EUROPA
Prevista oggi l'autorizzazione dell'Ema al vaccino AstraZeneca
La Commissione Ue pubblica il contratto con AstraZeneca. Von der Leyen: "Chiaro e vincolante"
L'autorizzazione dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema) al vaccino AstraZeneca arriverà nei tempi previsti, ma l'Ue ancora non riesce a trovare una soluzione ai ritardi nelle forniture annunciati dall'azienda giorni fa
pubblicato il contratto siglato tra l'Ue e AstraZeneca per la fornitura di vaccini contro il Covid-19 come aveva preannunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, parlando alla radio tedesca Deutschlandfunk.
A seguito della rinnovata richiesta della Commissione europea del 27 gennaio, l'azienda farmaceutica AstraZeneca ha accettato di pubblicare il contratto redatto firmato tra le due parti il 27 agosto 2020. La Commissione accoglie con favore l'impegno dell'azienda verso una maggiore trasparenza, si legge in una nota. Il contratto pubblicato oggi contiene parti oscurate relative a informazioni riservate come i dettagli delle fatture. Il contratto AstraZeneca è il secondo ad essere pubblicato, dopo che CureVac ha accettato di pubblicare l'accordo di acquisto anticipato con la Commissione europea.
La presidente della Commissione europea ha spiegato che il contratto contiene ordini vincolanti e che la clausola relativa ai "migliori sforzi" era applicabile solo in relazione al periodo in cui non era certo che AstraZeneca potesse sviluppare un vaccino. Il contratto contiene quantitativi di consegne molti chiari per dicembre e per i primi tre trimestri del 2012 e menziona quattro siti produttivi, due dei quali nel Regno Unito, ha detto Von der Leyen. "Ci sono ordini vincolanti e il contratto è chiarissimo".
Al centro della polemica è ancora la fornitura del vaccino contro il Covid-19 ai cittadini europei, che sarebbe stata tagliata per essere dirottata su una 'corsia preferenziale' verso il Regno Unito. Bruxelles è pronta a imporre un meccanismo che consenta agli Stati membri di bloccare le esportazioni di vaccini. Una 'ritorsione' legata al taglio delle forniture del primo trimestre da parte di AstraZeneca, da 80 milioni a 31 milioni di dosi (ma l'Ue ritiene saranno ancora meno), a causa di dichiarati "problemi di produzione negli stabilimenti europei". Il sospetto dell'Ue è che quelle dosi siano state indirizzate a Londra, anche se il ceo Pascal Soriot ha negato.
Per verificare i "problemi" negli stabilimenti si è mossa la Commissione Ue, che ha chiesto al governo belga di ispezionare le sedi della società anglo-svedese vicino a Bruxelles. Una delegazione di esperti dell'Agenzia federale dei medicinali belga, secondo indiscrezioni, hanno dunque condotto un sopralluogo all'impianto di Seneffe con colleghi italiani, olandesi e spagnoli. Nei prossimi giorni è attesa una relazione su quanto verificato dai tecnici.
Intanto, mentre le consegne al blocco europeo sono state messe in dubbio, AstraZeneca ha assicurato la produzione di 2 milioni di dosi a settimana a Londra, per rispettare un ordine di 100 milioni di dosi, sostenendo che il Regno Unito avrebbe la precedenza, avendo firmato il contratto prima, poi citando l'impegno contrattuale al "best effort", "fare il meglio possibile" che non comporterebbe un vincolo.
L'Ue ha ordinato fino a 400 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca e siglato accordi con altri produttori per un totale di 2 miliardi (già autorizzati dall'Ema sono i farmaci di Pfizer-Biontech e Moderna). Intanto, mentre la Commissione europea si dice fiduciosa sul riuscire a vaccinare almeno l'80% degli over-80 entro marzo, e mentre oltre 400 mila europei sono morti per Covid-19, il ministro alla Salute tedesco Jens Spahn ha detto di temere "almeno altre 10 difficili settimane" di carenza di vaccini. E, proprio in Germania, le autorità hanno raccomandato di somministrare il farmaco AstraZeneca solo a chi abbia meno di 65 anni, citando dati troppo scarsi. La casa farmaceutica ha risposto che, in attesa della decisione dell'Ema, "le ultime analisi dei dati degli studi clinici supportano l'efficacia nel gruppo di età superiore ai 65 anni".
