoli utilizzatori, né in caso di collegamenti ipertestuali (diritto al link), singole parole o estratti molto brevi.
Spetterà all'Agcom l'adozione di un regolamento che individui i criteri per la determinazione dell'equo compenso e che orienti la negoziazione tra le parti.