La Commissione Europea ha
A seguito della rinnovata richiesta della Commissione europea del 27 gennaio, l'azienda farmaceutica AstraZeneca ha accettato di pubblicare il contratto redatto firmato tra le due parti il 27 agosto 2020. La Commissione accoglie con favore l'impegno dell'azienda verso una maggiore trasparenza, si legge in una nota. Il contratto pubblicato oggi contiene parti oscurate relative a informazioni riservate come i dettagli delle fatture. Il contratto AstraZeneca è il secondo ad essere pubblicato, dopo che CureVac ha accettato di pubblicare l'accordo di acquisto anticipato con la Commissione europea.
La presidente della Commissione europea ha spiegato che il contratto contiene ordini vincolanti e che la clausola relativa ai "migliori sforzi" era applicabile solo in relazione al periodo in cui non era certo che AstraZeneca potesse sviluppare un vaccino. Il contratto contiene quantitativi di consegne molti chiari per dicembre e per i primi tre trimestri del 2012 e menziona quattro siti produttivi, due dei quali nel Regno Unito, ha detto Von der Leyen. "Ci sono ordini vincolanti e il contratto è chiarissimo".
Al centro della polemica è ancora la fornitura del vaccino contro il Covid-19 ai cittadini europei, che sarebbe stata tagliata per essere dirottata su una 'corsia preferenziale' verso il Regno Unito. Bruxelles è pronta a imporre un meccanismo che consenta agli Stati membri di bloccare le esportazioni di vaccini. Una 'ritorsione' legata al taglio delle forniture del primo trimestre da parte di AstraZeneca, da 80 milioni a 31 milioni di dosi (ma l'Ue ritiene saranno ancora meno), a causa di dichiarati "problemi di produzione negli stabilimenti europei". Il sospetto dell'Ue è che quelle dosi siano state indirizzate a Londra, anche se il ceo Pascal Soriot ha negato.
Per verificare i "problemi" negli stabilimenti si è mossa la Commissione Ue, che ha chiesto al governo belga di ispezionare le sedi della società anglo-svedese vicino a Bruxelles. Una delegazione di esperti dell'Agenzia federale dei medicinali belga, secondo indiscrezioni, hanno dunque condotto un sopralluogo all'impianto di Seneffe con colleghi italiani, olandesi e spagnoli. Nei prossimi giorni è attesa una relazione su quanto verificato dai tecnici.
Intanto, mentre le consegne al blocco europeo sono state messe in dubbio, AstraZeneca ha assicurato la produzione di 2 milioni di dosi a settimana a Londra, per rispettare un ordine di 100 milioni di dosi, sostenendo che il Regno Unito avrebbe la precedenza, avendo firmato il contratto prima, poi citando l'impegno contrattuale al "best effort", "fare il meglio possibile" che non comporterebbe un vincolo.
L'Ue ha ordinato fino a 400 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca e siglato accordi con altri produttori per un totale di 2 miliardi (già autorizzati dall'Ema sono i farmaci di Pfizer-Biontech e Moderna). Intanto, mentre la Commissione europea si dice fiduciosa sul riuscire a vaccinare almeno l'80% degli over-80 entro marzo, e mentre oltre 400 mila europei sono morti per Covid-19, il ministro alla Salute tedesco Jens Spahn ha detto di temere "almeno altre 10 difficili settimane" di carenza di vaccini. E, proprio in Germania, le autorità hanno raccomandato di somministrare il farmaco AstraZeneca solo a chi abbia meno di 65 anni, citando dati troppo scarsi. La casa farmaceutica ha risposto che, in attesa della decisione dell'Ema, "le ultime analisi dei dati degli studi clinici supportano l'efficacia nel gruppo di età superiore ai 65 anni".